Parola a Saronni: La Lampre, i cinesi e Colnago per valorizzare il ciclismo in Cina, ma anche in Italia
MILANO (MI) – Ma se la Merida va in Bahrain con Nibali, la Lampre chiude o si ridimensiona? E Saronni? Dove va Saronni? Ma ha venduto la squadra ai cinesi? Quindi non ci sarà più nessuna squadra italiana nel WorldTour? Domande che in tanti vi sarete posti, negli ultimi mesi e nelle ultime settimane, dopo le novità che hanno riguardato il mondo Lampre e Merida, con l’annuncio di Merida di sposare il nuovo progetto ciclistico in Bahrain e qualche giorno fa l’annuncio della nascita di un nuovo progetto in casa Lampre con uno sponsor cinese.
In tanti ci avete scritto e ci avete chiesto nei giorni scorsi, anche sui social, per capire meglio cosa stesse succedendo, pensando soprattutto al futuro dei giovani talenti italiani. Nulla di tutto ciò che abbiamo scritto e ci siamo chiesti prima. A fare un po’ di chiarezza oggi in una bella intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport è proprio il team manager Giuseppe Saronni. Spiega quali sono i motivi e i progetti che hanno spinto il gruppo della famiglia Galbusera a intraprendere questa strada. Abbiamo creduto opportuno riproporvi alcuni dei passaggi più salienti.
“Purtroppo era inevitabile che non ci fosse più una squadra italiana nel WorldTour, lo dicevo da quattro-cinque anni. Aziende italiane disposte a investire tanti, tanti soldi non ne trovi, per mille motivi. E allora dobbiamo essere bravi a utilizzare le risorse straniere per portare avanti programmi che riguardano il ciclismo italiano“, spiega Saronni a La Gazzetta dello Sport.
Poi aggiunge parlando della sua nuova sfida, gestire la prima squadra cinese del WorldTour: “Chiamiamola Tj-Lampre, anche se il primo nome verrà definito più avanti”. Il marchio della famiglia Galbusera resterà come secondo nome e le biciclette saranno di Ernesto Colnago, anche se manca ancora l’ufficialità. Colnago nel ciclismo come Ferrari nell’auto, marchi globali, simbolo di perfezione e stile. “… In Cina tutto ciò che è italiano lo ammirano, hanno un rispetto enorme per le persone e per le aziende italiane…”, specifica Saronni.
Come è nato questo progetto? “Devono investire in programmi sociali, la squadra di ciclismo top è soltanto l’ultimo punto di un programma molto più vasto, con un obbiettivo ben preciso: riportare i cinesi in bicicletta. Dovunque vai ci sono fiumi di macchine, top car occidentali, e copie perfette alla cinese. Devono risolvere i problemi dell’inquinamento, l’obesità che sta crescendo, il traffico impressionante. Stanno studiando migliaia di chilometri di piste ciclabili”.
Saronni continua: “Con Lampre sono ormai una decina d’anni che siamo presenti in Cina, abbiamo avuto il primo ciclista cinese e il primo di Hong Kong, il nostro abbigliamento è cinese (Champion System, ndr). Da anni siamo ritenuti un partner affidabile, c’è Mauro Gianetti che ha ottimi rapporti in Cina, e quando il governo ha lanciato questo programma sociale ci è stato proposto di collaborare”.
Per quanto riguarda il discorso sponsor, Saronni precisa: “È il governo che decide tutto: nel nostro caso, il ministero dello sport. Noi non abbiamo trattato direttamente con gli sponsor, ma con la società Tj sport, che è un fondo creato apposta per raccogliere risorse economiche per finanziare il progetto. Al signor Li Zhiqiang (imprenditore immobiliare, 302/a persona più ricca della Cina, ndr) è stato dato l’incarico di gestire il fondo. Tenete presente che in venti giorni sono stati raccolti 120 milioni di euro e tra le aziende del fondo ci sono Alibaba, J-one (3800 negozi di abbigliamento), Wanda Sport (proprietaria di Infront, che gestisce i diritti TV del calcio italiano e sta entrando nel ciclismo). C’è la corsa a sponsorizzare la nostra squadra”.
Nessuna vendita ai cinesi. “No. Nessuna vendita in atto, anche se può essere una eventualità futura. La società di gestione continua a esistere come prima e i cinesi entrano soltanto come sponsorizzazione. La struttura della squadra non cambia, io resto il punto di riferimento manageriale. Progetto quadriennale, perché tra gli obiettivi ci sono le Olimpiadi di Tokyo 2020. E mantenendo la nostra società abbiamo la certezza della licenza WorldTour, saremo tra le prime 16 del ranking, e manterremo tutti i contratti con quei corridori che avevano già firmato. Ulissi e Rui Costa hanno rinnovato“.
Quindi l’esperienza di Saronni e del suo team si mettono a disposizione dei cinesi per far crescere i loro ciclisti e i loro tecnici attraverso programmi precisi e stage e tra qualche anno – dice Saronni- “… avremo un corridore cinese da mettere in mostra al Tour. Con questa operazione, loro vogliono dire al mondo ‘stiamo arrivando anche noi, c’è una squadra cinese nel WorldTour”. La licenza sarà cinese perchè cinese sarà lo sponsor più importante, ma hanno bisgono di eccellenza internazionale.
Continueranno anche i progetti lanciati da Lampre: “… Abbiamo basi molto solide per far crescere i nostro giovani talenti italiani, come Consonni, l’iridato dell’inseguimento Ganna, Ravasi e Troia e dare sviluppo al progetto team Continental, identificato nel Team Colpack, che accoglierà anche i migliori cinesi”.
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