Ci ha lasciato la 28enne Anna Fedrigo, prima atleta poi giudice di gara veronese
VERONA (VR) – Ventotto anni, prima atleta, poi giudice di gara: Anna Fedrigo è scomparsa dopo lunga malattia, lasciando un vuoto nella sua famiglia (era la compagna di Mattia De Mori, atleta di rilievo tra gli Under 23, vincitore anche di una Vicenza-Bionde e di una del calendario professionistico al Giro del Marocco) e in quella del ciclismo.
—
Vuoi ricevere ogni giorno news e video dal mondo del ciclismo e aggiornamenti sulle nostre attività e le nostre LIVE?
Iscriviti al canale Telegram di BICITV.
—
Aveva gareggiato da atleta con il gruppo di Raffaello Cordioli e quando è scesa dalla bici è rimasta nell’ambiente come giudice, sfruttando bene le conoscenze maturate correndo. Sonia Zardin, punto di riferimento dei giudici di gara, conferma: “Anna aveva cominciato nel 2018 come giudice di arrivo nelle gare su strada. Era molto brava, in particolare, nelle riunioni su pista dove svolgeva le delicate mansioni di segretaria. Ragazza molto spigliata, era avvantaggiata in quanto ben conosceva le dinamiche delle corse, su pista e su strada”.
Nata in una famiglia sportiva, amante del ciclismo (papà era sempre presente alle gare ed il fratello ha corso nell’Ausonia), Anna Fedrigo “era una membra molto attiva del gruppo dei giudici di gara, partecipando alle tante iniziative e manifestazioni che il gruppo organizzava per una sempre maggiore conoscenza reciproca, stare assieme, favorire l’unità tra i componenti”.
Così Anna era sempre presente ai campionati dei giudici ed ha partecipato alla Ventiquattro ore di Feltre, una staffetta che, a turno, impegnava una squadra per tutta la giornata. Anna Fedrigo ha svolto il compito con passione e bravura finché ha potuto, sino a tutta la stagione 2020.
Il presidente provinciale della Federciclismo Diego Zoccatelli sottolinea “la presenza, sempre sorridente, la bravura, la passione, la determinazione nello svolgere il suo compito di giudice d’arrivo di Anna, una persona che ci mancherà molto”.
(Servizio a cura di Renzo Puliero)