Impresa solitaria di Elisa Longo Borghini a Cittiglio: 25 km di fuga e vince il Trofeo Binda
CITTIGLIO (VA) – Un lampo tricolore sulle strade della Valcuvia. Elisa Longo Borghini (Trek Segafredo) vince per distacco il 22° Trofeo Alfredo Binda con un’azione partita ad oltre 25 km dal traguardo sulla salita di Orino. Piazza d’onore per l’eterna Marianne Vos (Team Jumbo-Visma) con la danese Cecilie Uttrup-Ludwig (FDJ Nouvelle Aquitaine Futuroscope) a completare il podio. Per la forte atleta ossolana è il secondo successo – sempre in solitudine – nella gara di Cittiglio ad otto anni di distanza dal primo trionfo.
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Coincidenze astronomiche e di calendario determinano lo svolgimento della classica rosa di primavera per eccellenza nella giornata del 21 marzo, data convenzionale dell’equinozio, che oggi si riscopre anche la giornata dei due “Alfredo” con la contemporaneità del Trofeo Alfredo Binda a Cittiglio e della gara “Per Sempre Alfredo” a Firenze (intitolata allo storico CT Martini nel centenario della nascita).
22 formazioni ai nastri di partenza, 126 atlete con tutte le migliori al mondo (tranne Annemiek Van Vleuten e l’iridata Anna Van Der Breggen) pronte a darsi battaglia per aggiudicarsi una delle classiche più impegnative del circuito World Tour. Dorsale numero 1 per la vincitrice dell’ultima edizione, nel 2019, la fuoriclasse olandese Marianne Vos. Le note dell’Inno di Mameli riecheggiano prima del via ufficiale tra le transenne orfane del pubblico in ottemperanza alla normativa vigente che impone porte chiuse per le competizioni internazionali.
Come per la competizione riservata alle Donne Junior, i 141 km di gara si articolano lungo un circuito iniziale (da ripetere 2 volte) e il consolidato circuito finale con la salita di Orino (4 tornate) inframezzati dal cosiddetto “giro lungo” per raggiungere il GPM di Cunardo. L’andatura del gruppo, che si mantiene compatto eccezion fatta per un timido tentativo di allungo di Silvia Zanardi (BePink), è elevata.
I primi attacchi sono firmati Marta Bastianelli (Alé BTC Ljubljana), subito ripresa, e Paulina Rooijakkers (Liv Racing) che scollina con 18” di vantaggio sul Gran Premio della Montagna di Cunardo. Attacchi e contrattacchi si susseguono in questa fase centrale della corsa: ripresa la Rooijakkers, è il turno della francese Audrey Cordon-Ragot (Trek Segafredo) che resta per un po’ in avanscoperta con una decina di secondi di margine mentre il gruppo controlla a vista.
Esauriti i mortaretti, è poi calma piatta fino all’inizio del circuito finale. La prima ascesa verso Orino stimola le velleità dell’olandese Jeanne Korevaar (Liv Racing), ma l’allungo viene neutralizzato in un batter d’occhio. In gruppo, però, qualcosa inizia a muoversi: la campionessa del mondo di Mendrisio 2009, Tatiana Guderzo (Alé BTC Ljubljana), allunga in compagnia della Rooijakkers, che aveva già attaccato in precedenza. Il tandem di testa scollina al GPM (vinto dalla vicentina) e vanta 33” di margine all’inizio del terz’ultimo giro. Il vantaggio aumenta fino a 48” prima che le inseguitrici inizino ad organizzarsi per annullare il gap. Il ricongiungimento sembra cosa fatta ai piedi della salita di Orino, ma il gruppo sceglie di mantenersi a un centinaio di metri dalle battistrada, limitandosi ad amministrare la corsa.
Sulle rampe del terzo GPM di giornata escono dal gruppo la cremonese Marta Cavalli (FDJ Nouvelle Aquitaine Futuroscope) prima e la campionessa transalpina Cordon-Ragot poi, che agganciano in successione il duo Guderzo-Rooijakkers. La Jumbo-Visma di Marianne Vos decide che è arrivato il momento di alzare il ritmo dell’inseguimento e l’attacco viene infine neutralizzato sul rettilineo d’arrivo.
