Si è concluso ieri a Roma, anche tra qualche polemica, il Giro 101. Al di là di tutto crediamo un’edizione memorabile, sicuramente molto bella ed appassionante del Giro d’Italia. Certamente resterà nella storia per la vittoria di Chris Froome (foto Photobicicailotto), ma soprattutto per il modo in cui il “kenyano bianco” è riuscito a ribaltare una corsa che per lui sembrava ormai persa. 

Ieri ha inciso anche il suo nome sul Trofeo Senza Fine: è il sesto grande giro vinto da Chris Froome, 33 anni, capitano del Team Sky, è il primo Giro d’Italia di un britannico nella storia, il suo primo Giro d’Italia, il suo terzo grande giro vinto di fila dopo il Tour e la Vuelta 2017. Prima di lui solamente Eddy Merckx, 4 consecutivi: Giro e Tour 1972, Vuelta e Giro 1973; Bernard Hinault: Giro e Tour 1982, Vuelta 1983. Insomma, roba da leggenda. 

Ma i protagonisti di questo Giro d’Italia 2018 sono stati davvero tanti, tante le storie belle e ogni giorno, ogni tappa, non sono mai stati banali regalando emozioni dopo emozioni. Abbiamo selezionato per voi dieci cose che più ci sono piaciute di questo Giro d’Italia. 

1. L’IMPRESA DI CHRIS FROOME

Il primo posto spetta senza ombra di dubbio all’impresa firmata da Chris Froome nella tappa di venerdì scorso a Bardonecchia. 82 km di fuga solitaria, dallo sterrato del Colle delle Finestre fino al traguardo di Bardonecchia. Un’azione d’altri tempi, un’azione da leggenda che ha ribaltato il Giro 101 e di fatto ha consegnato la maglia rosa al britannico. Un azzardo pensarla, una pazzia farla. Merito a Froome per averci provato e a tutto il suo team per averci creduto, fino alla fine, dopo un avvio di Giro molto difficile con anche un paio di brutte cadute. Il momento della svolta? La vittoria di tappa allo Zoncolan, lì si è capito che sul Giro si era calato un altro Froome rispetto ai giorni precedenti. Ma da lì a pensare che sarebbe poi stato capace di un’impresa storica come quella che poi ha fatto, in pochi lo potevano anche solo immaginare. 

Impresa di Chris Froome nella 19/a tappa del Giro d'Italia

Impresa di Chris Froome nella 19/a tappa del Giro d’Italia (foto LaPresse)

2. IL LAVORO DI UN “INSOLITO” TEAM SKY

Dietro al trionfo di Chris Froome al Giro 101 c’è un lavoro di tutta una squadra, dai compagni, ai tecnici a tutto il personale. Una vittoria di gruppo più che mai. Nessuno si è mai perso d’animo nemmeno nei momenti più difficili, dopo le prime settimane quando, addirittura, si ventilava un possibile ritiro del britannico dalla Corsa Rosa. Tutti ci hanno sempre creduto, anche nel “miracolo” che il campione Chris Froome puntualmente a compiuto con quella azione straordinaria nella tappa di Bardonecchia. Un’impresa studiata a tavolino e applicata alla perfezione da tutto il team. La squadra simbolo del ciclismo moderno, quanto meno quella che ha sicuramente rivoluzionato il mondo del ciclismo negli ultimi anni, spesso accusata di troppi meccanicismi e quindi di togliere spettacolo alle corse, per un giorno ci ha regalato una delle tappe più memorabili che abbiamo mai visto negli ultimi decenni. 

La festa del Team Sky a Roma per la vittoria del Giro 101 con Froome

La festa del Team Sky a Roma per la vittoria del Giro 101 con Froome (foto Photobicicailotto)

3. SIMON YATES, 13 VOLTE IN MAGLIA ROSA

É stata la rivelazione e allo stesso tempo uno dei protagonisti indiscussi del Giro d’Italia 2018. Simon Yates (Mitchelton-Scott), ventenne britannico di Manchester, ha entusiasmato il pubblico con per buona parte del giro. Tre le sue vittorie di tappa al Gran SassoOsimoSappada, ma soprattutto per 13 volte in maglia rosa che ha portato con personalità e audacia fino alla crisi del Colle delle Finestre. È un giovane e siamo sicuri un giorno tornerà da protagonista al Giro. 

