VILLA DI CORDIGNANO (TV) – Ci sarà anche Alessandro Romele tra i corridori l’1 aprile cercheranno di riportare il Giro del Belvedere in Italia. Il 20enne bergamasco è infatti tra i protagonisti più attesi alla Classica di Pasquetta, che negli ultimi tre anni ha incoronato solo corridori stranieri: nel 2023 l’olandese Johannes Staune-Mittet (Jumbo Visma Development), nel 2022 il francese Gregoire Romain (Equipe Continental Groupama Fdj) e nel 2021 lo spagnolo Juan Ayuso (Colpack Ballan). Tre atleti di cui si è già sentito e si continuerà a sentire grandi cose anche tra i professionisti.

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Anche per questi illustri predecessori, chiunque voglia passare tra i professionisti non può non voler ben figurare al Giro del Belvedere.

«Punto a essere protagonista e a vincere quella che è una delle classiche più importanti d’Italia», conferma Romele. «Le corse da un giorno sono quelle dove probabilmente mi esprimo meglio. Vincere qui sarebbe un ottimo viatico per il mio futuro, dove sogno di trionfare alla Parigi-Roubaix per il fascino e alla Milano-Sanremo per una scommessa con mio nonno».

Il bergamasco è reduce dal migliore anno della sua giovane carriera: nel 2023 infatti, in maglia Colpack Ballan, il suo palmares che già contava un titolo italiano Junior su strada nel 2021 si è arricchito con le vittorie del Gran Premio Liberazione e del Giro di Puglia Challenge U23, ed ha raggiunto l’apice con la vittoria della sesta tappa del Giro Next Gen, da Pergine Valsugana a Povegliano.

Alessandro Romele vince la sesta tappa del Giro Next Gen - credit LaPresse

Alessandro Romele vince la sesta tappa del Giro Next Gen – credit LaPresse

Risultati che gli sono valsi la chiamata del team Astana Qazaqstan, dove ha firmato un contratto triennale con un anno di transizione nella squadra di sviluppo (2024), prima di passare ufficialmente nella formazione World Tour (stagioni 2025 e 2026). Una nuova avventura che sembra essere iniziata con il piede giusto: dopo un offseason senza intoppi fisici, sono arrivati i primi gettoni di presenza con il  World Tour team, con cui ha disputato la Clàssica Comunitat Valenciana e l’AlUla Tour, prima di tornare nel team di sviluppo per il Tour du Rwanda.

«È stato un bell’assaggio del mondo professionistico. Soprattutto in Rwanda ho faticato a causa del mix di caldo, altura e ritmo, ma l’obiettivo di quest’anno con la squadra pro è quello di fare quanta più esperienza possibile e adattarmi al nuovo mondo in vista della prossima stagione».

A livello di U23 Romele rappresenta uno dei nomi di spicco della categoria e rientra spesso nel novero dei favoriti.

«Se da un lato nel World Tour difficilmente arriveranno dei risultati, dall’altro voglio raccogliere quanto più possibile con il Team Development. La preparazione è stata fatta proprio nell’ottica di arrivare nelle migliori condizioni agli appuntamenti con le Classiche del ciclismo giovanile, come il Belvedere, prima di tornare al Giro Next Gen e provare a vincere un’altra tappa».

Giro del Belvedere che per il 2024 propone un percorso mai così impegnativo: grazie alla conferma della salita di Piai della Vigna, insieme alla classiche ascese del Montaner e di Via delle Longhe, si superano infatti per la prima volta i 2000 metri totali di dislivello (2085), distribuiti su 168 km.

«Per me sarà un debutto, quindi non so cosa attendermi: dalle immagini che ho visto delle precedenti edizioni, dubito che si assisterà a un arrivo in volata», prosegue Romele. «Di certo il livello dei partenti è sempre stato molto alto e lo sarà anche quest’anno. Io contro il Team Visma? Sicuramente quella è la formazione da battere, ma non ci sarò solo io: ci sono tante altre squadre che vorranno lottare per la vittoria, come la mia ex squadra, la Colpack Ballan, ma anche la Zalf e il Cycling Team Friuli, che si sono rinforzate bene; senza contare le straniere, che hanno sempre qualcosa in più».