DPCM 3 novembre 2020: si può pedalare fuori dal proprio comune? Ce lo spiega l’avvocato Pietro Giovanardi
Ieri sera abbiamo fatto una #CyclingTalk, in diretta sulla Pagina Facebook di BICITV.it, con l’avvocato Pietro Giovanardi e con lui abbiamo provato a fare un po’ di chiarezza sul nuovo DPCM 3 novembre 2020 e soprattutto cosa è permesso fare e cosa no ai ciclisti nelle tre diverse zone (gialla, arancione, rossa) in cui è stata suddivisa l’Italia.
L’avvocato ci ha dato la sua interpretazione del DPCM e ha risposto alle nostre domande e quelle numerose arrivate in diretta dagli appassionati spettatori.
Partiamo da un assunto che è specificato anche nella FAQ ministeriali: è consentito utilizzare la bicicletta per svolgere attività motoria all’aperto nella prossimità di casa propria, mantenendo la distanza interpersonale di almeno un metro, o per effettuare attività sportiva all’aperto, mantenendo la distanza interpersonale di almeno due metri, non necessariamente in prossimità della propria abitazione.
Di seguito le domande e le risposte dell’avvocato Pietro Giovanardi.
L’Italia è stata divisa in tre zone, quali sono le differenze anche per quanto riguarda l’attività sportiva?
“L’Italia è stata suddivisa nelle tre zone (gialla, arancione, rossa) e si è intervenuto soprattutto su quello che sono l’attività motoria e la libertà di circolazione. Troviamo una libertà di circolazione e attività motoria pressoché totale nelle zone gialle, ristretta all’interno del comune nelle zone arancioni, mentre nelle zone rosse quasi un divieto totale di spostamento fatto salvo per i consueti motivi di lavoro o necessità sanitarie dove è necessario muoversi muniti di autocertificazione e dove l’attività motoria è consentita solo nei pressi della propria abitazione. Il punto è la distinzione tra attività motoria ed attività sportiva”.
E qual è la differenza tra attività motoria e attività sportiva?
“Sul tema siamo di fronte a una Presidenza del Consiglio dei Ministri, che nel suo modo di legiferare, si manifesta un po’ approssimativa, scoordinata e non sempre rispettosa delle competenze. Già ad ottobre, con una circolare, per specificare l’obbligo o meno dell’utilizzo della mascherina, il Viminale aveva voluto specificare cosa è attività motoria e cosa è l’attività sportiva. Per attività motoria si intende l’attività fisica, quindi qualsiasi movimento, mentre per attività sportiva si intende l’attività posta in essere in un ambito dettato da regole strutturate ed in un contesto ben preciso. La circolare stessa si premurava poi di specificare che la passeggiata è considerata attività motoria e va tenuta la mascherina, il running ed il jogging sono attività sportive e quindi in questi casi non è necessaria. Quindi traslando la cosa sul ciclismo ci si ritrova al paradosso per cui se esco con la Graziella in abiti civili e voglio fare un piccolo giretto non posso andare oltre il giro dell’isolato, se invece esco con la bici da corsa e vestito da ciclista posso allontanarmi perché si rientra teoricamente nell’attività sportiva, questo anche nelle cosiddette zone rosse”.
Si può uscire ad allenarsi in bicicletta anche al di fuori dei confini del proprio comune di residenza?
“La risposta è sì, nel momento in cui io posso qualificare la mia attività ciclistica come attività sportiva. Perché il DPCM, parlando di zona rossa, che è la zona massimamente limitante, tratta solo la limitazione dell’attività motoria nei pressi della propria abitazione e non specifica limitazioni per l’attività sportiva. Quindi io penso che anche un non tesserato che voglia prendere la sua bicicletta e fare la sua uscita della domenica o anche negli altri giorni della settimana e percorrere i suoi soliti 50-60-70 chilometri possa essere considerato come soggetto che svolge attività sportiva e quindi per necessità si possa allontanare dalla propria abitazione e quindi di conseguenza anche dal proprio comune perché non vi è una limitazione rispetto all’abitazione per quello che riguarda l’attività sportiva. Ovviamente vanno sempre rispettate le regole base come quella del distanziamento di almeno due metri”.
Quindi il fatto che ci siano delle limitazioni sulla libertà di movimento in generale, non prevalgono sull’attività sportiva?
“Quella che è fortemente limitata è la libertà di circolazione, nelle zone rosse così come nelle altre zone a scalare. Per questo per uscire è necessario certificare di recarsi al lavoro, di spostarsi per motivi di necessità o sanitari. Discorso a parte per l’attività motoria e sportiva come spiegato prima, salvo diverse indicazioni da parte delle autorità locali”.
Ci sono differenze tra un tesserato e un non tesserato sui comportamenti da adottare in bicicletta e la libertà di movimento?
“Superato il vaglio dell’attività sportiva direi di no per quello che può riguardare il ciclismo su strada, mentre diverso può essere il discorso per altre discipline in cui è richiesto l’allenamento in impianti e strutture come i bike park perché è sempre consentito l’allenamento degli atleti tesserati e non che prendono parte a manifestazioni di interesse nazionale. Parliamo sempre di zone di massima restrizione che sono le zone rosse, perché in una zona gialla il non tesserato, pur rispettando tutte quelle che sono le regole base del distanziamento, può a sua volta recarsi al bike park ad allenarsi e a divertirsi. In zona rossa no, solo atleti tesserati professionisti e non che partecipano a manifestazione di interesse nazionale”.
