MILANO (MI) – Mentre il sipario sulla stagione su strada sta per calare, gli appassionati del ciclismo su strada possono tornare ad accendere la propria fantasia studiandosi il percorso del prossimo Giro d’Italia 2023, che è stato presentato questo pomeriggio al Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano.

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A una prima vista, la Corsa Rosa numero 106, che scatterà a Fossacesia il 6 maggio per concludersi il 28 maggio a Roma, potrebbe sembrare meno dura rispetto alla storia recente del Giro, ma ci sono molte frazioni insidiose e in cui sarà la generosità e la classe dei partecipanti potrà fare la differenza.

Il Garibaldi recita: 21 tappe, tre frazioni a cronometro (per un totale di 70 km), otto tappe per velocisti e sette arrivi in salita, due dei quali già nella prima settimana e un totale di 3.448,6 km e 51.000 metri di dislivello.

Attenzione però a schematizzare in questo modo una corsa ricca di insidie, dove anche il meteo e i tanti passaggi nei centri storici possono cambiare le carte in tavola.

Ecco alcune delle frazioni che hanno colpito la nostra attenzione.

  • Tappa 1: Fossacesia – Ortona: cronometro inaugurale quasi interamente lungo la pista ciclabile della Costa dei Trabocchi con una breve salita finale che conduce all’arrivo in centro a Ortona
  • Tappa 4: primo arrivo in salita a Lago Laceno, salita in cui nel 2012 vinse Domenico Pozzovivo
  • Tappa 6: altro arrivo a Napoli dopo quella spettacolare del 2022. Cambia però il percorso, con l’inserimento del Valico del Chiunzi
  • Tappa 7: secondo arrivo in salita al Gran Sasso (Campo Imperatore), con oltre 4.000 metri di dislivello
  • Tappa 8: Tappa dei muri marchigiani: 2000 metri di dislivello tutti negli ultimi 60 chilometri
  • Tappa 9: cronometro individuale di 33 km, in conclusione della seconda settimana
  • Tappa 13: arrivo in salita a Crans Montana
  • Tappa 15: Seregno-Bergamo, la frazione di montagna, in città, con un finale che ricalcherà i primi chilometri del Lombardia dell’8 ottobre 2022
  • Tappa 16: Arrivo in salita al Monte Bondone
  • Tappa 19: classico tappone dolomitico con arrivo in salita alle Tre Cime di Lavaredo, dove Vincenzo Nibali scrisse una delle sue imprese più belle nel 2013
  • Tappa 20: Cronometro individuale di 18 km con arrivo a Monte Lussari, con 1050 metri di dislivello
  • Tappa 21: grande conclusione a Roma
Percorso Giro d'Italia 2023

Percorso Giro d’Italia 2023

GRANDE PARTENZA
Per la seconda volta nella sua storia il Giro d’Italia partirà dalla Regione Abruzzo dopo quella del 2001.
Prima frazione a cronometro, quella di sabato 6 maggio, quasi interamente sulla Ciclovia dei Trabocchi che ripercorre la ferrovia adriatica dismessa. La prima parte è interamente pianeggiante con vista sui trabocchi e sul mare fino al porto di Ortona dove la strada sale per poco più di 1 km fino all’arrivo in centro città.
Domenica 7, tappa adatta ai velocisti, con partenza da Teramo e un percorso ondulato nella prima parte. Si segue poi la costa con alcune escursioni all’interno per scalare Silvi Paese, Chieti e Ripa Teatina. Finale lungo la costa fino alla volata sul lungomare di San Salvo Marina.

PRIMA SETTIMANA
Ripartenza da Vasto e arrivo a Melfi in una tappa nettamente divisa in due parti. La prima fino all’ingresso in Basilicata completamente pianeggiante prima di incontrare le montagne del Vulture. Si attraversa il massiccio del Monte Vulture toccando i Laghi di Monticchio prima di scendere su Rionero e Rapolla in vista della risalita finale a Melfi.
Prima tappa appenninica che supera una serie di asperità fino ad accumulare 3500 m di dislivello quella che da Venosa porta a Lago Laceno, primo arrivo in salita del Giro.
Mercoledì 10 e giovedì 11 spazio alle ruote veloci del gruppo con la Atripalda – Salerno e la Napoli – Napoli dove comunque gli sprinter puri dovranno conquistarsi la volata visto il percorso non interamente pianeggiante.
Secondo arrivo in salita del Giro e primo sopra i 2000 metri quello a Campo Imperatore sul Gran Sasso d’Italia (2135 m) con partenza da Capua. Dopo un lungo avvicinamento si scala la salita classica di Roccaraso e il Piano delle Cinque Miglia prima di una lunghissima discesa fino ai piedi del Gran Sasso. L’ascesa a Campo Imperatore è una salita interminabile di quasi 45 km spezzata da un falsopiano.
Sabato 13 maggio, da Terni a Fossombrone, una tappa mossa con i muri delle Marche a decidere il finale. I 60 km finali racchiudono praticamente tutto il dislivello (2.500 metri). Si scalano le ascese dei Cappuccini (3 km circa on pendenze fino al 19%), il Monte delle Cesane (7 km circa con pendenze fino al 18%) e dopo lo strappo di Montefelcino nuovamente la salita dei Cappuccini la cui cima, a 5 km dall’arrivo, è il trampolino ideale per chi volesse vincere la tappa.
Cronometro interamente piatta, per specialisti, quella che da Savignano al Rubicone porta a Cesena (Technogym Village) dopo 33,6 km.