Seconda vittoria di Simon Yates al Giro d'Italia 2018 a Osimo

Seconda vittoria di Simon Yates al Giro d’Italia 2018 a Osimo (foto Photobicicailotto)

4. ELIA VIVIANI, POKER E CICLAMINO

Altro protagonista di questo Giro 101 è stato Elia Viviani. Arrivava alla Corsa Rosa con una sola vittoria di tappa in carriera al Giro, ma con la consapevolezza di avere una squadra tutta votata alla sua causa e soprattutto la certezza dei brillanti successi ottenuti nella prima parte di stagione. Sono arrivate ben quattro vittorie di tappa Tel AvivEilatNervesa della Battaglia e Iseo e la maglia ciclamino che era un altro dei suoi obbiettivi. Questo Giro ci consegna un Elia Viviani sempre più campione dallo spessore internazionale nelle volate e leader in gruppo. 

Maglia ciclamino e quattro vittorie di tappa per Elia Viviani al Giro 101

Maglia ciclamino e quattro vittorie di tappa per Elia Viviani al Giro 101 (foto Photobicicailotto)

5. LE CONFERME DI TOM DUMOULIN

Tom Dumoulin arrivava da campione uscente del Giro d’Italia, dopo il trionfo di un anno fa. È partito alla grande vincendo subito la cronometro di apertura e indossato la maglia rosa. Poi sulla sua strada ha trovato prima un Yates pimpante e poi un Froome leggendario. Avrebbe potuto fare di più? Forse sì, ma poteva andare anche peggio e resta un secondo posto di valore dietro ad un altro campione di grande spessore. Certo 12 mesi dopo ha dimostrato ancora una volta di essere uno dei corridori più completi e di riferimento per i grandi giri. 

Tom Dumoulin vince la prima cronometro del Giro d'Italia 2018

Tom Dumoulin vince la prima cronometro del Giro d’Italia 2018 (foto La Presse)

6. I GIOVANI SUDAMERICANI LOPEZ E CARAPAZ

Il Giro d’Italia ha consacrato il valore di due giovani sudamericani di sicuro avvenire. Il colombiano Miguel Ángel López (Astana) e l’ecuadoriano Richard Carapaz (Movistar). Hanno lottato per la conquista del terzo gradino del podio e per la maglia biancha di miglior giovane della corsa. L’ha spuntata Lopez, ma Carapaz ha vinto la tappa di Montevergine e fatto conoscere al mondo tutto il suo valore. Di entrambi risentiremo sicuramente parlare. 

La maglia bianca Miguel Angel Lopez

La maglia bianca Miguel Angel Lopez (foto Photobicicailotto)

7. IL GIRO DEGLI ITALIANI 

La grande delusione del popolo italiano del ciclismo all’ultimo Giro d’Italia è sicuramente la clamorosa debacle di Fabio Aru. Mai in corsa, mai protagonista e alla fine ritirato. Ci sarà da analizzare e capire quali sono stati i problemi in casa UAE Team Emirates. Ma il ciclismo italiano ha anche diversi motivi per cui sorridere. Ci piace ricordare la vittoria di tappa ottenuta da Enrico Battaglin a Santa Ninfa; la positiva prestazione di Domenico Pozzovivo che fino alla penultima tappa di montagna è rimasto in corsa per un posto sul podio; applausi merita anche Giulio Ciccone spesso all’attacco, per diversi giorni maglia azzurra di miglior scalatore che solo Froome è riuscito a strappargli; e ci è piaciuto anche rivedere protagonista anche Mattia Cattaneo terzo a Prato Nevoso. 

Enrico Battaglin vince la quinta tappa del Giro d'Italia

Enrico Battaglin vince la quinta tappa del Giro d’Italia (foto LaPresse)

