Guida alla Liegi-Bastogne-Liegi, ultima classica di primavera
Domenica 22 aprile finirà la stagione delle classiche, cioè quel periodo che inizia alla fine di febbraio con la Kuurne-Bruxelles-Kuurne, dura tutto marzo con le classiche delle Fiandre – e quindi del pavè – e finisce con le classiche delle Ardenne, l’ultima delle quali è la Liegi-Bastogne-Liegi. Poi si inizierà a pensare ai grandi giri. La Liegi-Bastogne-Liegi è la classica monumento più antica e tra le corse che ci sono ancora oggi solo la Milano-Torino esiste da più tempo.
Proprio per questo la Liegi è soprannominata la Doyenne, cioè la decana. La chiamano anche la corsa degli italiani, per due motivi. Il primo è che a Liegi c’è sempre stata una grande comunità di italiani emigrati, il secondo è che è stata vinta per dodici volte da corridori italiani. L’Italia è la nazione con più vittorie dopo il Belgio.
La prima edizione si è corsa nel 1892. È stata organizzata per i due anni successivi prima di essere sospesa per quattordici anni, fino al 1908. Oltre a quel periodo non è stata organizzata durante la Prima Guerra Mondiale e durante la Seconda, tranne nel ’39, nel ’43 e nel ’45. Quella di domenica sarà la 104esima edizione.
La Liegi-Bastogne-Liegi è una classica delle Ardenne, insieme ad Amstel Gold Race, Freccia Vallone e Freccia del Brabante. In queste corse – che si corrono nelle regioni del Belgio sud-orientale al confine con Olanda e Lussemburgo – le difficoltà non sono rappresentate dal pavè, ma dal dislivello. Ciò che le rende caratteristiche sono le côte, salite che vanno da uno a quattro chilometri con pendenze medie tra il 5 e il 15 per cento.
La côte più famosa è la Redoute. È lunga 1,7 chilometri e ha una pendenza media del 9 per cento con massime del 22. I corridori la affronteranno a 35 chilometri dal traguardo. Un’altra delle côte più famose è quella di Saint-Nicolas. Se la Liegi è la corsa degli italiani, Saint-Nicola è la côte degli italiani, sempre per ragioni di immigrazione e perché proprio in quel punto ogni anno ci sono numerose bandiere tricolore.
Il percorso
Come suggerisce il nome, il percorso prevede che i corridori partano da Liegi, pedalino verso sud fino a Bastogne per poi tornare da dove sono partiti. Guardando la planimetria il percorso ha la forma di un otto. La partenza è dal centro di Liegi. La corsa andrà verso Bastogne – una cittadina al confine con il Lussemburgo – sulla strada principale, per 90 chilometri e mezzo. Poi tornerà a Liegi, ma da un’altra strada, più lunga, per trovare le côte. L’arrivo non è a Liegi, ma ad Ans – una piccola città che confina con Liegi. È dal 1992 che il percorso è quasi sempre lo stesso, se non per piccoli cambiamenti che l’organizzazione introduce ogni anno.
In totale ci sono 11 côte. Durante i primi 90 chilometri verso Bastogne ce n’è solo una, la Côte de Bonnerue, di 2,4 chilometri al 5,8 per cento che arriva dopo 72 chilometri. La Côte de Bonnerue è una delle due nuove côte di quest’anno, insieme alla Côte de Mont-Le-Soie di 4 chilometri al 6 per cento. È la numero tre ed è posizionata dopo 152 chilometri. La côte più dura è Côte de la Ferme Libert che è lunga 1,2 chilometri e ha una pendenza media del 12 per cento. È a poco meno di 80 chilometri dal traguardo, quindi è difficile che qualcuno la usi per attaccare.
Le fasi decisive dovrebbero arrivare dopo il Col du Maquisard che è l’ultima côte prima della Redoute. Dopo la Redoute mancheranno poco più di 30 chilometri all’arrivo e due côte: la Roche-aux-Faucons – di 1,3 chilometri all’11 per cento – e Saint-Nicolas che è l’ultima e finisce a meno di 5 chilometri dall’arrivo. Quasi sicuramente sarà su Saint-Nicolas che si capirà chi vincerà la corsa. L’anno scorso per esempio è stato proprio lì che Alejandro Valverde ha recuperato su Daniel Martin prima di vincere lo sprint.