Sono possibili limitazioni più stringenti a livello locale?
“Quello di cui abbiamo parlato finora è la normativa generale data dal Governo, poi vi è la possibilità che le singole regioni possano emettere regolamenti più stringenti riguardanti il loro territorio”.
Per quanto riguarda i minori che si devono allenare cosa ci può dire?
“Quello che dico anche in questo caso vale per minori tesserati e non se si riconduce all’attività sportiva. I minori hanno la peculiarità di essere gli unici a non essere obbligati ad uscire da soli mantenendo due metri di distanza dagli altri soggetti perché possono essere accompagnati da un adulto nello svolgimento della propria attività”.
FAQ – Domande frequenti sulle misure adottate dal Governo
- Un atleta tesserato per una Società Sportiva, che svolge la propria attività di allenamento in un comune differente da quello in cui risiede, ha la possibilità di spostarsi per raggiungere il comune in cui vengono svolti gli allenamenti?
Per quanto riguarda le regioni a elevata gravità (zona arancione) è possibile spostarsi tra comuni come disposto dall’art. 2 comma 4 lett. b), ovvero “per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune”.
Riguardo le regioni a massima gravità (zona rossa), in base all’art 3 comma 4 lett. a), non è consentito lo spostamento tra comuni, ad eccezione degli allenamenti di atleti, professionisti e non, partecipanti agli eventi e alle competizioni di rilevanza nazionale e internazionale previsti dall’art.1 comma 9 lett. e), nel rispetto delle disposizioni previste dalla normativa vigente e dei protocolli delle loro Federazioni sportive.
- È consentito l’uso della bicicletta?
È possibile utilizzare la bicicletta per tutti gli spostamenti consentiti, nel rispetto della distanza di sicurezza di 1 metro. Dalle 5:00 alle 22:00 è anche possibile utilizzarla per svolgere attività motoria o sportiva all’aperto nel rispetto del distanziamento di 2 metri.
Qualora l’area sia indicata come di massima gravità (cd. zona rossa), sempre nella medesima fascia oraria, l’uso della bicicletta è consentito per raggiungere la sede di lavoro, il luogo di residenza o i negozi che vendono generi alimentari o di prima necessità. È inoltre consentito utilizzare la bicicletta per svolgere attività motoria all’aperto nella prossimità di casa propria, mantenendo la distanza interpersonale di almeno un metro, o per effettuare attività sportiva, mantenendo la distanza interpersonale di almeno due metri, non necessariamente in prossimità della propria abitazione. In ogni caso, per tutti gli spostamenti nelle “zone rosse” è necessario far ricorso all’uso del modulo di autocertificazione.
- Cosa si intende per eventi e competizioni riconosciuti di interesse nazionale?
Il DPCM del 3 novembre 2020 dispone che la rilevanza nazionale agli eventi e competizioni sportive sia riconosciuta tramite un provvedimento del Comitato Olimpico Nazionale Italiano e del Comitato Italiano Paralimpico. Pertanto la definizione comprende tutti i confronti competitivi fra due o più atleti organizzati dalle rispettive Federazioni sportive nazionali, Discipline sportive associate o Enti di promozione sportiva, ovvero organizzati da organismi sportivi internazionali, alla presenza di tecnici sportivi e di ufficiali di gara abilitati, nel rispetto del Protocollo di contrasto al COVID-19 adottato per la specifica disciplina sportiva, inseriti nel calendario agonistico quali gare nazionali, previo provvedimento da parte del CONI o del CIP.
I CASI DI VALLE D’AOSTA E LECCO
A testimonianza di come in realtà la normativa non sia così chiara c’è il fatto che le amministrazioni della regione Valle d’Aosta e il comune di Lecco abbiano emanato delle ordinanze ad hoc proprio per regolamentare in modo chiaro e preciso l’attività sportiva e nello specifico anche le uscite in bicicletta. In questi due casi è scritto nero su bianco che non è possibile uscire dal proprio comune di residenza.
Valle d’Aosta: https://www.cna.vda.it/ordinanza-regionale-n-483-del-6112020/
USIAMO IL BUON SENSO
A conclusione, come già abbiamo detto durante la diretta, ci appelliamo al buon senso e alla responsabilità di tutti i ciclisti che prima di tutto sono cittadini. In questo momento stiamo vivendo una situazione particolare e molto delicata, soprattutto a livello sanitario, e non è certo un’uscita in bicicletta in più o in meno che ci cambia la vita. Andare, invece, a rischiare malauguratamente di farsi del male e andare a gravare ulteriormente su un sistema sanitario già stressato potrebbe cambiare la vita vostra e di tutti. Per questo ci sentiamo di dire che, al di là delle interpretazioni e delle maglie più o meno strette che lasciano le normative del Governo, è necessario agire secondo coscienza nel rispetto nostro e degli altri. La priorità in questo momento è muoversi il meno possibile. Serve senso di responsabilità, per pedalare avremo sicuramente tempo.