Mondiale Marathon: la foresta di Glentress esalta Avancini e Mitterwallner
GLASGOW (SCO) – Uno è un esperto 34enne brasiliano, che ha fatto del carisma, della comunicazione e del suo attivismo sportivo in Brasile alcuni dei suoi tratti distintivi. L’altra è una giovane austriaca di 21 anni, uno scricciolo terribile di 158 centimetri che in salita spinge come un ossesso. Ma da oggi Henrique Avancini e Mona Mitterwallner hanno qualcosa in comune, cioè il fatto di aver vinto al Mondiale di Glasgow la loro seconda maglia iridata nella specialità Marathon.
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Il brasiliano (nella foto di archivio), al termine di una prova di 96,5 km, ha avuto la meglio del ceco Martin Stošek, staccato di 28″, e del tedesco Lukas Baum, il primo ad accendere la contesa dopo 50 km. Per quanto riguarda gli italiani, prova dai due volti per Fabian Rabensteiner e il campione italiano Diego Rosa. L’altoatesino, scortato anche da Samparisi e Dario Cherchi, è rimasto nel gruppo dei migliori per tutta la prima parte di gara, tanto da transitare quinto nella feed zone del 58° km. Nel finale però Fabian ha pagato dazio alla sfortuna: prima la forcella che non si sbloccava (rendendo molto rigida la bicicletta in discesa), poi una caduta di un rivale davanti a lui in discesa e, infine, il conto presentato dalla fatica, che ha relegato il biker azzurro in ottava posizione. L’ex stradista piemontese, su un percorso che non riteneva adatto alle sue caratteristiche (con salite corte e discese tecniche), è partito cauto per poi risalire posizioni su posizioni e chiudere la sua fatica una ventina di secondi dietro il connazionale.
In campo femminile, invece, Mona Mitterwallner conferma il suo feeling con le lunghe distanze e, a distanza di due anni dall’exploit inatteso di Capoliveri, quando aveva solo 19 anni, si conferma regina della Marathon precedendo di quasi un minuto la sudafricana Candice Lill e di ben nove minuti e 50″ la tedesca Adelheid Morath. Gara già chiusa a sedici chilometri dalla conclusione, con la lepre in assoluto controllo e in grado di affrontare gli ultimi ostacoli in tutta tranquillità. A tenere in alto i colori azzurri è stata Sandra Mairhofer, la fenomenale triathleta che dopo il titolo italiano vinto a Telve si è confermata la migliore delle nostre tagliando il traguardo in nona posizione.