Due giri al termine e tutto da rifare. Liv Plantur (con Alison Jackson) e Alé BTC Ljubljana (con Marlen Reusser) provano nuovamente a fare la differenza trascinandosi dietro altre tre atlete: Katia Ragusa (A.R. Monex), Alena Amialiusik (Canyon Sram) e Anouska Koster (Team Jumbo Visma). Sull’ascesa di Casalzuigno la Koster forza il ritmo e lascia sul posto le compagne di fuga che, pian piano, vengono riprese. L’assolo della Koster si esaurisce però dopo qualche chilometro. Scatti e controscatti si susseguono, soprattutto da parte delle atlete della Canyon Sram (Hannah Barnes e Tiffany Cromwell).
Sul terzo assalto a Orino si muove la prima “big”, Katarzyna Niewiadoma (Canyon Sram), vincitrice nel 2018. All’attacco della polacca risponde la campionessa italiana Elisa Longo Borghini (Trek Segafredo) che, con una fiammata, allunga decisa. Il forcing della Longo Borghini sortisce l’effetto sperato: il gruppo si spezza in più tronconi. All’inseguimento dell’ossolana, a pochi secondi, un quintetto composto da Niewiadoma, Marianne Vos (Team Jumbo-Visma) , Cecilie Uttrup-Ludwig (FDJ Nouvelle Aquitaine Futuroscope), Mavi Garcia (Alé BTC Ljubljana) e Soraya Paladin (Liv Racing). Dietro di loro un altro gruppetto di una quindicina di atlete a 20” dalla leader.
A differenza di quindici giorni fa, quando alle Strade Bianche attaccò in coppia con Chantal Blaak-Van den Broek, sulle strade di casa la Longo Borghini si lancia in una cronometro solitaria. All’inizio dell’ultimo giro la Longo Borghini vanta 14” sul quintetto delle prime inseguitrici e oltre un minuto sul gruppo principale. Il vantaggio della maglia tricolore si dilata progressivamente e sfiora i 30” al GPM di Casalzuigno.
Marianne Vos prende il comando del quintetto delle inseguitrici sul tratto più duro della penultima salita, ma il distacco dalla fuggitiva rimane pressoché costante: la Longo Borghini pennella con precisione le traiettorie in discesa e prosegue nella propria corsa contro il tempo con una pedalata decisa e priva di sbavature mentre i pochissimi spettatori a bordo strada applaudono la ventinovenne di Ornavasso.
Sull’ultima ascesa di Orino Elisa raccoglie le energie rimaste e si alza sui pedali senza voltarsi indietro. Le inseguitrici si studiano e accusano segnali di stanchezza mentre la Longo Borghini continua a spingere sui pedali portando il vantaggio a poco più di 50” al momento dello scollinamento. Alle sue spalle spunta l’ammiraglia guidata da Giorgia Bronzini che incita a gran voce la propria atleta.
Negli ultimi chilometri il ritmo di Elisa Longo Borghini è sempre regolare e sostenuto. L’arrivo in solitaria lungo il rettilineo di via Valcuvia è ben diverso dal trionfo del 2013: manca il pubblico, ma tante bandiere italiane e un tiepido sole primaverile accompagnano la fuoriclasse piemontese. Braccia al cielo, sorriso e l’applauso di Mario Minervino, patron della manifestazione, sulla linea del traguardo. Le inseguitrici giungono con 1’42” di ritardo con il solito sprint di Marianne Vos che regola Cecilie Uttrup-Ludwig.
Settima Elisa Balsamo (Valcar Travel & Service) che vince lo sprint del gruppo a quasi tre minuti. Per Elisa Longo Borghini si tratta del secondo successo nel Trofeo Binda. Per la Trek Segafredo è un weekend da incorniciare dopo il successo di Peter Stuyven alla Milano-Sanremo e la vittoria di Matteo Moschetti alla “Per sempre Alfredo”.
ORDINE D’ARRIVO:
1 Elisa Longo Borghini (Ita) Trek-Segafredo 3:43:29
2 Marianne Vos (Ned) Jumbo-Visma Women Team 0:01:42
3 Cecilie Uttrup Ludwig (Den) FDJ Nouvelle-Aquitaine Futuroscope
4 Katarzyna Niewiadoma (Pol) Canyon-SRAM Racing
5 Soraya Paladin (Ita) Liv Racing
6 Mavi Garcia (Spa) Ale BTC Ljubljana Cipollini
7 Elisa Balsamo (Ita) Valcar-Travel & Service 0:02:46
8 Sofia Bertizzolo (Ita) Liv Racing
9 Emilia Fahlin (Swe) FDJ Nouvelle-Aquitaine Futuroscope
10 Floortje Mackaij (Ned) Team DSM
(Servizio a cura di Fabiano Ghilardi)