La Ineos Grenadiers prende Magnus Sheffield, detentore del record mondiale di inseguimento Junior
LONDRA (GRAN BRETAGNA) – Nel 2019 Magnus Sheffield ha conquistato una medaglia di bronzo ai Campionati del Mondo su strada Juniores nello Yorkshire, al termine di una gara durissima, sotto la pioggia e ricca di cadute. Aveva solo 17 anni e mostrò al mondo che il suo nome andava ricordato. Due anni dopo, INEOS Grenadiers è lieta di annunciare che Sheffield si unirà alla squadra dal gennaio 2022.
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Lo scorso anno i suoi piani e progetti sono stati fortemente condizionati dalla pandemia. Un momento difficile, come è stato per molti giovani atleti. Per trovare nuovi stimoli, ha deciso di scendere in pista con l’obiettivo di battere il record mondiale Junior dell’inseguimento individuale di 3 km. Nel novembre 2020, all’Eleven Velodrome dell’U.S. Olympic Training Center di Colorado Springs ha fatto registrare il nuovo record mondiale, con un tempo di 3:06.447, battendo il precedente record che si attestava a 3:09.710.
“È stato un momento davvero difficile perché tutte le gare sono state cancellate, è stato davvero straziante, soprattutto perdere un intero anno di gare come junior”, dice Sheffield. “L’inseguimento era qualcosa che sapevo di poter fare da solo, insieme al supporto del team di coaching USA, naturalmente. Ma ciò che è stato fondamentale è che non avevo bisogno di altri concorrenti, ed era qualcosa che potevo gestire in maniera abbastanza flessibile con i tempi. Non sono sicuro di cosa mi abbia ispirato a volerlo fare ciò, a parte il fatto che mi è sempre piaciuto l’inseguimento individuale, ma è stato qualcosa che è stato sicuramente molto più difficile quando sono andato a cercare di battere il record di quello che avevo previsto. È stata un’esperienza davvero bella che ricorderò per molto tempo”, ricorda Sheffield.
Nel 2020 Sheffield ha fatto il salto oltreoceano in uno dei centri europei del ciclismo, Girona, per intraprendere la sua prima stagione di livello elite. Avendo già corso in Europa da junior, sapeva già che sarebbe stato un passo importante, ma si sentiva pronto.
“C’è un grande salto nel passare dalle gare juniores a quelle professionistiche, soprattutto se si perde un anno di gare. Direi che l’intensità delle gare non è cambiata molto da quando ero junior, sono molto simili. È solo che le gare sono di 200 km”, osserva.
Quando gli viene chiesto che tipo di corridore si sente, risponde: “Mi vedo un po’ come un tuttofare, direi che le corse di un giorno sono quelle che mi piacciono di più, soprattutto con il pavé, ma i primi due anni nella squadra voglio solo vedere quale tipo di terreno mi si addice”.