Le parole di Federica Venturelli dopo il quarto posto ai Mondiali di Glasgow
Con più di mille like sul post di Instagram che ha raccontato il suo quarto posto ai Mondiali di Glasgow, la junior Federica Venturelli (nella foto di archivio) ha dimostrato di essere definitivamente entrata nel cuore dei tifosi ciclistici italiani, perché nonostante la medaglia di bronzo sia sfuggita di pochi centimetri, tutti hanno apprezzato lo sforzo, l’impegno e la prestazione di Federica e di tutta la nazionale italiana diretta dal c.t. Paolo Sangalli.
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Infatti le azzurre che si sono schierate al via con Alice Bulegato, Eleonora La Bella, Marta Pavesi e Sara Piffer in supporto di Federica Venturelli, hanno corso con generosità per tenere unita la corsa nella prima metà di gara. Quando però a 22 Km dal traguardo Julie Bego è partita, non c’è stato nulla da fare, perché la francese ha vinto solitaria. Alle sue spalle il gruppo si è assottigliato e dopo un attacco della belga Fleur Moors sull’ultimo strappo, Federica Venturelli ha ricucito in discesa, ma nella volata finale è arrivata quarta per pochi centimetri. L’argento è andato a Cat Ferguson, il bronzo invece a Fleur Moors.
“Il percorso era più duro di quello che ci si poteva aspettare – ha commentato Federica Venturelli – perché c’erano tante curve e tanti strappi posizionati proprio dopo queste curve. Per questo motivo non bastava soltanto rilanciare, ma occorreva anche fare sforzi massimali per non perdere le posizioni sulle salite. Man mano la gara evolveva i giri si sono rivelati sempre più duri e durante il quarto giro è anche arrivata la pioggia a rendere il percorso più insidioso”.
E la nazionale italiana di Paolo Sangalli ha immediatamente capito cosa si sarebbe dovuto fare per evitare insidie e pericoli, come conferma la cremonese tesserata per la Valcar – Travel & Service
“Nei primi giri abbiamo corso compatte davanti e le mie compagne hanno chiuso tutti i tentativi di fuga. Durante il penultimo giro ha attaccato Julie Bego che era una delle favorite e ha preso quei venti secondi che non siamo più riuscite a recuperare. In quel momento il gruppo si è selezionato ancor di più, siamo rimaste in dieci e purtroppo ero l’unica italiana tra le fuggitive. Abbiamo cercato di chiudere, in particolare le inglesi che erano rimaste in quattro, ma non abbiamo trovato l’accordo che serviva per ricucire il gap. Io ho collaborato, ma ero da sola e le francesi sono state impeccabili nel rompere i cambi. Sull’ultimo strappo a 1,5 km dall’arrivo ha attaccato la belga e ha guadagnato qualche secondo. Io ho provato ad attaccare in discesa, mi sono avvantaggiata di qualche metro, però poi è tornata Cat Ferguson alla mia ruota che mi ha battuto in volata e per pochi centimetri ho perso anche la volata per il bronzo con Fleur Moors”.
Federica Venturelli s’interroga anche sulla bontà della propria tattica: avrebbe potuto fare qualcosa di diverso negli ultimi chilometri dei Mondiali di Glasgow?
“A fine gara ero un po’ dispiaciuta dopo questo quarto posto, perché non sono andata a medaglia per pochi centimetri. Vincere una medaglia sarebbe stata una ricompensa per tutti, visto il grande lavoro che hanno fatto le mie compagne di squadra e lo staff. Non ho grandi rammarichi, perché ero un po’ stanca e probabilmente non sarei riuscita a rispondere ai vari attacchi. Forse potevo gestire diversamente il finale e potevo stare a ruota dell’inglese. Ma anche se avessi sprintato per il bronzo, ho il sospetto che sarebbe finita allo stesso modo, perché Cat Stevens è molto veloce in volata. Ho preferito giocarmi la medaglia in questo modo, chiudendo sulla belga. Non è andata bene, ma penso che, se avessi fatto diversamente, non avrei potuto fare molto meglio di così”.