PEEBLES (SCO) – In una sorta di rivincita del campionato europeo di Anadia, il britannico Charlie Aldridge indovina la gara della vita andando laureandosi campione del mondo mtb tra gli Under 23. Il beniamino di casa, bronzo un mese fa in Portogallo, ha preceduto i rivali con cui aveva condiviso il podio della rassegna europea: il francese Adrien Boichis, secondo a 13″ dal vincitore, e lo svizzero Dario Lillo, terzo a 29 secondi.

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Alle spalle dei primi tre, il vuoto: quarto posto per lo statunitense Riley Amos, a 1′ e 23″, mentre Tom Schellekens (Olanda), ha chiuso quinto a 1′ e 57″. Per quanto riguarda i colori azzurri, Andreas Emanuele Vittone ha artigliato la nona posizione: il portacolori della Ktm Protek Elettrosystem ha tagliato il traguardo con un ritardo di 2′ e 38″, riuscendo comunque a recuperare più di dieci posizioni rispetto alla griglia di partenza.

“È stata veramente dura, ho provato a stare coi primi ma fin da subito avevano un bel passo e non sono riuscito a stare con loro”, ha detto Vittone all’arrivo. “Mi dispiace perché sono arrivato ai mondiali con la condizione migliore che potessi avere, ma dopo gli ultimi due anni complicati sono abbastanza soddisfatto del risultato. La partenza mi è andata molto bene e i primi giri mi sentivo bene, tanto che un momento credevo di poter chiudere sui primi, ma quando hanno dato l’aperta definitiva ho perso le speranze. Mi sono giocato il 5º posto fino all’ultimo giro, quando ho iniziato ad avere un po’ i brividi, mi pulsavano gli occhi e vedevo le stelline e un po’ di crampi. Ho ancora 4 coppe del Mondo per finire la stagione e cercherò di dare del mio meglio”.

Ecco invece le dichiarazioni e i piazzamenti degli altri azzurri.

Matteo Siffredi, 47º: “È andata così cosi. Sono partito bene perché partendo dall’ultima fila, dopo il giro di lancio ero già nei 40. I primi tre giri ho sofferto parecchio perché non avevo digerito, poi sono riuscito a recuperare e nel finale ho dato tutto quello che avevo”.

Cristian Bernardi, 56º: “È stata dura perché i primi giri ho sofferto il ritmo alto, poi ho cercato di prendere il mio ritmo ma non era facile per recuperare troppe posizioni. Non è la posizione che speravo, ma è comunque un mondiale e l’abbiamo portato al termine”.

Emanuele Bocchio Vega: “Sono partito male, ho forato nel giro di lancio e sono ripartito dai box con 3 minuti dalla testa. Ho recuperato tante posizioni ma purtroppo mi hanno fermato a un giro dalla fine. Peccato perché stavo bene, la gamba girava, ma queste cose fanno parte del gioco”.

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