Alison Jackson da antologia: sua la Parigi - Roubaix. Seconda Katia Ragusa
ROUBAIX (FRA) – Sventola la bandiera canadese sul velodromo di Roubaix. Il merito è della 34enne canadese Alison Jackson, capace di coronare con il più importante successo della sua carriera una fuga nata a 30 km dal traguardo. E tra le attaccanti anche la vicentina Katia Ragusa, capace di artigliare un prestigioso secondo posto in quella che è considerata l’ultima follia del ciclismo moderno.
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E di follia si può davvero parlare, con i tratti di pavé resi ancora più insidiosi dall’umidità causata dalla pioggia dei giorni scorsi. Soprattutto il tratto numero 9 era incredibilmente scivoloso. E sarà proprio il Pont-Thibault to Ennevelin a decidere la prova.
La corsa
Pronti via e, anche per mettere in scacco la favoritissima Sd Worx, capace di vincere fino a oggi nove delle 12 classiche, è partita la fuga. Davanti si sono portate in 18. Tra loro: Lisa Klein (Trek Segafredo), Femke Markus (Sd Worx), Alice Towers (Canyon//SRAM Racing), Eugénie Duval (Fdj – Suez), Daniek Hengeveld (Team DSM), Marta Lach (CERATIZIT-WNT Pro Cycling), Katia Ragusa (Liv Racing TeqFind), Laura Tomasi (UAE Team ADQ), Julia Borgstrom (AG Insurance – Soudal Quick-Step), Alison Jackson (EF Education-TIBCO-SVB), Susanne Andersen (Uno-X Pro Cycling Team), Amber Pate (Team Jayco AlUla), Jesse Vandenbulcke (Human Powered Health), Marion Borras (St Michel – Mavic – Auber93 WE) e Marthe Truyen (Fenix-Deceuninck).
All’inizio dei 17 tratti di pavé, il drappello di testa vantava oltre 5 minuti su un gruppo tentennante. A rompere gli indugi delle inseguitrici è stata la Trek-Segafredo, con Elisa Balsamo nei panni di gregaria per Lucinda Brand e la campionessa uscente Elisa Longo Borghini.
Quando l’azione della formazione italo-statunitense sembrava poter dare i suoi frutti, ecco il tratto numero 9; davanti escono selezionate ma indenni; dietro invece una caduta di Elisa Longo Borghini, in testa in quel momento, causa una caduta che, di fatto, interrompe l’inseguimento.
Nonostante gli sforzi di Lorena Wiebes a favore di Lotte Kopecky, i tentativi di tenere l’andatura alta di Pfeiffer Georgi e il lavoro di Marta Bastianelli e Longo Borghini in favore di Chiara Consonni e Lucinda Brand, le inseguitrici non saranno in grado di chiudere il buco.
Così a giocarsi la terza edizione dalla Paris – Roubaix Femmes sono state le sei reduci della fuga, tra cui purtroppo non figura più Laura Tomasi, caduta negli ultimi tratti di pavé. Gli ultimi di scena all’interno del velodromo: Marta Lach si fa prendere dalla frenesia e, mettendosi a tirare per non far rientrare il gruppo delle inseguitrici, di fatto dice addio al successo personale. Sogni di gloria infranti anche per Femke Markus, che cade nel momento di lanciare lo sprint. Va tutto alla perfezione invece a Alison, che esce prima dall’ultima curva e va a prendersi il successo più importante nella sua carriera e, forse, di tutto il movimento ciclistico canadese, paragonabile solo al successo di Ryder Hesjedal al Giro d’Italia 2012.
Nella top 10 anche la favorita della vigilia Lotte Kopecky, Chiara Consonni, nona, e una stoica Marianne Vos, arrivata nel primo gruppo inseguitore nonostante una foratura nei primi tratti di pavé che l’ha costretta di fatto a inseguire per tutta la gara il drappello delle migliori.
Ordine d’arrivo 3° Paris – Roubaix Femmes
1 JACKSON Alison (CAN) EF Education-TIBCO-SVB in 3:42:56, media 39,13 km/h
2 RAGUSA Katia (ITA) Liv Racing TeqFind
3 TRUYEN Marthe (BEL) Fenix-Deceuninck
4 DUVAL Eugénie (FRA) FDJ – SUEZ
5 BORRAS Marion (FRA) St Michel – Mavic – Auber93 WE
6 LACH Marta (POL) CERATIZIT-WNT Pro Cycling 0:03
7 KOPECKY Lotte (BEL) Team SD Worx 0:12
8 GEORGI Pfeiffer (GBR) Team DSM
9 CONSONNI Chiara (ITA) UAE Team ADQ
10 VOS Marianne (NED) Team Jumbo-Visma
Media km/h: 39,13