VERONA (VR) – Il Comitato Provinciale FCI di Verona archivia con soddisfazione la stagione: 100 gare organizzate in tutte le specialità e categorie, un movimento di 3300 persone tra atleti e dirigenti, 70 società affiliate sono dati che confermano la bella tradizione del ciclismo veronese.

Per la pista, in particolare, va sottolineato che Verona, con cinque riunioni al velodromo di Pescantina, compresi i campionati regionali, ha svolto la metà di tutta l’attività del Veneto, trovando soddisfazione anche nei risultati con un titolo italiano e 13 regionali. “Del resto – sottolinea il presidente Diego Zoccatelliqui hanno cominciato Viviani e Scartezzini, oro e argento ai recenti Mondiali e le nostre società portano volentieri ragazzi e ragazze al velodromo per il quale, tra l’altro, il Comune di Pescantina ha previsto un progetto di ristrutturazione” (Photobicicailotto).

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Rimarcato “le capacità del responsabile tecnico del Centro pista Pescantina, Simone Contin”, Zoccatelli ricorda la “peculiarità di Verona che organizza, da decenni, dei Gran premi, sostenuti da amici sponsor, che favoriscono la promozione del nostro sport e la presenza delle società alle gare del nostro calendario”.

Verona è la provincia veneta con il maggior numero di Giovanissimi tesserati, ben 857, pari al 33 per cento dei 2550 tesserati nel Veneto. Zoccatelli avverte che “il numero è spalmato tra tutte le discipline, grazie alla crescita esponenziale che hanno avuto le società di mountain bike e bmx”.

Da questi dati, nasce una riflessione: “Il ragazzo che va in bmx fa un giro di pista, questione di pochi secondi, invece gli allenamenti dei Giovanissimi su strada durano un’ora, spesso monotona e il bambino non è attratto. Su strada, inoltre, il problema è dato dal troppo agonismo e dall’eccessiva pressione dei genitori, invece in bmx e mtb l’approccio è più soft e più divertente. A mio avviso, se i primi tre anni da Giovanissimo fossero riservati solo a bmx e mtb, avremmo poi ragazzi con abilità motorie migliori. Vedo, tra l’altro, che i ragazzi che provengono dalla mountain bike sono più portati a gare impegnative nelle categorie allievi e juniores. A livello professionistico, sempre più emergono atleti provenienti da queste due discipline”.

Il Comitato provinciale ha “un buon rapporto con Provincia e Prefettura”, organizzerà in inverno corsi per direttori di corsa e aggiornamenti per direttori sportivi, a fine stagione proporrà una manifestazione che coinvolgerà genitori e figli (in una cronometro a due), si impegnerà presso l’Amministrazione comunale di Negrar perché, dopo due anni di assenza, torni l’internazionale Palio del Recioto, ed ha elaborato un progetto “per poter organizzare noi come Comitato provinciale le gare quando ci sono buchi nel calendario”.

Per riuscirci, c’è bisogno di sostegno ed ecco che, considerante anche l’ingente mole di lavoro che si svolge a Verona (un terzo dell’attività nel Veneto; nel 2020, l’anno della pandemia, è la provincia che ha organizzato più gare nel Veneto, se non in Italia, e nel 2021 è seconda solo a Treviso), il Comitato provinciale confida in un sostegno da parte del Comitato regionale per l’acquisizione del materiale necessario (che sarebbe poi messo a disposizione gratuitamente delle società).

(Servizio a cura di Renzo Puliero)