OUDENAARDE (BELGIO) – Domenica 1 aprile, il giorno di Pasqua, si correrà il Giro delle Fiandre 2018 o Ronde Van Vlaanderen. È la seconda classica monumento della stagione dopo la Milano-Sanremo di due settimane fa e conclude quella che gli appassionati belgi chiamano settimana santa del ciclismo, durante la quale, in una decina di giorni, si corrono Tre Giorni di La Panne, E3 Harelbeke, Gand-Wevelgem e Dwars Door Vlaanderen.

Il Fiandre 2018 – il 102esimo – partirà da Anversa e arriverà a Oudenaarde dopo 266 chilometri. In mezzo i corridori troveranno 5 settori di pavè e 18 muri, la maggior parte dei quali in pavè, anche questi. Al via ci saranno 25 squadre da sette corridori ciascuna, per un totale di 175 partenti. Tra loro sarà presente anche Philippe Gilbert che ha vinto il Fiandre dell’anno scorso, dopo una delle corse più emozionanti e drammatiche degli ultimi anni.

Il percorso

Il percorso del Giro delle Fiandre 2018 è praticamente identico a quello dell’anno scorso. Alle 10.30 la corsa partirà dalla piazza centrale di Anversa, la città più importante delle Fiandre, che è diventata sede di partenza nel 2017, dopo vent’anni in cui il Fiandre è partito da Bruges. Alle 10.45 il direttore di gara Wim van Herreweghe darà il via ufficiale alla Ronde dopo un trasferimento di 10 chilometri.

Durante i primi 90 chilometri non ci sono grandi difficoltà e sarà il momento in cui molto probabilmente partirà la fuga della prima ora. Le squadre meno note proveranno a inserire qualche corridore per dare visibilità agli sponsor, i big qualche gregario che possa tornargli utile nelle fasi decisive. Il primo settore in pavè è il Lippenhovestraat di 1300 metri dopo 87 chilometri. Un chilometro più tardi c’è già il secondo settore, il Paddestraat di 2300 metri. I settori in pavè sono 5, per un totale di 8 chilometri e mezzo. Il settore più lungo è l’ultimo, il Mariaborrestraat di 2400 metri a 40 chilometri dal traguardo.

Al chilometro di gara 110 ci sarà la prima zona rifornimento – la seconda è al chilometro 189 – poi iniziano i muri. Si comincia con l’Oude Kwaremont, che anche quest’anno dovranno percorrere tre volte: una dopo 121 chilometri, una dopo 210 e l’ultima a 18 chilometri dall’arrivo. L’Oude Kwaremont è uno dei muri più importanti e duri della gara. È lungo 2200 metri con una pendenza media del 4 per cento e punte oltre l’11 per cento.

Nei 50 chilometri successivi all’Oude Kwaremont ci sono altri sette muri. Tra uno e l’altro non ci sono mai più di 10 chilometri, ma tra il Leeberg e il Berendries (il quinto e il sesto) ci sono appena quattro chilometri. L’ultimo di questa prima serie di muri è Kappelmuur – conosciuto anche come muro di Grammont o Muur – che è il più famoso e iconico della Ronde ed è stato reinserito nel percorso nel 2017 dopo quattro anni. In 750 metri ha un dislivello di 90 metri, con una pendenza media del 9 per cento e massima del 20 per cento. La salita termina ai piedi di una cappella che dà il nome al muro e tutti gli anni una folla di tifosi si raduna su quella breve salita per seguire la corsa rendendo il passaggio molto suggestivo.

 

Tra il chilometro 170 e il chilometro 210 ci sono due muri, il Pottelberg e il Kanarieberg, prima del secondo passaggio sull’Oude Kwaremont che è seguito dopo appena tre chilometri dal Paterberg, un muro breve – appena 350 metri – ma molto duro. Ha una pendenza media del 13 per cento e una massima del 20. A questo punto mancheranno 55 chilometri e la gara entrerà nel vivo. Proprio durante il secondo passaggio sull’Oude Kwaremont, nel 2017 Philippe Gilbert è scattato e non lo hanno più ripreso.

 

Dopo l’accoppiata Oude Kwaremont-Paterberg in otto chilometri ci saranno tre muri: il Koppenberg – uno dei più famosi e forse il più duro, con pendenze fino al 22 per cento – e lo Steenbeekdries di 700 metri e il Taienberg di 530 che termina a meno di 40 chilometri dall’arrivo.

