ADELAIDE (AUSTRALIA) – Il team Mitchelton-Scott ha confermato ieri che tutti i corridori ed i componenti dello staff dei suoi team WorldTour maschili e femminili hanno subito un sostanziale taglio delle rispettive retribuzioni, mentre la squadra cerca di sopravvivere alla pandemia globale di Coronavirus Covid-19, alla conseguente mancanza di corse e alla recessione economica. Non è stato confermato di quanto ammonti il taglio degli stipendi, ma indiscrezioni parlano di un 70%.

Il team australiano, che ha sede logistica in provincia di Varese, è il quinto team WorldTour a ridurre i costi, mentre continuano a saltare le corse ed il calendario 2020 rimane sempre più incerto. CCC Team, Astana Pro Team, Bahrain McLaren e Lotto Soudal avevano già comunicato di aver deciso tagli agli stipendi o iniziative di cassa integrazione ed altri ProTeam si aspettano di intraprendere azioni simili per sopravvivere ai tagli alle sponsorizzazioni.

Fanno parte della Mitchelton-Scott corridori di spessore come i gemelli Adam e Simon Yates, Esteban Chaves, Jack Haig e molti dei migliori ciclisti australiani del gruppo. Nella squadra femminile ci sono 11 atlete con in testa la campionessa del mondo Annemiek van Vleuten ed Amanda Spratt.

Il progetto Mitchelton-Scott è stato finanziato in gran parte dal ricco uomo d’affari australiano Gerry Ryan e dalle sue diverse società per molti anni, mentre il team cercava di assicurarsi un importante sponsor commerciale. Mitchelton è un produttore di vino in Australia e Ryan ha anche interessi nel settore dell’intrattenimento, ma finora ha finanziato il team soprattutto rispondendo alla sua grande passione personale per il ciclismo piuttosto che per effettivo ritorno commerciale. Ryan, come la maggior parte delle aziende di tutto il mondo, è costretto a prendere decisioni economiche difficili a causa dell’impatto di Covid-19.

La situazione è molto varia da una squadra all’alta. Nel caso di riduzioni di stipendio, atleti e staff di alcune squadre possono richiedere dei benefici speciali previsti a livello statale per far fronte all’emergenza Covid-19. Nel caso specifico della Mitchelton-Scott, però, gran parte dei componenti del team sono lavoratori autonomi e pagati tramite una società di gestione che ha sede in Svizzera. I ciclisti ed il personale dovranno capire meglio quali benefici statali possono ricevere dai rispettivi Paesi di residenza. Altre squadre, invece, sono direttamente di proprietà di sponsor o obbligate ad assumere corridori e personale e che, a rigor di logica, dovrebbero essere meglio tutelati.

Di certo la situazione non è affatto semplice per tutto il movimento, l’UCI è informata e dovrà presto assumere a sua volta delle decisioni e magari intervenire anche a livello economico per garantire la sopravvivenza dei team per il resto della stagione 2020 se e quando le corse riprenderanno.

L’Associazione dei Ciclisti Professionisti (CPA), in questo momento delicato, sta cercando di difendere gli interessi dei suoi ciclisti e spera di portare ogni caso davanti al Collegio Arbitrale dell’UCI per capire se eventuali tagli siano stati fatti in modo equo e onesto. La CPA si auspica che i team che riducano gli stipendi ai propri ciclisti offrano agli stessi una sorta di contratto per il 2021 e oltre.