#AMOLABICI – Basta automobili! Pedaliamo di più per il bene del nostro pianeta
Davanti a questa ennesima “bomba d’acqua” che questo pomeriggio sta sferzando la città, ancora una volta mi viene da dire: basta automobili. Basta automobili per percorrere pochi chilometri di strada, basta automobili per portare a scuola i figli onde evitare ai “giovin signori” uno o due chilometri di strada a piedi con la cartella. Basta buttare quintali e tonnellate di anidride carbonica in atmosfera che conducono a un effetto serra i cui risultati sono ormai davanti agli occhi di tutti. Perché è vero che il clima del pianeta cambia anche naturalmente, ma è pur vero che non cambia in tempi brevi come sta accadendo negli ultimi venticinque anni. Dobbiamo inquinare di meno, dobbiamo darci una regolata. Muoversi in bicicletta è una risposta che non fa bene soltanto all’organismo e al portafogli, fa bene anche al pianeta.
Mentre sto scrivendo una pioggia che sembra una cascata d’acqua scende dal cielo, con vento e grandine che schizza sui muri, rimbalza e crea nuvole biancastre nella via, tra i palazzi. Impressionante. Certo, non si vince l’effetto serra soltanto attraverso la bicicletta: sarebbe comunque un bel contributo. Talvolta non si riflette sui consumi, si pensa che magari noi l’auto o lo scooter lo usiamo poco, e ci sentiamo tranquilli.
Il problema è che non siamo soli.
Faccio un esempio. Davanti al liceo Lussana vedo parcheggiati nella bella stagione più di cento motorini e scooter a fronte di una decina di biciclette. Considerando che mediamente uno studente faccia un tragitto di dieci chilometri al giorno significa che consuma un litro di benzina ogni tre giorni, in un anno (consideriamo trecento giorni) sono cento litri. Se moltiplichiamo i cento litri per i cento scooter arriviamo a 10 mila litri di benzina in un anno. Un valore che colpisce. Se consideriamo dieci scuole superiori di Bergamo, grandi più o meno quanto il Lussana, arriviamo a mille scooter: mille scooter per cento litri all’anno equivalgono a centomila litri consumati.
E’ solo un banale esempio. Ma quanta anidride carbonica, quanti inquinanti vengono generati dalla combustione di 100 mila litri di benzina? Se agli studenti aggiungiamo tutti gli altri che vanno in moto e in auto nella città di Bergamo arriviamo a valori… astronomici.
Dobbiamo riflettere. Dobbiamo proporre in modo convincente il nostro esempio di ciclisti. Le città dovrebbero sempre di più favorire le due ruote a pedali, soprattutto in abitati del nostro calibro dove dalla periferia al pieno centro esiste una distanza di dieci-quindici minuti di tranquilla pedalata.
Scusate lo sfogo. Ma i danni all’agricoltura, le frane, gli smottamenti dovuti alla furia dell’acqua non possono lasciare indifferenti.
Ultima annotazione: dopo l’intervento chirurgico del 27 aprile, sono finalmente tornato in bicicletta da corsa. Domenica ho accompagnato i miei amici del Team Pesenti fino a Calolziocorte: loro (una trentina) andavano a fare la Valsassina, quindi scendevano sul lago, raggiungevano Morbegno e salivano al San Marco. Beati loro. Io come prima uscita mi sono fatto sessanta chilometri: dolore dietro le ginocchia e al soprassella. Ma sono contento!
Buone pedalate a tutti.