Tour de France 2024: quante salite nelle ultime tappe in Costa Azzurra
Se, almeno in Italia, ci si è concentrati sulla partenza del Tour de France 2024, che per la prima volta scatterà dal Belpaese, anche la conclusione della Grande Boucle del prossimo anno sarà storica: complici le Olimpiadi di Parigi 2024, per la prima volta nella storia la corsa a tappe francese terminerà lontano dalla capitale, e più precisamente a Nizza. Una notizia già ufficializzata nei mesi scorsi, ma che ora si arricchisce di nuovi dettagli: Aso, infatti, ha presentato le due tappe che caratterizzeranno il weekend in Costa Azzurra.
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Le ultime due tappe del Tour de France 2024
La ventesima tappa è di quelle che promette spettacolo, con 132 km senza un metro di pianura e che ricalca i percorsi di alcune frazioni sia del Tour de France che delle recenti Parigi-Nizza. Dopo aver riscoperto il Col de Braus, il gruppo affronterà il Col de Turini, ascesa che regalò la maglia gialla a Egan Bernal nel 2019 e a Primoz Roglic nel 2022. Sulla tabella di marcia i corridori troveranno poi in rapida successione il Col de La Colmiane, già conquistato dallo stesso Roglic nel 2021, e il Col de la Couillole, dove Tadej Pogacar si è aggiudicato la settima tappa della Paris-Nice 2023 (nella foto A.S.O. / Aurélien Vialatte).
Oltre alle salite di sabato 20 luglio, a rendere carico di spunti agonistici il finale dell’edizione 2024 contribuirà anche la 21° frazione, una cronometro individuale di 35,2 km che potrebbe riscrivere la storia della Grande Boucle. Niente passerella finale con brindisi tra i detentori delle maglie, ma uno sforzo massimale di poco meno di un’ora (con i passaggi sulle salite di La Turbie e il Col d’Eze) che potrebbe rendere ancora più storico il primo arrivo della corsa lontano da Parigi, soprattutto se il proprietario del simbolo del primato dovesse cambiare.
Del resto non è una novità che le cronometro possano ribaltare l’andamento del Tour: è già successo nel 1968, con Jan Janssen che surclassò Herman Van Springel, nel 1989, anno della storica debacle di Laurent Fignon nel confronto con Greg LeMond, nel 2011, con Cadel Evans che scalzò dal primo posto Andy Schleck, e nel 2020, anno del primo exploit giallo di Tadej Pogacar ai danni di Roglic.