SECONDA SETTIMANA
Dopo il primo giorno di riposo, martedì 16 e mercoledì 17 il gruppo affronterà due tappe adatte alle ruote veloci del gruppo: la Scandiano – Viareggio e la Camaiore – Tortona.
Si cambia registro giovedì 18 maggio con la Bra – Rivoli: tappa mista caratterizzata da tre segmenti riassumibili nel trittico collina-pianura-montagna. Dopo la prima parte collinare si attraversa quindi per circa 60 km la pianura Padana passando sulla linea di arrivo prima di affrontare l’impegnativa salita del Colle Braida transitando accanto alla Sacra di San Michele. Ultimi 20 km ondulati fino a raggiungere Rivoli.
Il giorno seguente tappone alpino da Borgofranco d’Ivrea a Crans Montana in Svizzera. Questo sarà l’unico sconfinamento di questo Giro. Si scalano il Colle del Gran San Bernardo (2469 m – Cima Coppi) lungo ben 34 km pur senza pendenze eccessive. Si supera quindi la Croix de Coeur (15 km x 1350 m disl) un altro passo over-2000. Seconda discesa di oltre 22 km e dopo un breve piano salita finale a Crans Montana da un versante inedito rispetto agli approcci consueti alla località turistica.
Altra frazione adatta ai velocisti quella che partirà da Sierre a Cassano Magnago prima della tappa “di montagna in città”, la Bergamo – Bergamo di domenica 21 maggio.
Sebbene intervallate da tratti abbastanza semplici le salite da affrontare possono costituire terreno per ogni tipo di attacco. Dopo pochi chilometri si scala la Valcava con le sue pendenze arcigne entrando in provincia di Bergamo. Primo passaggio in città (non sull’arrivo) per scalare i tornanti di Selvino. Discesa su Bracca e Sedrina per rientrare in Bergamo attraverso il traguardo (strappo della Boccola). Si affronta quindi la Roncola dal versante di Barlino per ridiscendere su Bergamo fino all’arrivo in città.

ULTIMA SETTIMANA
Dopo il secondo e ultimo giorno di riposo il secondo tappone del Giro attende la carovana. La Sabbio Chiese – Monte Bondone si svolge tutta a quote relativamente basse, ma accumula oltre 5000 m di dislivello suddivisi tra salite molto dure e altre pedalabili. Prima parte lungo la costiera occidentale del Garda per raggiungere il Trentino a Riva del Garda. Si scala quindi il Passo di Santa Barbara (media attorno al 10%) e in rapida successione il Passo di Bordala. Discesa veloce su Rovereto da dove si entra nella Vallarsa per poi svoltare verso l’altopiano di Folgaria passando da Serrada. Discesa impegnativa fino alla valle dell’Adige a Calliano e dopo l’unico breve tratto pianeggiante di circa 10 km si scala il Monte Bondone dal versante di Aldeno con i suoi cambi di pendenza con punte fino al 15%.
Si rifiata mercoledì 24 maggio con una tappa completamente pianeggiante da Pergine Valsugana a Caorle prima di una tre giorni in crescendo.
La 18a frazione da Oderzo alla Val di Zoldo prevede infatti 3.700 m di dislivello. Tappa di montagna breve ma intensa. Dopo pochi chilometri dalla partenza si scala il Cansiglio dal versante classico di Vittorio Veneto (Passo la Crosetta) per entrare nel territorio dell’Alpago e percorrerlo fino a raggiungere la valle del Piave. Dopo Longarone si tocca Pieve di Cadore per scalare senza tratti di riposo la Forcella Cibiana e, inedito 2023, dopo Forno la salita di Coi con i suoi quasi 4 km oltre il 10% e le punte al 19%. Da lì mancheranno 5 km all’arrivo divisi equamente tra discesa e risalita pedalabile.
Ecco il tappone Dolomitico, quello di venerdì 29 maggio, da Longarone (nel 2023 si commemoreranno i 60 anni dalla tragedia del Vajont) alle Tre Cime di Lavaredo (182 km e 5.400 metri di dislivello). Dopo l’avvicinamento attraverso l’Agordino si affrontano oltre 100 km che racchiudono praticamente l’intero dislivello della tappa senza alcun tratto di riposo tra una salita e l’altra. Giunti ad Arabba si scalano il Passo di Campolongo seguito dal Passo Valparola che immette nella “Scala Santa” delle salite dolomitiche costituita da Passo Giau (versante Selva di Cadore 10% medio circa), Passo Tre Croci e Tre Cime di Lavaredo con le sue pendenze fino al 18%.
Cronometro individuale estremamente impegnativa quella da Tarvisio al Monte Lussari (1050 mt di dislivello). I primi 10 km circa si svolgono in piano o leggera discesa prevalentemente lungo la Ciclovia Alpe Adria e permettono di sviluppare grandi velocità. Giunti al Torrente Saisera (Cronometraggio intermedio) iniziano circa 8 km pavimentati in cemento che portano al Santuario. Il tratto di salita vera e propria in 7.5 km propone pendenze attorno al 12% medio con i primi 4.8 km al 15% (paragonabile al tratto centrale dello Zoncolan). Parte finale ondulata con un breve strappo (fino al 22%) in entrata al paese seguito da una breve discesa e una risalita fino all’arrivo.
Passerella finale a Roma ai Fori Imperiali.

Planimetria Giro d'Italia 2023

Planimetria Giro d’Italia 2023