Il Team S.E.R.I.O. alza il sipario sul 3° Criterium della Liberazione
CREMA (CR) – Sarà un 25 aprile dedicato ai giovani ciclisti quello che Crema si appresta a vivere. Per il terzo anno, infatti, il Team S.E.R.I.O. organizzerà all’interno del polo industriale ex Olivetti il Criterium della Liberazione, kermesse ciclistica che quest’anno coinvolgerà non solo gli Esordienti e gli Allievi, sia maschili che femminili, ma anche i giovanissimi, che chiuderanno l’evento animando le prove dei primi sprint (G1, G2 e G3) e della corsa a punti (G4, G5 e G6). In tutto sono attesi circa 600 atleti dai sette ai sedici anni, che gareggeranno in un tracciato completamente chiuso al traffico (nella foto un momento della prima edizione del 2021).
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Essendo una manifestazione dedicati ai giovani, organizzata da un sodalizio che quest’anno mette in bicicletta 58 ragazzi e ragazze delle categorie giovanili, anche la presentazione dell’evento non poteva che mettere al centro gli atleti in erba.
Svoltasi giovedì 13 aprile nella sala congressi intitolata a “Samuele Vailati”, presso la sede di Libera Associazione Artigiani, nel corso della serata è stato organizzato un dibattito intitolato Il ciclismo: sport e filosofia di vita.
Dopo i saluti istituzionali di Marco Bressanelli (presidente di Libera Associazione Artigiani di Crema), di Fabio Bergamaschi (sindaco di Crema), di Roberto Barbaglio (sindaco del comune di Pianengo) e del presidente del comitato lombardo della Fci Stefano Pedrinazzi, al tavolo dei relatori sono saliti l’ex professionista Alessandro Vanotti, il docente e scrittore di Psicologia dell’educazione Stefano De Vecchi, l’educatrice di psicomotricità Chiara Boselli (che è anche direttore tecnico e fondatrice del Team S.E.R.I.O.) e la dottoressa Rossella Sorrentino, Human Resources Recruiter specializzata nel collocamento dei giovani nel mondo del lavoro.
Moderati da Graziano Fumarola, i quattro relatori hanno avuto modo di focalizzarsi su come lo sport, e in questo caso il ciclismo, aiuti la corretta crescita dei giovani, non solo a livello fisico.
«Inclusione, condivisione degli sforzi e degli obiettivi, gestione delle emozioni, positive e negative», ha esordito Alessandro Vanotti, uno degli uomini più fidati di Vincenzo Nibali. «Quando un ragazzo entra in una squadra, a prescindere dalle sue doti fisiche, deve sentirsi come parte di una famiglia».
Famiglia che, ovviamente, resta il principale punto di riferimento nella crescita degli adolescenti. E per questo ha molte responsabilità.
«Dobbiamo evitare di diventare genitori spazzaneve, ossia figure che cercano di spianare la strada ai propri figli pianificandone ogni aspetto», ha spiegato Stefano De Vecchi, il cui ultimo libro, ‘L’orto sul balcone’, dal 4 giugno diventerà uno spettacolo teatrale con Oreste Castagna. «Cadere, sbagliare, elaborare la sconfitta fa parte del processo di crescita dei ragazzi e i genitori devono capirlo, rispettando il ruolo di insegnanti ed allenatori».
E tra gli allenatori c’è Chiara Boselli, preparatrice atletica del Team S.E.R.I.O., che si concentra su tre termini.
«Competenza, obiettivi ed empatia. Oltre a sapere quello che stiamo facendo con i ragazzi, dobbiamo avere la sensibilità e l’intelligenza di capire cosa loro vogliano e cosa da loro si possa pretendere: non sono tutti uguali, né per caratteristiche fisiche né per carattere, ma sono queste le differenze su cui si costruisce il gruppo e che aiutano a crescere».
Perché una classe scolastica, così come una squadra di ciclismo, sono realtà in cui si prende confidenza con dinamiche che diventeranno quotidiane nel mondo del lavoro, come ha spiegato la dottoressa Rossella Sorrentino.
«Le skills che questi atleti stanno acquisendo, anche senza volerlo, saranno decisive in ambito professionale: organizzazione, disciplina, condivisione e raggiungimento degli obiettivi di squadra sono qualità di cui i recruiter tengono conto».
Ma prima di pensare alla propria carriera professionale, i giovani ciclisti della società cremasca si godono la stagione ciclistica e, insieme a tanti altri coetanei, il 25 aprile si ritroveranno per dare vita al 3° Criterium della Liberazione.