Un inebriante Tadej Pogacar vince l'Amstel Gold Race. Sesto Bagioli
BERG EN TERBLIJT (NED) – L’aveva dichiarato alla vigilia, senza badare a scaramanzia e pretattica: “Sono qui per provare a centrare la tripletta Amstel, Freccia e Liegi”. E oggi Tadej Pogacar (nella foto di archivio) ha messo il primo mattoncino di quella che sarebbe un’altra impresa della sua incredibile carriera dominando l’Amstel Gold Race. Lo sloveno è entrato nella fuga a undici corridori nata a 90 km dal traguardo e, cotes dopo cotes, ha demolito tutti gli altri fuggitivi. Gli ultimi ad arrendersi sono stati l’irlandese Ben Healy, classe 2002 della EF Education-EasyPost, e Thomas Pidcock (INEOS Grenadiers).
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Alla vigilia era lunga la lista dei direttori sportivi che si scervellavano per trovare il modo di isolare il due volte vincitore del Tour de France. Ma alla fine a isolare gran parte dei capitani è stato proprio Pogacar, che a 90 km dall’arrivo, in un momento in cui il gruppo era compatto, si è inserito quatto quatto nel tentativo a undici unità promosso, tra gli altri, da Tom Pidcock.
Davanti, oltre ai due favoriti, anche: Magnus Sheffield (Ineos), Gianni Vermeersch della Alpecin, Ben Healy della EF, Stan Van Hecht della Soudal Quick Step, Lars Van den Berg e Kevin Geniets della Groupama, Axel Zingle della Cofidis, Alexey Lutsenko della Astana e Andreas Kron della Lotto.
Il gruppo, già fiaccato dall’alta andatura tenuta sin dal via, e incapace di fare velocità nelle strette stradine delle Ardenne, non è riuscito a ricucire lo strappo, nonostante prima la Jumbo Visma, poi la Bora e infine la Soudal Quickstep abbiano provato a tenere a tiro i battistrada.
A 37 km dai battistrada, dopo aver cambiato la bici a causa di una foratura, Tadej Pogacar ha deciso di accendere le polveri. Anche rendendosi conto che il gruppo dei più immediati inseguitori si stava riportando sotto, sulle rampe dell’Eyserbosweg lo sloveno ha aperto il gas, portando con sé solo Healy e Pidcock. Poi il fuoriclasse di UAE Team Emirates ha completato l’opera sul muro numero 30 dei 33 in programma, il Keutenberg, togliendosi di ruota i due rivali.
Gli ultimi chilometri si sono trasformati nell’ennesima cavalcata trionfale del fuoriclasse, già a quota 11 vittorie stagionali (calcolando anche le classifica generali della Parigi – Nizza e della Vuelta a Andalucia). Fasi finali, invece, che sono stati una processione per Pidcock che, dopo aver perso le ruote di un sempre meno sorprendente Ben Healy, secondo al traguardo, è riuscito solo per una manciata di metri a difendere il terzo gradino del podio dal ritorno di Andreas Kron (Lotto Dstny) e Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan Team), fresco vincitore del Giro di Sicilia.
Ordine d’arrivo 57th Amstel Gold Race
1 POGAČAR Tadej (SLO) UAE Team Emirates in 6:02:02, media 42,03 km/h
2 HEALY Ben (IRL) EF Education-EasyPost 0:38
3 PIDCOCK Thomas (GBR) INEOS Grenadiers 2:14
4 KRON Andreas (DAN) Lotto Dstny 2:15
5 LUTSENKO Alexey (KAZ) Astana Qazaqstan Team
6 BAGIOLI Andrea (ITA) Soudal – Quick Step 3:14
7 VAN GILS Maxim (BEL) Lotto Dstny
8 SKJELMOSE Mattias (DAN) Trek – Segafredo
9 KAMP Alexander (DAN) Tudor Pro Cycling Team
10 ZINGLE Axel (FRA) Cofidis