BALLERUP (DAN) – Si sono conclusi oggi i Campionati del mondo su Pista in Danimarca. La nazionale italiana ha ottenuto ancora una medaglia con Elia Viviani nell’eliminazione.

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Il ciclista veronese ha usato tutta la sua esperienza per conquistare per il quarto anno consecutivo un posto sul podio mondiale in quella che è la sua specialità. Non a caso Elia Viviani, prima del bronzo dello scorso anno, nel 2021 e nel 2022 aveva indossato la maglia iridata. Alla fine l’unico a battere l’italiano è stato il danese Tobias Aagaard Hansen. Terzo posto per il canadese Dylan Bibic.

Le parole di Elia Viviani.  “Sono contento. Nelle ultime quattro edizioni mondiali in questa specialità ho vinto due volte, un bronzo e oggi questa medaglia. Ho corso avanti, forse spendendo più del dovuto, perché sono rimasto scottato della penalizzazione in occasione delle Olimpiadi. Potevo fare meglio nell’ultimo sprint. La testa c’era, le gambe un po’ meno. Il pubblico conta e i danesi hanno fatto le cose per bene in questa edizione, arrivando pronti. Anche noi, nonostante la stagione impegnativa, abbiamo dimostrato di onorare questo appuntamento. Adesso nella Madison cercheremo di dare il massimo con animo leggero”.

Poco dopo Elia Viviani ha partecipato in coppia con Simone Consonni, splendido argento nell’omnium, alla Madison. La prova maschile, che concludeva ufficialmente la rassegna iridata, ha visto la vittoria della coppia tedesca formata dal veterano Roger Kluge e da Tim Torn Teutenberg. I due hanno battuto i belgi e i danesi. Il duo italiano invece ha chiuso in settima posizione.

BILANCIO FINALE – L’impresa di Jonathan Milan è la sintesi del mondiale dell’Italia in Danimarca. Il corridore friulano, con il titolo e il record del mondo, fornisce la dimostrazione plastica della continuità del lavoro dello staff della Nazionale guidata da Marco Villa. Ad una leggenda come Filippo Ganna (sei titoli mondiali, un record sulla distanza oltre al primato sull’ora) succede il suo gemello diverso, capace di vincere su strada e di raccogliere l’eredità in pista. A 24 anni Milan può vantare un palmares di primo livello e considerarsi anche un veterano rispetto a un gruppo di ragazzi che Villa ha portato in Danimarca per aprire un ciclo.

Questo mondiale è stato interpretato come primo passo di un percorso che porterà alla Olimpiade di Los Angeles. Si sono visti all’opera giovani di belle speranze (Favero e Venturelli hanno 19 anni e altri, di pari valore, sono rimasti in Italia) e corridori consolidati, come il ‘profeta’ Elia Viviani, lo stesso Milan, Consonni e il quartetto femminile. Il settore velocità ha mostrato ulteriori progressi e ambisce legittimamente ad una qualificazione olimpica anche tra gli uomini.