PARIGI (FRANCUA) – Il britannico Tom Pidcock con un sorpasso finale degno da MotoGP si conferma campione olimpico di cross country MTB. Dopo Tokyo 2021 anche Paris 2024 sorride al fenomeno inglese, ma questa volta la medaglia d’oro ha dovuto sudarsela fino all’ultimo. Sul tracciato dell’Elencourt Hill ha prima dovuto fare i conti con una foratura, come molti altri del resto, e poi con gli avversari, in particolare il francese Victor Koretzky, che ha provato a vincere la gara fino all’ultima stoccata, e il sudafricano Alan Hatherly, che non ha mollato fino a pochi chilometri dall’arrivo. Bravissimo anche l’italiano Luca Braidot che ha chiuso al quarto posto, non troppo lontano dal podio.

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Erano partiti bene i due italiani in gara: Braidot ed il giovane Simone Avondetto, nonostante il forcing di britannici, francesi e svizzeri erano riusciti ad accodarsi al gruppo di testa al termine del primo giro. Il piemotese ha perso le ruote dei migliori nel corso del secondo giro, mentre il campione italiano Braidot ha avuto un problema tecnico che gli ha fatto perdere secondi preziosi.

Il forcing del campione olimpico uscente ha fatto male, ma poi Pidcock è stato costretto ai box da una foratura alla gomma anteriore e si è ritrovato ad inseguire il francese Victor Koretzky, insieme ad altri concorrenti tra i quali lo stesso Braidot.

Pidcock non si scoraggia e in progressione riguadagna posizioni fino a riportarsi sul battistrada a due giri dalla conclusione. Anche Hatherly riesce a tenere la ruota dei due davanti, mentre Braidot perde qualcosa, ma al contempo riesce a staccare lo svizzero Flückiger. Al suono della campana Pidcock passa in testa alla corsa con a ruota Koretzky e Hatherly. Braidot insegue a 15″ e sogna ancora una medaglia.

Tutto si decide durante l’emozionante giro finale: il francese – sostenuto dal tifo locale – attacca il campione in carica in salita. Poi in un passaggio tecnico nel bosco, Pidcock trova il pertugio vincente, infila l’avversario, tra i due c’è anche un contatto, e vola verso la vittoria.

La delusione per un quarto posto contrasta con l’effimera soddisfazione di aver mostrato, oggi, di essere il più forte insieme al nuovo campione olimpico, il predestinato e pronosticato Thomas Pidcock. Luca Braidot ferma la sua rincorsa, nella gara più importante della carriera, al quarto posto, ma non può recriminare se non con la sorte, che l’ha appiedato al secondo giro. Lui e il britannico sono gli unici dei primi che hanno pagato il tributo con la fortuna, bucando a distanza di pochi minuti l’uno dall’altro.

“La delusione è forte – ha detto subito dopo la gara – ma non posso farci nulla. Ho provato a recuperare il tempo perduto con la foratura e sono anche riuscito ad arrivare a pochi secondi dal podio. Ma è stata una gara tirata allo spasimo fin dalle prime battute, non ce l’ho fatta. Sono consapevole di aver fatto una prestazione fuori dall’ordinario, questo mi lascia ben sperare per il mondiale… perché è giusto guardare avanti”.

Il CT Mirko Celestino non fa drammi, ma si rende conto che oggi è sfumata una grande occasione. Aveva detto alla vigilia che le forature potevano condizionare la gara, per l’Italia del mountain bike è stato così: “Luca ha fatto una grande gara. Dopo la foratura ha mantenuto la giusta concentrazione e motivazione, senza perdersi d’animo. E’ stato bravo a restare legato a Pidcock quando anche il britannico ha forato e lanciato la sua rimonta. E’ risalito di posizioni fino ad arrivare a pochi secondi dal podio. Poi la stanchezza per una gara velocissima ha avuto la meglio. Peccato. Oggi ha dimostrato che la piazza d’onore era sua, perché contro il britannico è praticamente impossibile gareggiare”.

CLASSIFICA:

1. PIDCOCK Thomas (Gran Bretragna) in 1:26:22
2. KORETZKY Victor (Francia) +0:09
3. HATHERLY Alan (Sudafrica) +0:11
4. BRAIDOT Luca (Italia) +0:34
5. FLUECKIGER Mathias (Svizzera) +1:20
6. GAZE Samuel (Nuova Zelanda) +1:41
7. AMOS Riley (Usa) +1:46
8. ALDRIDGE Charlie (Gran Bretragna)+2:10
9. SCHURTER Nino (Svizzera) +2:22
10. VALERO SERRANO David (Spagna) +2:27