A 27 chilometri dal traguardo c’è il Kruisberg, che è il muro più lungo con 2500 metri ma è asfaltato e non è particolarmente ripido. A questo punto il gruppo dei migliori dovrebbe aver già ripreso tutti gli eventuali fuggitivi. Ai meno 18 ci sono gli ultimi due muri: Oude Kwaremont e Paterberg, di nuovo loro. Dopo il Paterberg ci sono ancora 14 chilometri pianeggianti che portano a Oudenaarde, nelle Fiandre Occidentali, dove ci sarà l’arrivo tra le 17 e le 17.15. Negli ultimi 5 chilometri non ci sono più curve vere e proprie e la strada è larga e piatta.

Chi parteciperà

Il Giro delle Fiandre – oltre a essere una delle 5 classiche monumento insieme a Milano-Sanremo, Parigi-Roubaix, Liegi-Bastogne-Liegi e Giro di Lombardia – è una delle 37 gare che fanno parte del calendario Uci World Tour, la massima serie del ciclismo mondiale. Questo significa che hanno il diritto e dovere di parteciparvi i 18 World Team dell’Uci. Oltre alle 18 squadre World Tour l’organizzazione può assegnare sette wild card ad altrettante squadre con licenza Professional, per un totale di 25 squadre.

Le squadre iscritte al Fiandre 2018

Le squadre iscritte al Fiandre 2018

Al Fiandre 2018 le sette squadre professional invitate sono la Sport Vlaanderen-Baloise, la Wanty-Groupe Gobert, la Veranda Willems-Crelan, la Wb Veranclassic Aqua Protect, la Cofidis-Solutions Crédits, la Vital Concept e la Roompot-Nederlandse Loterij.

Ogni squadra può schierare al via sette atleti per un totale di 175 partecipanti. La nazione con più atleti al via è il Belgio con 49 corridori. Ci sono 16 italiani. Alla partenza ci saranno anche tutti gli ex-vincitori del Fiandre ancora in attività: Stijn Devolder della Verdans Willems-Crelan che ha vinto nel 2008 e nel 2009, Alexander Kristoff della UAE-Team Emirates che ha vinto nel 2015, Peter Sagan della Bora-Hansgrohe che ha vinto nel 2016 e Philippe Gilbert, vincitore l’anno scorso.

I favoriti

Anche quest’anno la squadra più forte è la Quick-Step Floors. Molti suoi gregari potrebbero essere capitani in altre squadre e ha due dei corridori favoriti per la vittoria finale: Philippe Gilbert e Niki Terpstra. I due sono arrivati in prima e terza posizione l’anno scorso e quest’anno sono molto in forma. Una settimana fa Terpstra ha vinto in solitaria l’E3 Harelbeke su un percorso simile al Fiandre e Gilbert è arrivato secondo.

Niki Terpstra vince l'E3 Harelbeke 2018, una settimana prima del Fiandre 2018

Niki Terpstra vince l’E3 Harelbeke 2018

L’altro grande favorito è il campione del mondo Peter Sagan. Lui il Fiandre l’ha vinto nel 2016 dopo un secondo posto nel 2013 a 23 anni dietro a Cancellara. L’anno scorso era in corsa per la vittoria, ma ai meno 17, quando Gilbert era a un minuto di vantaggio, ha colpito una transenna ed è caduto. Quest’anno può contare su una squadra più forte, grazie all’acquisto di Daniel Oss che nelle corse del Nord si trova bene.

 

La caduta di Peter Sagan ha causato quella dei suoi due compagni di azione: Oliver Naesen e Greg Van Avermaet. Proprio Van Avermaet è uno di quelli che domenica potrebbe finalmente vincere il Giro delle Fiandre, dopo che negli ultimi quattro anni è arrivato tre volte sul podio. Domenica Van Avermaet sarà probabilmente il ciclista più tifato del gruppo. È fiammingo e la corsa passerà nella sua città natale.

