Parigi 2024: inseguimento maschile avanti con il 4° tempo
PARIGI (FRA) – Nella giornata di esordio del torneo pista delle Olimpiadi di Parigi 2024, l’inseguimento a squadre maschile passa al primo turno con il quarto tempo, ultimo utile per cercare la riconferma del titolo. Francesco Lamon, Simone Consonni, Jonathan Milan e Filippo Ganna coprono i 4 chilometri in 3’44”351 (nella foto di Sprint Cycling Agency, il trenino azzurro). Meglio di loro una sorprendente Australia (3’42”958), che gli azzurri sfideranno domani al primo turno.
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Tra Gran Bretagna (3’43”241) e Danimarca (3’43”690) l’altra sfida per la finale. Passano al primo turno anche Francia, Nuova Zelanda (entrambe sorprendentemente rimaste fuori dalle prime quattro), Belgio e Canada. Il regolamento prevede, nel primo turno, lo scontro tra la prima e la quarta, la seconda e la terza (le vincenti vanno in finale per il titolo olimpico), la quinta con l’ottava, la sesta con la settima delle qualificazioni. I migliori due tempi di tutte queste sfide (escluse le due finaliste per l’oro) correranno per il bronzo.
«Era importante entrare nelle prime quattro – ha commentato al termine della prova Filippo Ganna -. Abbiamo dato il massimo. Ognuno di noi ha la motivazione giusta per far bene. Non è facile. Siamo in una Olimpiade e il livello è molto alto».
Marco Villa analizza la giornata: «Quando ho visto che il Belgio, composto da giovanissimi, ha girato su tempi di rilievo (3’47) ho capito che sarebbe stata una giornata molto impegnativa. A Montichiari in questi giorni abbiamo girato sui 3’45”, tempi che ci assicurava il passaggio. Così prima di partire ho detto ai ragazzi di essere sereni e correre come sanno, anche perché questa pista è più veloce di quella bresciana».
Sulla prestazione, aggiunge: «Non abbiamo corso da Italia. Di solito partiamo tranquilli per finire in crescendo. Questa volta invece Milan si è lasciato prendere la mano e poi è stato costretto a rallentare… abbiamo buttato via centesimi che cercheremo, nei prossimi giorni, di recuperare. L’Australia è una sorpresa e non è così distante».
(Fonte Federciclismo)