Il Cts boccia la riapertura agli sport di contatto. Il ministro Spadafora: “Non sono d’accordo”
ROMA (RM) – Oggi 25 giugno è la giornata tanto attesa per l’uscita del nuovo decreto che come annunciato nei giorni e nelle settimane scorse dovrebbe riaprire agli sport di squadra e di contatto. Da questo doveva conseguire anche l’uscita delle varie linee guida e dei protocolli, compreso quella della FCI per il ciclismo, tanto attesi da squadre e organizzatori per la ripresa anche dell’attività agonistica.
IL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO DICE NO – Ieri pomeriggio il ministro dello sport Vincenzo Spadafora anticipava “Ho dato il mio ok agli sport di contatto”, ma in serata la strada verso la riapertura si faceva più scoscesa. Infatti, il Comitato tecnico scientifico (Cts) boccia un possibile ritorno a breve del calcetto e degli sport di contatto a livello amatoriale e dilettantistico. Per il pericolo di focolai, secondo gli esperti, “vanno ancora rispettate le prescrizioni del distanziamento e della protezione individuale”, precisano.
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LA REPLICA DEL MINISTRO SPADAFORA – Immediata la replica dello stesso Spadafora: “Non sono d’accordo con il parere del Cts, confermo il mio parere positivo e resto in attesa di quello del ministro Speranza”.
Il ministro ha poi affidato alla sua pagina Facebook un nuovo messaggio: “Sono riprese praticamente tutte le attività, i gruppi di amici si vedono e passano ore insieme, mangiando allo stesso tavolo, ma soprattutto abbiamo visto in ogni parte d’Italia persone giocare ad ogni tipo di sport nei parchi o sulle spiagge.
Riprendere le attività dei centri sportivi, con le garanzie assicurate dal documento delle Regioni su sanificazione e mantenimento dei dati per i giorni necessari, aumenterebbe – io credo – la sicurezza per tutti.
Non sono d’accordo con questo parere del cts, confermo il mio parere positivo e resto in attesa del parere del ministro Speranza”.
LA PALLA PASSA AL MINISTRO DELLA SALUTE – Il titolare del Ministero della Salute Speranza dovrà però tenere conto del parere dei professori del Cts, che ricordano “il rischio di ripresa della trasmissione virale in cluster determinati da aggregazioni”, e poi ancora “in considerazione dell’attuale situazione epidemiologica nazionale”.
LA SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA IN ITALIA – I dati della Protezione civile raccontano di test molecolari effettuati nelle ultime 24 ore che passano da 41 mila a 53 mila circa – ancora un livello relativamente basso; i nuovi casi trovati sono 190, a fronte dei 122 di martedì, portando il totale nazionale a 239.410, tenendo conto di un ricalcolo di 387 unità in più del Trentino. In Lombardia i nuovi casi individuati sono 88, il 46,3% del totale, in diminuzione rispetto agli ultimi giorni. Cinque le regioni ad aumento zero: Puglia, Friuli Venezia Giulia, Calabria, Molise e Basilicata, oltre al Trentino per quanto riguarda la sola giornata di oggi. Le vittime in Italia aumentano di 30, dopo il numero minimo dei tre giorni precedenti (rispettivamente 18 mercoledì, 23 e 24).