Greg Van Avermaet vincitore della Parigi-Roubaix 2017

Greg Van Avermaet vincitore della Parigi-Roubaix 2017

Tra quelli che hanno serie possibilità di vincere c’è ancora Alexander Kristoff della UAE Team Emirates. Kristoff ha vinto il Fiandre nel 2015 ed è il campione europeo in carica. Quest’anno rispetto al 2015 ha vinto di meno – solo una tappa all’Abu Dhabi Tour e una al Tour dell’Oman – ma due settimane fa è arrivato quarto alla Milano-Sanremo e se arriva un gruppetto è da tenere d’occhio.

Tra le possibili sorprese quella meno sorprendente sarebbe Michal Kwiatkowski. Al Fiandre non ha mai fatto bene, ma in carriera ha vinto Mondiale e Sanremo e alla Tirreno-Adriatico di quest’anno si è fatto vedere in forma. Poi ci sono i belgi: Tiesj Benoot che è del ’94 e ha vinto la Strade Bianche e Sep Vanmarcke che ieri è arrivato terzo alla Dwars Door Vlaanderen.

Gli outsider sono Stjin Devolder che ha vinto il Fiandre nel 2008 e nel 2009, ma poi non ha più ottenuto grandi risultati in carriera e ora corre in una piccola squadra e Zdenek Stybar, uno di quelli che se non corresse nella Quick-Step, in una gara così sarebbe capitano e anche favorito, visto come sa guidare la bici e i suoi due secondi posti alla Parigi-Roubaix del 2015 e del 2017.

E gli italiani?

L’ultima vittoria di un italiano al Giro delle Fiandre è quella di Alessandro Ballan nel 2007. Probabilmente anche quest’anno nessun italiano riuscirà a vincerlo, però qualche speranza ce l’abbiamo, soprattutto visto il risultato dell’anno scorso, quando sei italiani si sono piazzati tra i primi venti, di cui tre nei primi dieci: Sacha Modolo in sesta posizione, Filippo Pozzato in ottava e Sonny Colbrelli in decima.

L’italiano che ha più possibilità di vincere la Ronde è Matteo Trentin, che l’anno scorso correva nella Quick-Step e quindi era un gregario. Quest’anno si è trasferito alla Mitchelton-Scott proprio per poter essere capitano nelle classiche. Trentin ha 28 anni, è nel pieno della maturità per uno sportivo e in carriera tra le altre cose ha vinto due tappe al Tour de France e due Parigi-Tours.

Matteo Trentin vince la Parigi-Tours 2017

Matteo Trentin vince la Parigi-Tours 2017

Un altro italiano che ha dimostrato di poter far bene nelle classiche è Gianni Moscon. Non ha ancora 24 anni ma l’anno scorso è arrivato quinto alla Parigi-Roubaix e quindicesimo al Fiandre. Probabilmente dovrà lavorare per Kwiatkowski, ma quella di domenica è una corsa imprevedibile. Sacha Modolo e Sonny Colbrelli sono due corridori veloci e dopo i piazzamenti del 2017, può essere che quest’anno provino a puntare a un piazzamento sul podio.

Ci sono due giovani da seguire con attenzione, entrambi della UAE Emirates. È difficile che riescano a ottenere risultati importanti, ma potrebbero farsi notare. Sono Filippo Ganna e Olivero Troia, hanno 21 e 23 anni. Ganna ha già vinto due Campionati del Mondo nell’inseguimento individuale e la Parigi-Roubaix Éspoir e l’anno scorso a vent’anni ha già partecipato al Fiandre, senza riuscire a finirlo. Troia è un buon passista e l’anno scorso si è fatto vedere nella fuga della prima ora.

E poi c’è Vincenzo Nibali. Non ha mai partecipato al Giro delle Fiandre, forse non l’ha nemmeno preparato. Dovrebbe lavorare per Colbrelli. Ma non aveva preparato nemmeno la Milano-Sanremo, doveva lavorare per Colbrelli.

Il Giro delle Fiandre in TV e su web

La Rai ed Eurosport trasmetteranno il Giro delle Fiandre in diretta dall’inizio alla fine. Su Eurosport la diretta durerà ininterrottamente dalle 10.15 fino alla fine della gara. La Rai trasmetterà la corsa su Raisport+ (canale 57) dalle 10.15 alle 14.30 e poi su Rai 3 dalle 14.35 fino alla fine. Se non siete a casa potete seguire il Fiandre in streaming sul sito Rai.tv oppure sull’app Raiplay.