ABU DHABI (EMIRATI ARABI UNITI) – Il caso Coronavirus che ha fermato l’UAE Tour non ha ancora trovato una conclusione e, in realtà, è ancora tutta da chiarire. La vicenda era scoppiata giovedì notte, al termine della quinta tappa, quando per due presunti casi di Coronavirus di due membri italiani (non corridori) dello staff di una squadra è stato deciso di annullare le ultime due tappe e di mettere in quarantena tutti i componenti della carovana (corridori, staff, giornalisti e fotografi e componenti dell’organizzazione) nelle loro stanze d’hotel ad Abu Dhabi per sottoporli a controlli sanitari.

Controlli che hanno dato tutti esito negativo. Almeno così era stato comunicato il giorno successivo. Addirittura i due casi dati per certi giovedì, venerdì erano diventati casi sospetti. Quando l’emergenza sembrava rientrata e tutti erano pronti a tornare a casa, un nuovo colpo di scena: 4 casi di positività, rimpatri di nuovo ritardati e prolungata la quarantena per alcuni team.

A ieri sera la situazione era la seguente: sono state fatte partire le ultime 270 persone ancora negli Emirati (16 squadre avevano già lasciato il Paese nelle prime ore di ieri); tre team (la russa Gazprom-RusVelo e le francesi Cofidis e Groupama) restano in osservazione in hotel per un caso sospetto; l’UAE Team Emirates ha deciso di autoimporsi la quarantena e di rimanere negli Emirati in attesa che la situazione si chiarisca.

Dopo il nuovo rinvio delle partenze ieri mattina, ieri sera alle 21.30 il primo gruppo ha potuto salire su una navetta per raggiungere l’aeroporto e quindi tornare verso casa. Nel pomeriggio di domenica anche l’ambasciatore italiano Nicola Lener, che in questi giorni ha
seguito con molta attenzione il caso, ha fatto visita all’hotel.

Come detto, restano in quarantena tre squadre, vale a dire quelle che erano al quarto piano dell’hotel dei ciclisti. La decisione è stata presa dopo che un corridore della Gazprom, febbricitante, si era autodenunciato. Sospetta positività non ancora accertata, ma è stato sufficiente perché le autorità sanitarie locali decidessero di tenere in quarantena anche la Cofidis e la Groupama-FDJ, che avevano le camere negli stessi corridoi. Pare sia già stato effettuato un secondo test per tutti e un terzo è programmato per oggi: in caso di esito negativo, potrebbe es-
sere dato il via libera alle partenze, altrimenti saranno ulteriormente trattenuti.

Una vicenda che potrebbe avere ripercussioni anche sull’aspetto sportivo, con i prossimi imminenti impegni alle porte come Strade Bianche, Tirreno-Adriatico e Milano-Sanremo, su tutte.

Tra i corridori che si trovano ancora in quarantena ci sono il velocista francese Arnaud Demare ed il compagno italiano Jacopo Guarnieri della Groupama-FDJ, Attilio Viviani della Cofidis, Imerio Cima e Christian Scaroni della Gazprom-Rusvelo.