Due mesi alla Presolana Race. Furio Pradella: «Occasione unica per promuovere il territorio»
ROVETTA (BG) – Mancano due mesi alla prima Presolana Race, la gara di mtb che, a distanza di 15 anni dall’ultima Cavalcata delle Orobie, porterà domenica 31 luglio i migliori specialisti delle ruote grasse sui sentieri della conca della Presolana. All’evento bergamasco, valido come sesta prova del circuito Easy Cup, si sono già iscritti oltre 200 biker, a cui bisogna aggiungere i ciclisti meno allenati che parteciperanno ai due raduni e-bike da 50 e 17 km.
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Tra chi inforcherà la mtb anche alcuni dipendenti della Pradella Sistemi Srl, azienda innovativa di Cazzano Sant’Andrea e uno degli sponsor della due giorni su due ruote che colorerà la Valseriana.
«Non volevamo limitarci a una presenza nell’Area Expo di Rovetta. Così abbiamo deciso di sostenere i raduni e-bike e salire a nostra volta in sella, magari fondando per l’occasione il nostro gruppo ciclistico», spiega Furio Pradella, Technical Ceo di quella che nel 2016 era una startup innovativa e che ora è una pmi con undici professionisti in organico e sette brevetti internazionali.
È anche lei un appassionato delle due ruote?
«A dire la verità mi sono avvicinato al mondo del ciclismo per un evento triste: mio zio ha perso la vita per un attacco cardiaco mentre pedalava su una pista ciclabile. Da allora mi sono ripromesso che avrei installato su questi percorsi il maggior numero di dispositivi di cardioprotezione. Con il passare dei mesi, e intuendo le potenzialità del settore, abbiamo fatto il nostro ingresso nel mondo delle ricariche delle e-bike».
Ne avete già alcune lungo i percorsi dell’Alta Valseriana?
«A Castione della Presolana, Onore, Rovetta, Colere, al Rifugio Pian del Termen, a Baita Campo, più una stazione di ricarica (per i dispositivi wearable) al Bivacco Cassinelli. E in futuro si registrerà un incremento esponenziale, non solo in provincia di Bergamo».
Perché così fiducioso?
«Per tanti motivi. Regione Lombardia, per esempio, ha perfezionato un bando che finanzia al 100% progetti simili fino a un valore di 200 mila euro. Gli aeroporti di Torino e della rete Toscana Aeroporti, con cui collaboriamo, sono molto sensibili al tema. E negli ultimi mesi abbiamo decuplicato le installazioni, alcune delle quali oltre i 2500 metri, come le quattro di ultima generazione presso gli impianti di risalita di Cervinia o a Livigno».
Come stanno evolvendo le stazioni di ricarica?
«Moltissimo, tanto che alla Presolana Race saremo presenti con tre nuovi prototipi. Stiamo sviluppando rastrelliere stand alone: non necessitano di basamento o allacciamento alla rete pubblica, visto che vengono alimentate da pannelli fotovoltaici e batterie di accumulo da quattro kilobytes. E le soluzioni non mancano nemmeno nelle colonnine di ricarica per i dispositivi wearable».
Cosa si aspetta dalla prima edizione della Presolana Race?
«Dimostrare che la mountain bike non è uno sport di elite riservato a chi ha una condizione fisica invidiabile. Oggi più che mai è un’attività alla portata di tutti, nonché un mezzo di trasporto che può rendere migliori le nostre vite e il territorio in cui viviamo».