Un centro di coordinamento EuroVelo per accelerare le ciclabili italiane
Costruire una governance strategica sugli itinerari EuroVelo in l’Italia è l’obiettivo di FIAB- Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, che vuole dar vita, entro quest’anno, a un Centro di Coordinamento EuroVelo Nazionale (NECC-National EuroVelo Coordination Centre) in cui verranno coinvolte in prima linea le Regioni insieme ad altri soggetti pubblici e privati.
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Le Regioni Emilia-Romagna, Toscana, Calabria, Abruzzo e la Provincia Autonoma di Bolzano hanno già aderito al NECC.
«Il progetto di FIAB è quello di passare dal ruolo di Coordinatore Nazionale di EuroVelo, che funge da punto di contatto periferico della rete EuroVelo, a Centro di Coordinamento Nazionale (NECC). La nostra ambizione è quella di armonizzare lo sviluppo della rete italiana, lavorando a fianco e in sinergia con le amministrazioni locali, in primis con le Regioni. FIAB dal 2011 si sta muovendo in questa direzione, per ottenere maggiore qualità e capillarità dell’infrastruttura ciclabile nel nostro Paese», spiega Alessandra Tormene, responsabile FIAB di EuroVelo per l’Italia.
L’annuncio è stato dato questa mattina nell’ambito del partecipato convegno EuroVelo, la rete di ciclovie europea. Stato dell’arte e prospettive in Italia, promosso da FIAB alla vigilia delle Giornate Nazionale del Cicloturismo, organizzate ogni anno nel mese di giugno insieme ad Active Italy.
Dei 17 itinerari che compongono EuroVelo – la rete transnazionale di ciclovie nata nel 1997 per volontà di ECF, European Cyclists Federation, per connettere i Paesi europei lungo 90 mila km – ben quattro percorsi attraversano la nostra Penisola per un totale circa 5 mila km. Si tratta dell’EV5-Via Romea Francigena (da Londra a Brindisi, in Italia da Como), EV7-Ciclovia del Sole da Capo Nord a Malta (con tratto italiano dal Brennero alla Sicilia), EV8-Ciclovia del Mediterraneo dal Sud della Spagna a Cipro (in Italia da Ventimiglia a Trieste) e un piccolo tratto della EV9-Baltic-Adriatic.
«Questi numeri confermano come il cicloturismo sia in costante crescita e come l’Italia sia un polo di attrazione», afferma Jessica Casagrande, coordinatrice del progetto EuroVelo in ECF che aggiunge: «Per sfruttare questo enorme potenziale è importante completare lo sviluppo degli itinerari EuroVelo nel nostro Paese (a oggi solo il 26% è già percorribile in sicurezza) e investire nella qualità, sia dei percorsi sia dei servizi. Un obiettivo ambizioso che può essere raggiunto solo grazie a una attiva cooperazione tra gli enti e i settori coinvolti. Come ECF incoraggiamo lo sviluppo e la creazione di un Centro di Coordinamento EuroVelo in Italia».
«Il sistema italiano delle ciclovie è del tutto coerente con quello di EuroVelo», conferma Riccardo Capecchi, struttura tecnica di missione del MIT Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. «Nel 2022 il progetto di sviluppo di 20 grandi itinerari ciclabili in Italia, che include i tracciati EuroVelo, è stato inserito nel Piano Generale della Mobilità Ciclistica segnando, anche dal punto di vista amministrativo, un elemento di pianificazione strategica per questo tipo di infrastruttura con diverse linee di finanziamento dedicate. Per concludere in tempi rapidi la prima parte dei percorsi, è necessario mettere in atto un meccanismo cooperativo con Regioni e Amministrazioni Locali che consenta loro di concretizzare gli investimenti stanziati in altrettanti progetti esecutivi, che daranno vita a percorsi pedalabili con massimi livelli di sicurezza».