#ChestoriadiGiro presenta l’altra lineup della Valcar – Travel & Service
REGGIO EMILIA (RE) – Sono le 5:45 in provincia di Reggio Emilia. Un sole color fuoco inizia a fare capolino tra gli alti palazzi circostanti, lasciando presagire che, come successo nella terribile tappa di Cesena, anche nella Carpi – Reggio Emilia la canicola farà compagnia alle atlete.
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Mancano cinque ore al via della quinta frazione del Giro Donne ma qualcosa inizia già a muoversi. Quattro persone si avvicinano ai mezzi della Valcar – Travel & Service: si tratta di Andrea Stucchi, Luca Riva, Stefano Pirovano e Marco Gaino, meccanici e massaggiatori della squadra di Bottanuco e diretta dal direttore sportivo Davide Arzeni (di cui vi proponiamo l’intervista realizzata da CyclingTips); per loro la tappa è appena iniziata.
«La nostra quotidianità inizia tre ore prima della partenza dei mezzi con le ragazze», spiega Andrea Stucchi, 25 anni, al suo primo anno in Valcar – Travel & Service. «Il primo passo è quello di ricaricare le biciclette, pulite e sistemate nella serata di ieri, sui mezzi del team».
E non è un compito da poco, visto che tra biciclette, componentistica, tubolari e pezzi sostitutivi si parla di un bel equipaggiamento.
«Dodici biciclette, due per atleta, tre telai di riserva; 31 paia di ruote, manubri, cambi, selle, catene e pastiglie dei freni», fa il calcolo Stucchi.
E l’attrezzatura avrebbe potuto anche essere maggiore, calcolando le otto specialissime Cannondale usate in Sardegna per la cronometro di Cagliari e riportate a Bergamo durante il giorno di riposo.
«Il giorno di riposo è stata la nostra tappa dolomitica», spiega Luca Riva, 25 anni, ex atleta della Palazzago alla prima stagione come meccanico della squadra. «Imbarco a Olbia, sbarco a Livorno e poi la divisione dello staff: chi a Cesena per assistere le ragazze durante il giorno di riposo, chi a Bergamo per riportare le biciclette».
Tra lo staff diretto in Emilia Romagna c’erano i due massaggiatori del team, Stefano Pirovano e Marco Gaino. Anche per loro la sveglia suona presto. Da sistemare ci sono gli interni dei mezzi.
«Come ogni squadra, anche noi ci dividiamo i compiti: Andrea e Luca puliscono l’esterno delle ammiraglie, noi l’interno», spiega Marco Gaino, al suo primo anno nel team blu-fucsia.
Ma il momento clou della loro tappa quotidiana arriva nel pomeriggio, quando le ragazze si accomodano sul lettino per i massaggi.
«Il nostro è un lavoro di esperienza, in cui la formazione è certamente importante, almeno quanto la capacità di entrare in sintonia con l’atleta da un punto di vista psicologico», spiega Stefano Pirovano. «Ci sono ragazze che vogliono parlare, altre che sono un po’ più chiuse: per questo raramente si cambiano i massaggiatori in squadra; è un rapporto che ha i suoi equilibri e deve essere tutelato, se le ragazze si trovano bene».
A dimostrazione di questo rapporto che supera l’aspetto professionale, Stefano è la persona che, fuori dal Carrefour de l’Arbre, ha incitato la ‘sua’ ex atleta, Elisa Balsamo, impegnata nell’inseguimento al gruppo.
«La Roubaix è stata senza dubbio la gara più dura anche per noi», confema Gaino. «Ricordo fasce muscolari indurite ovunque: gambe, braccia, i dorsali e le mani; quelle povere mani».
Al Giro Donne, invece, il nemico è il caldo. Così i massaggiatori della Valcar – Travel & Service si trasformano in cuochi.
«Borracce, rifornimento, post gara; tutto deve essere preparato a puntino. A questi livelli e con queste temperature, un errore può costare caro».
L’orologio segna le ore 8.00; la prima parte della loro Carpi – Reggio Emilia è conclusa. Ma già da questa sera ci sarà da rimettersi sotto; così come per le ragazze, la Sarnico – Bergamo è nel mirino.
(Servizio a cura di Roberto Amaglio)