Andrea Ostolani investito da un’auto pirata: braccio sinistro in frantumi, automobilista in fuga
CESENATICO (FC) – Non c’è pace per i ciclisti, e non c’è pace soprattutto per Andrea Ostolani, che nel pomeriggio di venerdì 22 novembre è stato investito da un’auto pirata mentre rientrava a casa, a Forlì, percorrendo in bici la strada Ravegnana. “Osto”, forlivese classe 2002, passista veloce dell’Alice Bike MyGlass che già nel corso della stagione appena conclusa si era fratturato per ben due volte la clavicola sinistra, è stato colpito dallo specchietto retrovisore di un’auto, che procedeva a folle velocità nella carreggiata opposta, intenta a sorpassare altre auto.
Nell’impatto tra il braccio e lo specchietto, Andrea è stato sbalzato sul ciglio della sua corsia, finendo contro il guard-rail. “Non sono caduto, ma ho ricevuto una botta fortissima ed un grande spavento – spiega Andrea dal letto ospedaliero –. Pedalavo a 30 all’ora, stando sul lato sinistro, al di là della riga bianca. L’auto non ha nemmeno rallentato per capire cosa mi fosse successo: stringendo i denti sono riuscito a telefonare ai miei genitori, che sono arrivati e mi hanno portato all’ospedale di Forlì”.
Andrea è ricoverato al “Morgagni”, dove i primi esami hanno escluso problemi alla clavicola sinistra già fratturata – e nella quale ha una placca metallica – ma hanno evidenziato la frattura del radio del braccio sinistro. Verrà operato lunedì. Nel frattempo, è stato recuperato lo specchietto retrovisore dell’auto pirata, che nell’impatto si è staccato dall’auto. Nella mattinata odierna la famiglia Ostolani ha preso contatto con le forze dell’ordine, e si pensa che con lo specchietto in mano si possa risalire al numero di telaio dell’auto.
Profondamente indignati e spaventati, i dirigenti dell’Alice Bike MyGlass lanciano un appello alle forze dell’ordine: “Dobbiamo fare qualcosa per punire severamente i pirati della strada – dice la presidente Maria Sberlati Savini – e fermare questa ecatombe che colpisce tanti, troppi ciclisti. Come squadra svolgiamo due-tre allenamenti a settimana in totale sicurezza, con i ragazzi seguiti dall’ammiraglia. Purtroppo, però, la dinamica del ciclismo prevede che gli spostamenti da e verso casa, e le uscite di breve durata vengano svolte autonomamente dai ragazzi, ed è in queste situazioni che spesso si verificano gli incidenti, dovuti il più delle volte non all’imperizia dei corridori ma alla spregiudicatezza di tanti automobilisti”.