Gli italiani scaldano i motori: in 16 al Tour Down Under
Sarà il criterium serale di sabato 14 (sia femminile che maschile) l’antipasto dell’edizione 2023 del Santos Tour Down Under, che domenica 15 gennaio aprirà il calendario World Tour con la corsa a tappe dedicata alle donne. Una tre giorni di gare in cui si vedranno anche alcune atlete italiane, come Silvia Magri ed Elena Pirrone (Israel Premier Tech Roland) e Ilaria Sanguineti al debutto in maglia Trek – Segafredo. Dal 17, invece, toccherà anche ai maschi (nella foto di Tim de Waele/Getty Images, il successo di Richie Porte nel 2020).
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Il percorso femminile del Tour Down Under
I percorsi che, al netto dell’ultima frazione con arrivo a Campbelltown non dovrebbero fare molta selezione. Semmai la variabile che potrebbe restare nelle gambe delle atlete è il caldo, visto che le temperature in Australia al momento sono superiori ai 30 gradi centigradi. Anche per questo molte delle squadre e delle atlete hanno già raggiunto i dintorni di Adelaide.
Come anticipato chi punterà alla classifica generale ha cerchiat in rosso la data del 17 gennaio, giorno della Adelaide – Campbelltown: 93 i chilometri in programma, con la salita di Corkscrew Road (2,4 km al 9% di media) posta a soli 7,5 chilometri dall’arrivo.
1° tappa: Glenelg – Aldinga(110 km)
2° tappa: Birdwood – Uraidla (90 km)
3° tappa: Adelaide – Campbelltown (93 km)
La gara maschile
Altrettanto attesa sarà il Tour Down Under maschile, la cui 23° edizione scatterà proprio il 17 gennaio con un prologo di 5,5 km intorno ai parchi a nord di Adelaide per chiudersi domenica 22 gennaio sull’inedita salita di Mount Lofty.
Ma chi punterà alla classifica generale non potrà attendere l’ultima frazione: il percorso disegnato dagli organizzatori, infatti, è ricco di insidie e trabocchetti, soprattutto nella seconda e nella terza tappa.
Dopo il prologo, che potrebbe favorire il beniamino di casa Rohan Dennis (Jumbo-Visma), la prima tappa è caratterizzata dal circuito di Tanunda, con cinque passaggi sulla Menglers Hill (4,5 km al 3,7% di media); più impegnativa la seconda tappa (da Brighton a Victor Harbor), che a 22 km dal traguardo presenta lo strappo di Nettle Hill (2 km all’8%).
Occhio invece alla terza frazione Fase 3, di soli 117 km ma con 2442 metri di dislivello: tre le salite che i corridori dovranno affrontare, tra cui Corkscrew Road, già affrontata dalle donne nella tappa conclusiva del 17 gennaio.
Quarta tappa dedicata ai velocisti, mentre l’ultima giornata, con le cinque scalate al Mount Lofty, delineerà la classifica finale.
Oltre al già citato Rohan Dennis e al vincitore delle edizioni 2018 e 2019 Daryl Impey (che farà da gregario al giovane Corbin Strong), faranno il loro debutto stagionale anche 13 atleti italiani: Mattia Cattaneo (Soudal Quick-Step), Alessandro Covi (UAE Team Emirates), Alessandro Verre (Team Arkea – Samsic), Alberto Bettiol (EF Education – Easypost), Giovanni Aleotti (Bora Hansgrohe), Davide Cimolai (Cofidis), Lorenzo Germani (Groupama – FDJ), Filippo Baroncini e Antonio Tiberi (Trek-Segafredo). La squadra più ‘tricolore’ sarà la Astana, che schiererà Manuele Boaro, Leonardo Basso, Fabio Felline e Gianni Moscon.