Alex Raimondi e la gioia del debutto con vittoria: “Il mio idolo è Vincenzo Nibali”
CARPANETO (PC) – La sua stagione non poteva partire meglio, con la vittoria numero uno nella prima corsa dell’anno su strada. Pronti, via e Alex Raimondi va subito a segno, con lo Junior parmense (è originario di Carignano) dell’Aspiratori Otelli Vtfm Carin Nacanco Baiocchi Cadeo Carpaneto trionfatore domenica scorsa a Montichiari nel Memorial Trofeo Fiorenzo e Fulvio, con arrivo sul Colle di San Pancrazio (foto Photobicicailotto).
Atleta del secondo anno in categoria, dopo un 2017 in grande crescita fino alla convocazione in azzurro al “Buffoni”, Raimondi è uno degli elementi più interessanti della rinnovata formazione affidata come sempre al ds Giambattista Bardelloni, che quest’anno non ha più la “freccia-Gazzoli” nell’arco, ma tanti ragazzi di belle speranze, la maggior parte ex Allievi della scorsa stagione. Un gruppo omogeneo, unito e che ha fatto subito vedere qualità nella prima uscita stagionale.
“Sapevo – confessa a mente fredda Alex ripercorrendo l’acuto di Montichiari – di star bene, ma non mi aspettavo di vincere subito alla prima uscita. Le sensazioni di potercela fare le ho avute quando sono partito a due giri e mezzo dal termine, a circa 25 chilometri dal traguardo: tra i quattro davanti vedevo di potercela fare e così è stato”.
Una dedica per questa prima vittoria 2018?
“Alla squadra, ai presidenti Giancarlo Otelli (Aspiratori Otelli) e Mauro Veneziani (Cadeo Carpaneto) e alla mia famiglia”. Famiglia che mangia pane e…bici, con i genitori grandi appassionati, seguendo Alex e la sorella Giulia, Esordiente del VO2 Team Pink e lo scorso anno argento ai tricolori su strada a Comano Terme tra i primi anni.
Ad applaudirti, anche uno spettatore d’eccezione, il professionista Sonny Colbrelli: cosa ti ha detto all’arrivo?
“Mi ha fatto i complimenti per il successo e mi ha detto che gli aveva ricordato alcune sue vittorie”.
Il tuo acuto premia anche un grande lavoro di squadra, con l’Aspiratori Otelli Vtfm Carin Nacanco Baiocchi Cadeo Carpaneto sempre nel vivo della corsa.
“Prima era partito Matteo Tarolla in fuga, poi quando sono entrato io si è aggiunto anche Davide Facchini (poi piazzato nei dieci, ndc), molto prezioso nel finale. Nel complesso, la squadra è più forte dell’anno scorso; come caratteristiche, siamo divisi in due blocchi: chi va più forte in pianura, chi in salita, ma andiamo tutti d’accordo e questa può essere un’arma in più per una squadra giovane, con tanti al primo anno in categoria”.
Raccontaci la tua giovane carriera.
“Ho iniziato all’età di 8 anni al Torrile, poi da Allievo sono passato al Team Airone e ora sono al secondo anno Juniores all’Aspiratori Otelli Vtfm Carin Nacanco Baiocchi Cadeo Carpaneto. Quella di Montichiari è la settima vittoria (escludendo i Giovanissimi), delle quali cinque da Esordiente e una da Allievo nel 2016 a Gragnano Trebbiense (Piacenza)”.
Nella scorsa stagione, invece, nessun acuto ma una crescita costante fino alla chiamata in azzurro al “Buffoni”.
“Ho fatto una buona crescita e la chiamata in azzurro è stata la soddisfazione più grande”.
Com’è la tua settimana-tipo?
“Frequento il liceo turistico-sportivo “Giordani” a Parma e vado in bici tutti i giorni sulle strade delle colline parmensi, mentre al giovedì ci ritroviamo tutti in terra bresciana”.
Il sogno nel cassetto?
“Fin da quando ho iniziato ciclismo, il mio sogno è sempre stato diventare un giorno professionista. Il mio idolo è Vincenzo Nibali, alla Milano-Sanremo mi ha esaltato e spero un giorno di correre anch’io quella corsa”.
Intanto domenica c’è la seconda gara dell’anno a Gussago. Ancora territorio bresciano, altro arrivo in salita: bis nel mirino? “Ci proviamo”, sorride. Piccoli “Squali” crescono.