Con il Gran Galà del Trofeo Binda rivissuti i 50 anni di ciclismo femminile a Cittiglio
VARESE (VA) – Bellissima, fortissima, grandissima, indimenticabile; sono questi alcuni degli aggettivi più ricorrenti che hanno declinato l’emozione che, ieri sera, ha caratterizzato il Gran Galà del trofeo Binda – 50 anni di ciclismo femminile a Cittiglio che la Cycling Sport Promotion ha allestito nella cornice settecentesca di Villa Recalcati, a Varese (photocredit Flaviano Ossola). Emozioni, dunque, senza fine: dai toni del bianco e nero delle immagini fotografiche di Morena Tartagni ai primi video degli anni ’90 fino alle immagini spettacolari delle ultime edizioni.
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Emozionate le signore, emozionate le donne giovani con le giovani famiglie al seguito, emozionate anche le più giovani, le atlete in piena attività che tolgono il sonno al CT Paolo Sangalli in vista delle Olimpiadi del 2024.
Il Gran Galà organizzato dal presidente Mario Minervino è stato un film sulla storia del ciclismo femminile; dai forti pregiudizi denunciati dalla Tartagni alle difficoltà ed ai progressi del ciclismo italiano che si apriva prima alle atlete dell’Est Europa poi a quello mondiale fino all’avvento del professionismo, globalizzazione e tecnologia.
Cinquant’anni perfettamente raccontati dal trofeo Alfredo Binda, nato sulle strade di Cittiglio per promuovere il ciclismo femminile prima sul territorio regionale, poi nazionale e internazionale fino alla risonanza mondiale che l’evento ottiene sempre più.
Moltissime sono state le testimonianze di stima per l’attività e l’impegno del presidente Mario Minervino: dal presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, intervenuto con un video messaggio: «Il calendario internazionale premia la provincia di Varese. La bici da sempre modo apprezzare e valorizzare i nostri luoghi e i nostri paesaggi. Per questo rivolgo a Minervino il mio plauso», a Marco Magrini, presidente della Provincia di Varese: «Sono legato al territorio su cui si svolge il trofeo Binda. Da ex presidente della Comunità Montana compresi subito il valore dell’evento e continuo a sostenerlo con entusiasmo. Stiamo progettando un piano che unisce sport, cultura e turismo e proporre Varese all’attenzione mondiale. Già oggi Varese è la seconda provincia italiana per sviluppo della rete di piste ciclabili», passando per Salvatore Ciarcià, vice-prefetto di Varese che ha sottolineato come «Lo sport costituisca un forte volano per la promozione della cultura e del turismo».
Mario Minervino ha riassunto la storia del trofeo Alfredo Binda – Comune di Cittiglio, dai primi organizzatori e sostenitori alle Istituzioni del territorio che hanno assicurato il sostegno, agli sponsor, da quelli storici agli attuali, alle Istituzioni Sportive che hanno accompagnato la crescita dell’evento, ai Volontari, alle Forze dell’Ordine, alle numerose Associazioni che garantiscono la sicurezza dell’evento che ha ispirato la nascita della Coppa delle Nazioni junior e, nel 2023, ha proposto donne esordienti ed allieve nello stesso, magnifico e suggestivo scenario delle atlete elite.
Tra le curiosità. Rossella Magnani, sindaco di Cittiglio, ha raccontato la storia della mascotte del trofeo Binda; una rana. O meglio, la rana birichina: «Per noi la flora e la fauna sono molto importanti; proposi la rana perché è simbolo di biodiversità. Era ormai anni fa ed io, all’epoca, lavoravo nel gruppo di Minervino».
Importanti le presenze significative per il trofeo Binda; da Alfredo Bonariva, il primo ad organizzare il gruppo femminile, al vice presidente onorario UCI Renato Di Rocco che chiese a Mario Minervino di tornare ad organizzare in Italia una gara di Coppa del Mondo femminile, ad Amedeo Colombo, tra i primi imprenditori a sostenere l’organizzazione di Mario Minervino, ai sindaci del territorio, agli ex sindaci di Cittiglio, a Luca Gialanella, responsabile del ciclismo alla Gazzetta dello Sport: «Mario Minervino per primo ha creduto nel ciclismo femminile che lui ha contribuito a far crescere fino al successo che riscuote oggi».
Tantissima le vincitrici del trofeo Binda presenti alla serata: Morena Tartagni, Nicoletta Castelli, Cristina Menuzzo. «Noi correvamo e lavoravamo insieme; era tutto un altro mondo», Anna Morlacchi “Grazie al ciclismo mi sono trovato benissimo anche nel ballo dove ho vinto 13 titoli italiani”, Francesca Galli “Il ciclismo mi ha dato tante soddisfazioni e delusimi. Mi ha insegnato a mandar già bocconi amari e questi valori mi sono serviti nella vita”, Rossella Galbiati “la gara di Cittiglio non pensavo di riuscire a vincerla. Ma poi riuscii giocando d’anticipo su tutte le altre”, Elisabetta Fanton “Il ciclismo è uno sport duro che ha formato il mio carattere e mi ha aiutato tantissimo”, Roberta Ferrero “Quando si fatica tanto insieme poi ci si ritrova e si è subito felici. Promuovere lo sport per la salute è buona cosa”, Nicole Brandli “Sono molto contenta di aver ritrovato tante compagne”, Svetlana Bubnenkova “Sono sempre arrivata dopo la musica, come si dice tra noi. Ma nel 2002 fu bellissimo”, Diana Ziliute “Un grande grazie a chi si impegna per fare in modo che la corsa continui. Sport è elisir di gioventù ed oggi mi impegno di trasmettere qualcosa alle cicliste giovani di oggi”, Nicole Cooke “Il trofeo Binda è molto difficile come corsa e il team di Minervino è bravissimo”, Regina Schleicher (in perfetto italiano come Cooke, Brandli, Bubnenkova e Ziliute) “Una volta tutte le squadre forti erano italiane, ora molto è cambiato”, Elisa Longo Borghini “Ringrazio tutte le donne che si sono battute per lo sviluppo del ciclismo femminile. Io ho guardato tutte loro quando erano in attività. Auguro alle ragazze di domani di mantenete la passione e l’entusiasmo che vedo nelle ragazze di un tempo”, Elisa Balsamo “Correre a Cittiglio è bellissimo; quando si fa l’ultima curva sento il tifo della gente che mi spinge verso il traguardo. Nel 2024 cercheremo di riportare il successo in Italia. Senza le vincitrici del passato non saremmo qui. Noi lotteremo per portare ancora più in alto il ciclismo femminile”, Noemi Cantele “Grazie ad Amedeo Colombo e Renato Di Rocco che ai mondiali di Stoccarda riconobbero gli stessi premi dei colleghi maschi».
Infine, la sorpresa. Marianne Vos è intervenuta in collegamento dal ritiro di Tenerife: «Ho tanti ricordi legati al trofeo Binda, una delle corse più importanti che punto a vincere di nuovo nel 2024. Saluto e mi complimento con le pioniere del ciclismo femminile. Negli ultimi dieci – quindici anni il ciclismo femminile si è evoluto molto. Grazie al lavoro degli organizzatori tanti bambini e bambine oggi possono vedere il ciclismo femminile in TV».