8. ANDRONI SIDERMEC SEMPRE ALL’ATTACCO CON FRAPPORTI E COMPAGNI

Abbiamo appena detto di Mattia Cattaneo, ma da applausi è il Giro d’Italia di tutta l’Androni Sidermec. La formazione di Gianni Savio è stata sicuramente la più combattiva e tutti i giorni ha saputo ritagliarsi un proprio spazio. É mancata la vittoria, l’avrebbe forse meritata Fausto Masnada ripreso a pochi chilometri dall’arrivo sul Gran Sasso, dopo tutta una giornata in fuga. Ma le soddisfazioni non sono mancate. Davide Ballerini è arrivato primo nella classifica dei traguardi volanti e della combattività, mentre a Marco Frapporti va lo scettro di re delle fughe dell’edizione 101 della Corsa Rosa. Fin da Israele l’esperto corridore bresciano è andato all’attacco, mostrando una condizione brillante che gli ha consentito di essere protagonista fino agli ultimi giorni di corsa. Ancora in fuga nella penultima tappa, il “Frappo”, come è chiamato in squadra, ha brillato da sud a nord con tante belle azioni. Quella solitaria verso Gualdo Tadino è stata una delle migliori e più applaudite del Giro. Il 33enne Frapporti ha chiuso la speciale classifica, abbondantemente primo, con 640 punti, l’equivalente dei suoi chilometri in fuga alla corsa rosa. Non male sui 3562 chilometri che il Giro proponeva da Gerusalemme a Roma. Ma meritano di essere citati tutti anche gli altri suoi compagni tutti capaci di mettersi in mostra: Francesco Gavazzi, Manuel Belletti, Rodolfo Torres ed Andrea Vendrame

Marco Frapporti premiato come re delle fughe del Giro 101

Marco Frapporti premiato come re delle fughe del Giro 101 (foto Sirotti)

9. LA GRANDE PARTENZA DA ISRAELE 

Per la prima volta nella storia un grande giro è partito fuori dai confini del Vecchio Continente, la 13esima dall’estero. Il Giro d’Italia ha avuto il coraggio di osare e proporre tre tappe (le prime tre) sul territorio israeliano. C’era un po’ di scetticismo e invece Israele ha risposto alla grande con tanto entusiasmo e davvero tantissime persone. Un esperimento riuscito e promosso da organizzazione e addetti ai lavori e che potrebbe aprire la strada a nuovi possibili scenari futuri. 

Entusiasmo in Israele per il Giro d'Italia

Entusiasmo in Israele per il Giro d’Italia (foto LaPresse)

10. NEL RICORDO DI MICHELE SCARPONI

 

Il passaggio del Giro da Filottrano, il paese natale di Michele Scarponi, durante l'undicesima tappa

Il passaggio del Giro da Filottrano, il paese natale di Michele Scarponi, durante l’undicesima tappa (foto LaPresse)

TUTTE LE CLASSIFICHE FINALI DEL GIRO 101: 

CLASSIFICA GENERALE (Maglia rosa)
1. Chris Froome (Sky) in 89h02’39” a 40.105 km/h di media
2. Tom Dumoulin (Sunweb) a 46″
3. Miguel Ángel López (Astana) a 4’57”
4. Richard Carapaz (Movistar) a 5’44”
5. Domenico Pozzovivo (Bahrain) a 8’03”
6. Pello Bilbao (Astana) a 11’50”
7. Patrick Konrad (Bora) a 13’01”
8. George Bennett (LottoNL) a 13’17”
9. Sam Oomen (Sunweb) a 14’18”
10. Davide Formolo (Bora) a 15’16”

CLASSIFICA A PUNTI (Maglia ciclamino)
1. Elia Viviani (QuickStep) 341 p.
2. Sam Bennett (Bora) 282 p.
3. Davide Ballerini (Androni-Sidermec) 147 p.
4. Sacha Modolo (EF Education First) 122 p.
5. Simon Yates (Mitchelton-Scott) 113 p.

CLASSIFICA GPM (Maglia azzurra)
1. Chris Froome (Sky) 125 p.
2. Giulio Ciccone (Bardiani) 108 p.
3. Simon Yates (Mitchelton) 91 p.
4. Mikel Nieve (Mitchelton) 79 p.
5. Richard Carapaz (Movistar) 65 p.

CLASSIFICA GIOVANI (Maglia bianca)
1. Miguel Ángel López (Astana)
2. Richard Carapaz (Movistar) a 47″
3. Sam Oomen (Sunweb) a 9’21”
4. Valerio Conti (UAE) a 1h18’07”
5. Fausto Masnada (Androni) a 1’21″16″

CLASSIFICA A SQUADRE
1. Team Sky
2. Astana Pro Team a 24’58”
3. Bora-Hansgrohe a 43’32”

(Servizio a cura di Giorgio Torre)