Mathieu Van Der Poel torna sul tetto del mondo nel ciclocross e corona un 2019 da sogno
BOGENSE (DANIMARCA) – Non poteva che essere lui, Mathieu Van Der Poel è il campione del mondo di ciclocross nella categoria Elite. Al culmine di una stagione stratosferica, la migliore di sempre nella sua ancora giovane carriera, l’olandese della Corendon Circus ha dominato anche il Mondiale di Bogense, in Danimarca. Medaglia d’argento – dopo tre ori consecutivi – per il belga Wout Van Aert a 16″, medaglia di bronzo per Toon Aerts a 25″.
È il suo secondo titolo iridato tra gli Elite dopo Tabor 2015, mentre ne aveva conquistati due tra gli Juniores nel 2012 e 2013. Con i favori del pronostico sulle spalle, Van der Poel non ha sbagliato nulla, è scappato al terzo dei 12 giri in programma. Al suo attacco ha risposto il rivale di sempre e campione uscente Wout Van Aert di cui si è poi liberato a cinque tornate dalla conclusione. Il finale è una trionfale cavalcata solitaria che l’olandese porta a termine con autorità. Prova positiva dell’azzurro Gioele Bertolini (l’unico in gara) che si piazza al 16° posto.
Quest’anno Mathieu Van Der Poel ha dominato l’intera scena internazionale del ciclocross. Sono 27 le sue vittorie finora, ha vinto praticamente tutto: cinque prove di Coppa del Mondo, il Campionato Europeo e Olandese di ciclocross, tutti e sei i round del Superprestige che ancora prevede due prove.
Rammaricato il CT Fausto Scotti: “Dopo una partenza in crescendo, che lo ha visto guadagnare posizioni importanti, sul finale di gara non è riuscito a mantenersi nella top ten. Un vero peccato, anche la caduta ha condizionato il suo piazzamento finale”.
CLASSIFICA ELITE:
1 Mathieu Van Der Poel (Olanda) 1:09:20
2 Wout Van Aert (Belgio) 0:00:16
3 Toon Aerts (Belgio) 0:00:25
4 Michael Vanthourenhout (Belgio) 0:00:50
5 Laurens Sweeck (Belgio) 0:01:01
6 Lars Van Der Haar (Olanda) 0:01:10
7 Quinten Hermans (Belgio) 0:01:24
8 Marcel Meisen (Germania) 0:01:29
9 Jens Adams (Belgio) 0:01:31
10 Gianni Vermeersch (Belgio) 0:01:33
(Servizio a cura di Giorgio Torre)