La FCI ha radiato Giordano Romoli: molestie a una giovane ciclista
ROMA (RM) – Nella giornata di ieri si è riunita a Roma presso la sede della Federazione Ciclistica Italiana la Prima Sezione del Tribunale Federale. La Corte presieduta da Salvatore Minardi e composta da Alessia Beghini, Carlo Iannelli e da Claudia Giusti si è pronunciata in merito al procedimento aperto il 13 dicembre 2017 nei confronti di Giordano Romoli: “Nella riunione collegiale del 16 gennaio presso la sede federale della Fci Stadio Olimpico a Roma, il Tribunale federale commina al tesserato Giordano Romoli la sanzione della radiazione con decorrenza dalla data odierna”.
Poche parole dietro le quali si nasconde un brutto caso, il primo accertato di molestie sessuali nel mondo del ciclismo, “A conclusione di un paio d’anni di indagini, supportate dalle testimonianze anche dei genitori della ragazza”, spiega Renato Di Rocco, presidente della Federciclismo a La Gazzetta dello Sport.
La sanzione della radiazione a vita è scattata per Giordano Romoli per l’accusa diaver molestato una giovanissima atleta, minorenne all’epoca dei fatti. Noto direttore sportivo di Potenza Picena (Macerata), padre tra l’altro della campionessa Marina Romoli, oggi costretta alla sedia a rotelle dopo un bruttissimo incidente in allenamento, è stato la guida tecnica di diverse società giovanili nel Maceratese e non solo. L’anno scorso – come racconta oggi Il Resto del Carlino – era stato chiamato alla Uc Porto Sant’Elpidio, gli erano state affidate le atlete della categoria Under 23. Ma l’estate scorsa, i genitori di una ragazza – che all’epoca era minorenne – hanno mandato una segnalazione scritta al comitato regionale della Federazione, segnalando le molestie che, in una occasione, la ragazzina avrebbe subito da Romoli. La giovane sarebbe riuscita a respingere le avances del suo direttore sportivo, evitando il peggio, ma sarebbe comunque uscita sconvolta dall’accaduto. Per questo – scrive sempre Il Resto del Carlino – ne avrebbe subito parlato con i genitori, raccontando cosa avrebbe subito, e la famiglia avrebbe poi deciso di inviare la segnalazione alla Federazione. Ricevuta la lettera, circostanziata e precisa, è stata subito attivata la procura federale per chiarire come fossero andate davvero le cose. È partita l’istruttoria, e alla luce di quanto emerso martedì, dopo che i giudici hanno sentito alcuni testimoni e anche lo stesso Romoli, è arrivata la sanzione, la più grave prevista dal procedimento: la radiazione immediata. Ora Romoli non può avere ruoli con la Federazione o con gli enti come tecnico, tesserato o dirigente, e non può frequentare o partecipare a manifestazioni ufficiali della Federazione. La decisione però non è definitiva: può essere impugnata davanti alla Corte federale d’appello.