FIRENZE (FI) – Fumata nera anche per la 74/a Firenze-Viareggio, cancellata dalla data tradizionale del 15 agosto e appuntamento di prestigio per i dilettanti Elite e Under 23 dal 1946. Una decisione che era nell’aria, ora ufficializzata nonostante la buona volontà espressa dai dirigenti dell’Aurora di Piazza Torquato Tasso, società che ha diffuso questo comunicato in merito.

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“Relativamente alla situazione generale venutasi a creare a causa del COVID 19 che ha generato incertezze riguardo alle direttive legislative per lo svolgimento delle manifestazioni sportive programmate per le prossime settimane, l’A.S. Aurora ha deciso a malincuore di annullare la 74° Firenze-Viareggio. La gara è rimandata al 15 Agosto 2021, data in cui si festeggeranno i 75 anni dalla prima edizione. Abbiamo aspettato fino all’ultimo un’apertura normativa che rendesse più agevole l’organizzazione della corsa – afferma il Presidente dell’A.S. Aurora Giampaolo Ristori – ma la notizia di un possibile prolungamento dello stato di emergenza fino al 31 Dicembre 2020 ci ha definitivamente fatto desistere. E’ per noi un immenso dispiacere e ringrazio tutti gli sponsor che non ci hanno mai fatto mancare il loro sostegno, insieme al Comune di Firenze e al Comune di Viareggio che ci avevano dato la loro disponibilità per lo svolgimento della manifestazione”. Sul rinvio anche le parole di Alessandro Becherucci presidente dell’Ocip di Pistoia, società che organizza tecnicamente la gara.

“Numerosi problemi tecnici di difficile soluzione, non ci permettono di svolgere l’edizione 2020 della Firenze-Viareggio. La mancanza ad oggi di un Dpcm che autorizzi lo svolgimento delle gare minori, i tempi tecnici da rispettare per ottenere i permessi dalle varie autorità, l’ordinanza di divieto ai velocipedi nel tratto di strada compreso fra Montecatini e Margine di Momigno, tradizionale percorso della manifestazione, l’assenza di pubblico in sede di partenza e arrivo per il divieto di assembramenti e la complicata accoglienza delle squadre nei complessi alberghieri, – conclude Becherucci – sarebbero state solo alcune delle difficoltà da superare con un notevole aggravio di costi difficilmente sostenibili dall’organizzazione”.