BRIGNANO GERA D’ADDA (BG) – Lo scorso venerdì 20 marzo è deceduto Luciano Mazza, 65 anni, da 20 anni infermiere del Policlinico San Marco di Zingonia e noto anche nell’ambiente ciclistico, prima per la sua pratica agonistica a livello giovanile e poi, soprattutto, come massaggiatore anche di importanti squadre professionistiche.

Il Policlinico San Marco sulla propria pagina Facebook ha scritto lo scorso sabato: “Ieri per il Policlinico San Marco è stata una delle giornate più tristi di questa battaglia contro il Coronavirus. Il Covid19 si è portato via Luciano, da 20 anni infermiere nel nostro ospedale, nel reparto di riabilitazione. Luciano era “uno del Policlinico”, un grande lavoratore ma soprattutto un grande uomo, amato da tutti, sempre disponibile verso gli altri e sorridente perché, come ricorda un medico del Policlinico “tu ce l’avevi sempre qualcosa per cui sorridere”. Tra pochi mesi Luciano sarebbe andato in pensione e, dopo una vita di lavoro, avrebbe potuto dedicarsi alla sua famiglia, al ciclismo e ai viaggi, le sue grandi passioni”.

“Questa guerra ci ha tolto il nostro eroe.
Conoscerti un pregio, lavorare con te un onore.
Dentro la divisa non solo un grande professionista ma prima di tutto un grande uomo.
La guida di tutti … Il mio orgoglio
Grazie Lucio!”

Così lo saluta la sua caposala. E così ha voluto salutarlo e ringraziarlo anche tutto il Policlinico San Marco. “Ciao Luciano, ci mancherai, ma continueremo a lottare e vinceremo questa battaglia anche per te! Bergamo non molla. Noi non molliamo”.

Luciano ha contratto il virus con tutta probabilità dopo essere stato contagiato in servizio, come purtroppo è accaduto e sta accadendo a troppi colleghi in tutta Italia. È l’ennesima vittima di un sistema sanitario allo stremo, in cui – come ha ricordato ieri il Papa rivolgendosi proprio ai sanitari bergamaschi – in tantissimi stanno dando la vita per aiutare gli ammalati.

Luciano Mazza viveva a Brignano e lavorava a Zingonia. Aveva contratto il virus alcuni giorni fa, nel suo reparto trasformato in centro Covid-19 come ormai gran parte dei reparti degli ospedali della Bergamasca. Lascia la figlia Roberta e la moglie Sandra a cui rivolgiamo le più sentite condoglianze.

Fin da giovane aveva dimostrato la sua grande passione per il ciclismo, ottenendo anche buoni risultati come la vittoria di un titolo provinciale e di una maglia tricolore nella Coppa Adriana, la famosa cronometro a squadre. Numerosi i suoi successi. Noto poi nell’ambiente anche come massaggiatore di atleti e di squadre professionistiche. Aveva partecipato a numerosi Giri d’Italia, Tour de France, Vuelta di Spagna e varie competizioni ciclistiche.

(Servizio a cura di Giorgio Torre)