Fabio Aru lascia il ciclismo: ieri alla Vuelta il suo “ultimo ballo”
SANTIAGO DE COMPOSTELA (SPAGNA) – Fabio Aru, vincitore della Vuelta a Espana del 2015, vincitore di tappe in tutti e tre i Grandi Giri, ha messo fine alla sua carriera ciclistica professionistica ieri, al temine dell’ultima tappa della Vuelta a Espana del 2021.
—
Vuoi ricevere ogni giorno news e video dal mondo del ciclismo e aggiornamenti sulle nostre attività e le nostre LIVE?
Iscriviti al canale Telegram di BICITV.
—
A soli 31 anni, qualcuno potrebbe essere rimasto sorpreso nel sentire le intenzioni di Aru di ritirarsi, quando ha fatto l’annuncio alla vigilia della corsa spagnola. Soprattutto perché il sardo era appena entrato nella migliore condizione che avesse mai avuto negli ultimi 3 anni.
Dopo una solida performance al GP Lugano di quest’anno, Aru si è confermato al Sibiu Tour con un secondo posto in classifica generale. La Vuelta a Burgos è seguita a breve, dove contro avversari molto forti, Aru ha attaccato sul Picon Blanco portando gioia a molti nel mondo del ciclismo. Un’altra forte performance l’ha offerta nell’ultima tappa di montagna che gli ha assicurato un secondo posto in classifica generale e ha confermato che Aru stava tornando al suo meglio.
“Gli ultimi 3 anni sono stati molto difficili per me. Quest’anno abbiamo deciso di cambiare il mio programma, saltare il Tour e andare a Lugano e poi a Sibiu. È stato lì che ho ritrovato un buon feeling sulla bici. Ho potuto ricominciare ad attaccare e a pedalare con quella libertà che serve per affrontare con serenità le corse. Era una sensazione che mi mancava molto”.
Con rinnovato entusiasmo, Aru è stato selezionato per rappresentare il Team Qhubeka NextHash alla Vuelta a Espana. Una gara che ha avuto tanti momenti significativi nella sua carriera: ha vinto due tappe, e chiuso nella top 5 assoluta nel 2014, poi l’ha vinta nel 2015.
Data la sua storia con questa corsa e l’amore che i fan del ciclismo spagnolo hanno per lui, è più facile capire perché la Vuelta a Espana è stata il momento scelto per il suo ultimo capitolo. È stato l'”ultimo ballo” e una celebrazione della sua carriera sulle strade che già conservano numerosi bei ricordi di lui.
“Nel 2014 ho vinto la mia prima corsa da professionista al Giro d’Italia, è stato speciale, e non sono sicuro che qualcosa possa essere paragonato a quel momento perché sono italiano e vincere al Giro per un italiano è un’altra cosa. Quella vittoria ha cambiato la mia vita e ha fatto sì che la gente cominciasse a conoscermi. Ma quell’anno ho anche scoperto questo bellissimo paese, la Spagna. Sento molto amore e apprezzamento da parte dei fan spagnoli del ciclismo. Penso che gli piaccia il mio modo di correre, perché sono sempre stato un corridore che attacca quando le mie gambe sono buone. Ho sempre amato correre su queste strade e sulle grandi salite della Spagna, che conservano molti dei miei ricordi più belli”.
Ore prima della presentazione della squadra a Burgos, un emozionato Fabio Aru ha annunciato il suo ritiro ai suoi compagni di squadra e poi al mondo.
“Per ogni corridore arriva un momento nella sua carriera in cui sa che è il suo momento di fermarsi. Per 16 anni sono stato un ciclista, questa carriera ha richiesto che passassi molto tempo lontano dalla mia famiglia. Ora è il momento di restituire a loro questo tempo. Ora voglio solo godermi questa esperienza finale e fare del mio meglio”.
La Vuelta ha avuto un inizio positivo e Aru era saldamente in lizza per la classifica generale fino alla fine della decima tappa. Tuttavia, un problema di stomaco persistente che è emerso poco prima del giorno di riposo ha dato una svolta in negativo dopo l’11° tappa procurandogli qualche problema.
Come Aru ha fatto molte volte nella sua carriera, però, ha combattuto con tutto quello che aveva, e ha raccolto la forza per continuare la gara e non abbandonare. Poi si è ripreso e nelle tappe 15 e 19 si è fatto rivedere anche all’attacco.
“Ho attraversato un periodo molto difficile in questa gara. Un grande ringraziamento alla squadra Qhubeka per avermi aiutato, è stata una piccola vittoria in sé. In questi ultimi giorni me la sono veramente goduta e ho cercato di dare il mio meglio. Il sostegno è stato speciale, ho ricevuto tante belle parole e vi ringrazio tutti. Certamente, avrò bisogno di alcuni giorni per capire del tutto quello che sta succedendo, quindi è difficile dire in questo momento come mi sento, ma sono felice”.