Chi parteciperà?
La Liegi-Bastogne-Liegi è una delle 37 gare che fanno parte del calendario Uci World Tour, la massima serie del ciclismo mondiale. Questo significa che hanno il diritto e dovere di parteciparvi i 18 World Team dell’Uci. Oltre alle 18 squadre World Tour l’organizzazione può assegnare sette wild card ad altrettante squadre con licenza Professional, per un totale di 25 squadre.
Alla Liegi-Bastogne-Liegi 2018 le sette squadre professional invitate sono la Direct Energie, la Team Fortuneo-Samsic, la Sport Vlaanderen-Baloise, la Wb Veranclassic Aqua Protect, la Cofidis-Solutions Crédits, la Aqua Blu Sport e la Wanty-Groupe Gobert.
I favoriti
Alejandro Valverde
È il corridore più adatto al percorso della Liegi-Bastogne-Liegi. Si trova bene sulle salite ripide e se la cava bene in volata. Infatti ha vinto la Liegi quattro volte, l’ultima l’anno scorso e a 37 anni ha l’esperienza per farcela di nuovo. Se ce la facesse raggiungerebbe Eddy Merckx, il detentore del record di vittorie. Quest’anno ha già vinto la classifica generale di Volta Valenciana, Abu Dhabi Tour e Volta a Catalunya. Ieri però è arrivato secondo alla Freccia Vallone, che sarebbe un ottimo risultato se non fosse che aveva vinto le ultime quattro.
Julian Alaphilippe
Ha 26 anni e per molti è l’erede di Valverde, per caratteristiche fisiche e modo di correre. Nel 2015, a 23 anni, è arrivato secondo alla Liegi proprio dietro a Valverde. L’anno scorso ha avuto dei problemi al ginocchio ma quest’anno sembra essere di nuovo in forma. A inizio aprile ha vinto le prime due tappe del Giro dei Paesi Baschi, ma soprattutto ieri ha vinto la Freccia Vallone su Valverde interrompendo la striscia di quattro vittorie consecutive dello spagnolo.
Vincenzo Nibali
Nibali quest’anno ha tre obiettivi: la Liegi-Bastogne-Liegi, il Tour de France e i Mondiali. Già questo basterebbe per farlo finire tra i favoriti principali. In più quest’anno ha vinto a sorpresa la Milano-Sanremo con un attacco sul Poggio davvero entusiasmante. Ieri si è fatto vedere alla Freccia Vallone ed è stato ripreso solo nel finale. Alla Liegi è già arrivando secondo nel 2012 e in tanti si aspettano che quest’anno si inventi qualcosa, un po’ come ha fatto a Sanremo.
Gli altri
Oltre ai tre favoriti principali quello che è più da tenere d’occhio è Philippe Gilbert che ha vinto la Liegi nel 2011. Quest’anno ha puntato di nuovo alle classiche delle Fiandre, ma gli è andata male. Correrà per Alaphilippe, ma non si sa mai. Subito dopo Gilbert c’è Micahel Valgren, vincitore della Amstel Gold Race di domenica. Poi c’è la coppia della Lotto Soudal Tim Wellens e Tiesj Benoot che sulla carta sono adatti per questa corsa. Un’altra squadra attrezzata per far bene la UAE Emirates con Dan Martin – vincitore del 2013 – Diego Ulissi e Rui Costa.
Le possibili sorprese sono Wout Poels e Simon Gerrans, che come Martin hanno vinto questa gara negli ultimi anni, Michael Albasini, sul podio due anni fa, Michael Matthews, che nonostante sia un velocista ieri è arrivato nella top ten alla Freccia Vallone e tutti quei corridori che ci si aspetterebbe di vedere nelle tappe di montagna al Tour come Jelle Vanendert, Roman Kreuziger, Bauke Mollema e Romain Bardet.
Dove vederla?
Il collegamento internazionale con le immagini in diretta della corsa inizierà alle 14. Su Eurosport 1 la diretta durerà dalle 14 alle 17.15. Sui canali Rai si potrà guardare la Liegi-Bastogne-Liegi dalle 14.05 alle 15.30 su Raisport+ (canale 57) e dalle 15.30 alle 17 su Rai 3. Se non siete a casa potete seguire la Liegi in streaming sul sito Rai.tv oppure sull’app Raiplay.