BERGAMO (BG) – Il professionista bergamasco Simone Consonni è già proiettato verso la stagione 2020. Un anno che sarà molto importante per lui, con il passaggio alla Cofidis dove sarà uno degli uomini di fiducia del capitano Elia Viviani per le volate. Una scelta fatta per imparare, per maturare e un domani riuscire a sfruttare al meglio anche le occasioni che gli si presenteranno davanti a livello personale.

Intanto la carica giusta per affrontare la nuova avventura, gliel’hanno data i suoi tifosi che oltre un centinaio si sono riuniti domenica scorsa per l’ormai tradizionale appuntamento pre-natalizio con la festa del Fans Club Consonni. Numerosi anche gli amici e colleghi intervenuti: a partire dall’iridato dell’Inseguimento Filippo Ganna, il bielorusso Alex Riabushenko, i bergamaschi Fausto Masnada, Filippo Zaccanti, Lorenzo Rota e l’azzurra Simona Frapporti. Ovviamente presente anche la sorella Chiara Consonni, atleta della Valcar Cylance che quest’anno si è tolta la soddisfazione anche di vincere la prima gara del WorldTour.

Ne abbiamo approfittato per fare una chiacchierata con Simone Consonni, cominciando dal bilancio del 2019 appena concluso. 

“Un bilancio da 6 generale. Nel senso che ho fatto buone cose, però speravo in meglio per quanto riguarda la stagione su strada, mentre in pista abbiamo fatto davvero un ottimo finale di stagione. In Coppa del Mondo ci siamo migliorati sempre, di prova in prova, e quindi una sufficienza me la do. Mi è sempre sfuggita la vittoria però ho fatto un anno da cui ho imparato tanto e che è sicuramente una bella base per l’anno prossimo”, ha detto Consonni.

Un anno 2019 concluso con la bella vittoria nella Sei Giorni di Londra. In coppia con Elia Viviani siete stati i primi italiani a riuscirci.

“Londra merita una nota a parte. È stata una settimana veramente intensa e importante per me. Era la prima volta che lavoravo da compagno di squadra con Elia, siamo riusciti a vincere ed è stata un’emozione incredibile, un pubblico impressionante, mai visto un pubblico così caloroso nella mia vita. Abbiamo chiuso molto bene la stagione su pista e il prossimo anno l’appuntamento più importante sarà a Tokyo alle Olimpiadi con la pista e speriamo sia di buon auspicio”. 

Il prossimo anno proprio Tokyo 2020 rappresenta un grande traguardo dopo anni di lavoro.

“L’Olimpiade è qualcosa che va oltre il ciclismo. È una competizione che tutti gli atleti di tutte le discipline sognano e che rappresenta il punto più alto della carriera di uno sportivo e il prossimo anno avremo questo onere di portare la Nazionale italiana della pista ai Giochi Olimpici. Ci siamo, siamo riusciti per la prima volta a scendere sotto il muro dei 3’50” col quartetto e penso che saremo in sei squadre a lottare per le medaglie, ma il bello è che questa volta ci siamo anche noi. È una cosa molto stimolante”.

Quanto potrà servire in termini di esperienza quella partecipazione improvvisata a Rio2016?

“Penso che è stata importante, ma fino a un certo punto. Nel 2016 è stato una specie di sogno, non ci siamo quasi nemmeno resi conto di quello che abbiamo vissuto. Siamo stati chiamati all’ultimo e penso che l’anno prossimo sia la nostra prima vera Olimpiade”, ammette Consonni.

Il 2020 sarà però anche un anno importante su strada. La nuova maglia della Cofidis e la scelta di seguire Elia Viviani. 

“In tutti questi anni ho capito che non sono ancora pronto per fare il capitano e quindi devo imparare. Non sono un fenomeno, ma un ragazzo che ha bisogno di dedizione e di allenamento e di anni per arrivare a cercare di fare la corsa e di fare il capitano di una squadra. Per questo ho scelto di andare con Elia, perchè penso che sia il miglior insegnante per quello che devo fare e per quello che dovrò fare e quindi sono contentissimo di questa scelta. Lui è davvero un professionista da ammirare, meticoloso in tutto quello che fa. I propositi sono di incominciare a lavorare per aiutare a vincere lui e poi un domani magari provare a ottenere qualche vittoria anche per me”.

Quali saranno i tuoi programmi gara?

“Il mio programma, per la prima parte dell’anno, è già abbastanza definito. Partirò dall’Australia, poi Oman, quindi il Mondiale in pista. Parteciperò poi a Tirreno, Sanremo, tutta la prima parte di classiche del Belgio fino alla Gand-Wevelgem per fare una bella preparazione in vista del Giro d’Italia”.

Ci sarà qualche gara in particolare dove potrai godere di qualche libertà personale?

“Sono uno che dovrebbe iniziare a lavorare nell’ultimo chilometro quindi cercherò di presentarmi in ogni giornata al top per cercare di dare il massimo per Elia e magari per sfruttare le piccole occasioni che mi si presenteranno”.

Di questi primi anni di professionismo c’è qualcosa che ti rimproveri?

“Da primo anno ho avuto tante occasioni per vincere tappe o corse importanti a cui sono sempre andato molto vicino, ma per scelte sbagliate in volata non sono mai riuscito a trovare la zampata. Magari con un pizzico di esperienza in più avrei potuto già incrementare la mia casella delle vittorie, però fa parte dell’esperienza che sto maturando e va bene così”.

Ultimo pensiero a magnifici tifosi del tuo Fans Club.

“Sicuramente è una bella festa questa, sotto Natale, che condivido con tutti loro. Sono tanti amici, tifosi ed è bello vederli così numerosi e ritrovarsi per me”.

(Servizio a cura di Giorgio Torre)