Al via il terzo mandato di Diego Zoccatelli alla guida della Fci Verona
Inizia oggi il terzo mandato di Diego Zoccatelli da presidente del Comitato di Verona della Federciclismo. Il presidente uscente è stato infatti rieletto incassando i voti delle 53 società presenti all’assemblea elettiva. Un ruolo che Zoccatelli ricoprirà avvalendosi della collaborazione dei consiglieri Michele Fasoli (34 voti), Stefano Allegrini (27), Michele Bonizzato (26) e Luca Righetti (25) – nella foto di Photobicicailotto, il nuovo consiglio della Fci Verona).
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Questa la relazione del presidente Zoccatelli, che dopo i saluti e i ringraziamenti iniziali si è soffermato sul quadriennio che giunge a conclusione:
Questa assemblea chiude un Quadriennio di grande lavoro per il comitato provinciale di Verona dove lo abbiamo visto impegnato in tutte le discipline, in tutte le categorie, promotore di manifestazioni e di corsi di formazione ( quando ce li hanno concessi).
Un quadriennio partito in periodo COVID dove la mancanza di contatto, di dialogo, di stare insieme e riunirsi ha creato una “partenza in salita”. ma che abbiamo sempre gestito egregiamente e dove l’attività è cresciuta anche grazie allo sfaldarsi della pandemia.
Quadriennio dove il ruolo del fuoristrada ha avuto un’impennata decisamente importante, dove il settore strada ha cominciato a scontrarsi con le difficoltà burocratiche delle manifestazioni, della sicurezza. stradale, ma ha sempre sfornato centinaia di manifestazioni sempre più organizzate e sempre più con un personale qualificato.
Seguendo i protocolli stipulati e rivisti anche da noi, capendo che facendo le cose per bene tutelavamo anche le responsabilità dei Presidenti.
Abbiamo sempre avuto un ruolo di supporto alle società sostituendoci molte volte a istituzioni o organi della Federazione che neanche rispondevano al telefono, cercando di trovare le risposte al nostro interno con l’impegno, la volontà, la passione di ognuno di noi che abbiamo ricoperto un ruolo in comitato provinciale.
Un Comitato allargato come ho sempre definito il nostro, perché con il Comitato Gestione Pista
Pescantina abbiamo sempre portato avanti la gestione del velodromo San Lorenzo cuore pulsante e casa delle società veronesi.
Non abbiamo mai nascosto “la testa sotto la sabbia” credendo che, anche se con i problemi strutturali che la nostra Federazione si trascina da troppo tempo, i numeri del giovanile hanno tenuto; sono le gare su strada che hanno avuto una flessione anche se credo che i numeri totali che abbiamo in Veneto non ne possono pretendere molte di più.
Organizzare in certe location della Provincia di Verona è diventato impossibile per tutta una serie di motivi, ma credo che facendo più unione tra le varie società e i vari organizzatori si possa creare un calendario più strutturato e dinamico.
E con la spinta del movimento del Fuoristrada dobbiamo gettare il cuore oltre l’ostacolo e creare un calendario all’altezza della gran qualità che abbiamo negli atleti veronesi.
Personalmente sono entrato e in Comitato 12 anni fa, già 8 anni da Presidente.
Ho sempre messo in pratica ciò che i “miei maestri” mi hanno insegnato e la tanta gavetta che mi hanno fatto fare… ma il ciclismo giovanile è sempre stato il nostro punto di massima tutela, dove abbiamo investito i pochi denari a nostra disposizione, dove le società hanno bisogno di aiuto per la promozione, per l’efficienza organizzativa e dove c’è lo scontro più forte con la classe genitoriale.
Abbiamo anche commesso errori, abbiamo sbagliato e corretto il tiro, ma l’abbiamo fatto sempre con la consapevolezza che siamo in un ambito di Volontariato di Amicizia e di Passione. La passione che abbiamo messo tutti i giorni di questo quadriennio, perché ho imparato che far parte di un Comitato come quello di Verona bisogna viverlo quotidianamente, purtroppo a volte mettendo secondo piano la propria famiglia e proprio affetti, le proprie passioni extra-sportive.
Ed è per quello che ringrazio le nostre famiglie e tutte le famiglie dei dirigenti del ciclismo veronese per il sostegno, per le rinunce e il tempo che sottraggono al vivere quotidiano.
Ma lo facciamo per Verona, per la sua gente, per la storia del ciclismo veronese, per le profonde radici che legano le società veronesi, per gli storici dirigenti che ci hanno trasmesso la passione, per gli occhi lucidi di ogni piccola atleta che con la sua bici vuole scoprire questo nostro mondo, per l’orgoglio di un’identità, l’identità di essere veronesi.