Giro d’Italia: Cesare Benedetti vince la Cuneo-Pinerolo. Jan Polanc nuova maglia rosa
PINEROLO (CN) – Il trentino Cesare Benedetti (Bora – Hansgrohe), 31 anni e una vita da gregario, vive il suo giorno di gloria vincendo una bellissima tappa, la dodicesima del centoduesimo Giro d’Italia, da Cuneo a Pinerolo di 158 km. Al secondo e terzo posto si sono classificati rispettivamente il siciliano Damiano Caruso (Bahrain – Merida) e il giovane irlandese Edward Dunbar (Team Ineos).
Mikel Landa (Movistar Team) e Miguel Angel Lopez (Astana) sono arrivati a 7’35” dal vincitore, il gruppo con i principali contendenti per la Generale a 8’03”. La Maglia Rosa uscente Valerio Conti a 10’37”. La nuova maglia rosa è il compagno sloveno Jan Polanc (UAE Team Emirates) che ora conduce la graduatoria con 4’07” su Primoz Roglic (Team Jumbo – Visma), 4’51” sullo stesso Conti. Vincenzo Nibali (Bahrain Merida) è quinto a 5’51”.
È la tappa del mito, che evoca la storica impresa di Fausto Coppi al Giro del 1949, anche se altimetricamente questa Cuneo Pinerolo non ha niente a che fare con quella vinta dal Campionissimo. È stata comunque una tappa molto bella e avvincente. Era attesa la fuga e presto è scappata, corposa, di 25 corridori: Sutterlin della Movistar, Gavazzi e Montaguti della Androni Sidermec, Boaro e Cataldo della Astana, Caruso della Bahrain Merida, Covili e Senni della Bardiani CSF, Benedetti della Bora, Cerny della CCC, Capecchi della Deceuninck, Bennett della EF, Ludvigsson della Groupama, Dunne della Israel, Kluge e De Gendst, della Lotto Soudal, Gasparotto e Wyss della Dimension Data, Knees e Dunbar della Ineos, Biermans e Haller della Katusha, Bakelants della Sunweb, Bramnilla della Trek Segafredo e Polanc della UAE.
Tra i battistrada il meglio piazzato in classifica generale è Jan Polanc che ha un ritardo di 5’24” da Conti. I fuggitivi raggiungono il vantaggio massimo di 15’35”. Poi il gap si riduce nel finale, ma gli uomini davanti possono giocarsi la vittoria di tappa. A scremare il gruppetto al comando è il forcing operato in particolar modo da Brambilla e nel finale, tra tira e molla, e dopo il muro di San Maurizio davanti a contendersi il successo restano Capecchi, Caruso, Brambilla, Polanc, Dunbar, Benedetti e più indietro Montaguti. Benedetti ha la meglio in volata.
Tra i big, come detto, attaccano e guadagnano qualcosa rispetto ai rivali Lopez e Landa. A pagare dazio sulla prima salita del Giro 102, invece, sono stati Davide Formolo e Bob Jungels, che non hanno retto il ritmo degli altri grandi. E da domani saranno salite vere.
Il vincitore di tappa Cesare Benedetti, subito dopo l’arrivo, ha dichiarato: “Non sono mai stato un corridore particolarmente talentuoso, non sono [di solito] un vincente. Nell’ultimo strappo ho perso contatto dai primi ma sapevo che i tre davanti si sarebbero guardati un po’ troppo. Nel finale sono riuscito a fare esattamente quello che avevo in mente”.
La Maglia Rosa Jan Polanc ha dichiarato: “La nostra tattica era quella di andare in fuga così da poter avere un controllo migliore sulla gara e provare a conservare la Maglia Rosa sulle nostre spalle. Siamo stati fortunati a entrare nella fuga giusta e sono molto felice di avere la Maglia. Avrei voluto provare anche a vincere la tappa ma avevo dato veramente tutto dal momento che ero il leader virtuale della Generale”.
(Servizio a cura di Giorgio Torre)
MAGLIE
- Maglia Rosa, leader della classifica generale, sponsorizzata da Enel – Jan Polanc (UAE Team Emirates)
- Maglia Ciclamino, leader della classifica a punti, sponsorizzata da Segafredo – Arnaud Demare (Groupama – FDJ)
- Maglia Azzurra, leader del Gran Premio della Montagna, sponsorizzata da Banca Mediolanum – Gianluca Brambilla (Trek – Segafredo)
- Maglia Bianca, leader della Classifica dei Giovani, sponsorizzata da Eurospin – Hugh John Carthy (EF Education First)
LA TAPPA DI DOMANI
Tappa 13 – Pinerolo-Ceresole Reale (Lago Serrù) 196 km – dislivello 4.500 m
Arrivo in salita sopra i 2.000 m. La tappa si snoda interamente in provincia di Torino aggirando da nord il capoluogo Piemontese e scalando dapprima il Colle del Lys dal suo versante più difficile con lunghi tratti tra il 9 e il 10%. In seguito, attraversato il Canavese Occidentale, la corsa scala la salita inedita di Pian del Lupo (strada del Santuario di Santa Elisabetta), dura e articolata sia a salire che a scendere con pendenze per lunghi tratti in doppia cifra.
Al termine della discesa su Pont Canavese inizia la salita finale che tra falsopiano e salita vera e propria misura oltre 44 km. Dopo Noasca la salita vera con le pendenze maggiori nella prima parte dove si percorre la strada vecchia riasfaltata per le biciclette, che evita la lunga galleria di 3.650 m. Giunti nell’abitato di Ceresole la strada spiana accanto al lago artificiale per riprendere a salire per gli ultimi 10 km.
Ultimi km
Ultimi 8 km in salita con i primi 3 attorno al 6% seguiti dai successivi 5 km tra il 2 e il 3% fino all’arrivo. Da segnalare una doppia curva stretta a destra che immette nel rettilineo che costituisce sostanzialmente l’ultimo km. Rettilineo finale (dopo una semicurva) di 100 m, fondo in asfalto, carreggiata di 6 m.
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Classifica generale
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