Formidabile impresa dell’azzurrina che porta all’Italia l’oro del Downhill staccando nettamente la statunitense Kingshill e la francese Lesoin, 4^ Beatrice Migliorini. Nella finale uomini Bianciotto è settimo, titolo al canadese Finnley Iles. Bis consecutivo e quinto oro di Rachel mentre Danny torna iridato cinque anni dopo. Marcellini e Widmann 6^ e 7^, Colombo 31°.

COMMEZZADURA (TN) – Alessia Missiaggia conquista il titolo iridato del Downhill donne juniores in Val di Sole. Partenza con l’inno di Mameli alle finali del Mondiale in corso a Commezzadura grazie alla bolzanina tesserata alla Bike Zone Alien Factory, che ha compiuto 17 anni a gennaio. Alessia si era qualificata con il quinto tempo alla finale. Oggi ha sfoderato il formidabile crono di 5’29”011 staccando la statunitense Samantha Kingshill di ben 11”946 e la francese Flora Lesoin di 25”960.
Alessia è già stata protagonista in Coppa Europa con tre successi e un terzo posto in Coppa del Mondo assoluta quest’anno a Lenzerheide in Svizzera.
Il podio del Mondiale DH Donne Junior

Il podio del Mondiale DH Donne Junior

Formidabile la discesa dell’azzurrina che ha sgominato il campo. Brava anche Beatrice Migliorini, che nelle qualifiche aveva stampato la seconda prestazione. Per lei la quarta piazza a 39”338 dalla Missiaggia. Per l’Italia è la prima medaglia d’oro in Downhill dopo 23 anni. L’ultima l’aveva conquistata la veronese Giovanna Bonazzi che ha assistito alla vittoria della più giovane collega.
La nuova campionessa del Mondo downhill Juniores gareggia da tre anni e normalmente si allena attorno a Bolzano e in Trentino. Ha studiato al Rainerum di Bolzano e ora si trasferirà in Canada nella Nuova Scozia per studiare e allenarsi.
Alessia Missiaggia campionessa del mondo Downhill tra le Donne Junior

Alessia Missiaggia campionessa del mondo Downhill tra le Donne Junior


Infatti in campo maschile lo junior Andrea Bianciotto, a causa della caduta non ha potuto ripetere nella finale la brillante performance delle qualifiche (miglior tempo assoluto). Il giovane talento di Pinerolo, in forza all’Argentina Bike, 17 anni lo scorso 20 febbraio, si è classificato al settimo posto con il tempo di 3’54”905, a 7”500 dal canadese Finnley Iles, campione del mondo juniores con il tempo di 3’47”405. Argento all’altro canadese Magnus Manson, a 3”796, bronzo al francese Gaetan Vige, a 4”610.
Meno di tre secondi separano Bianciotto dal podio, a sottolineare comunque un talento di valore assoluto. Si è piazzato 25° Federico Monzoni, a 22”163 dal vincitore, 69° Lorenzo Sorrentino a 1’22”511.
LE GARE ELITE – Trionfale chiusura della Gran Bretagna al Mondiale Downhill in Val di Sole con la doppietta d’oro nella finali donne e uomini élite.
Rachel Atherton e Danny Hart campioni del mondo Elite di Downhill

Rachel Atherton e Danny Hart campioni del mondo Elite di Downhill

DONNE ELITE – Pronostici rispettati nel mondiale assoluto femminile: è la britannica Rachel Atherton a laurearsi per il secondo anno consecutivo e a bissare l’oro al mondiale Val di Sole 2008. Con quella odierna Rachel Atherton conquista anche il record di vittorie sulla Black Snake di Daolasa, ora sono cinque. Nel suo già ricco palmares vi sono ora anche cinque titoli mondiali, di cui uno Junior e quattro Elite. E allunga la sua incredibile striscia vincente a ben 15 gare consecutive. Con la vittoria conquistata oggi in Trentino conquista il nuovo record nella categoria.
Sabato aveva già fatto segnare il miglior tempo nelle prove cronometrate, praticamente replicato oggi in finale (solo quattro millesimi di differenza): 4’20”187.
Il podio è completato dalle altre due protagoniste del sabato ma a posizioni invertite. La francese Myriam Nicole finisce in crescendo una stagione travagliata (a lungo fuori per infortunio) con la conquista dell’argento iridato a 3”114 da Rachel Atherton. Il terzo gradino del podio è invece occupato dall’australiana Tracey Hannah, più staccata a 9”453 e non in grado di replicare l’ottimo tempo delle prove cronometrate quando aveva impensierito la stella britannica, staccata di soli 597 millesimi di secondo.
Il podio del Mondiale DH Donne Elite 2016

Il podio del Mondiale DH Donne Elite 2016

Ai piedi del podio la sorpresa di giornata Marine Caribou, 19enne francese al primo anno tra le Elite e vincitrice del mondiale juniores 2015 in Andorra. Fuori dai giochi per motivi diversi due possibili outsider. La britannica Tahnée Seagrave ha chiuso quinta staccatissima (+25”299) mentre la connazionale Manon Carpenter (campionessa del mondo nel 2014) si è ritirata a causa di una brutta caduta pochi secondi dopo la partenza.
Una scivolata ha penalizzato anche l’azzurra Eleonora Farina. La trentina ha chiuso al 16° posto, mentre le altre due nostre portacolori Alia Marcellini e Veronika Widmann hanno conquistato rispettivamente la 6^ e la 7^ posizione.
Il podio del Mondiale DH Uomini Elite 2016

Il podio del Mondiale DH Uomini Elite 2016


UOMINI ELITE – Il Campionato del Mondo Mtb Val di Sole 2016 non poteva avere una chiusura più spettacolare di quella regalata dalla gara Elite maschile. Il pubblico è impazzito quando uno dei super favoriti della vigilia, lo statunitense Aaron Gwin, l’ultimo atleta a scendere sulla mitica Black Snake, ha rotto la ruota posteriore all’atterraggio del salto Val di Sole Jump a due terzi di gara, quando peraltro aveva fatto segnare il sesto tempo al secondo intermedio. Il vincitore della World Cup 2016 è stato costretto a un mesto ritiro, mancando ancora una volta la conquista dell’unico titolo che gli manca, l’alloro iridato. Ma questa non è stata l’unica sorpresa delle finali dell’Elite maschile: il campione del mondo 2015, il francese Loic Bruni, è finito fuori dai giochi per il progressivo afflosciarsi di una gomma, che l’ha fatto finire anche contro i paletti che delimitano la pista nella Chill Zone. Altri possibili outsider, l’australiano Troy Brosnan e il sudafricano Greg Minnaar, non sono mai stati convincenti nelle loro run: hanno chiuso rispettivamente 4/o (+5”877) e 7/o (+7”124).
La medaglia d’oro è così tornata sul collo del britannico Danny Hart cinque anni dopo la precedente vittoria di Champery (Svizzera) nel 2011. Questa è stata la stagione della svolta per il talento in forza al team MS Mondraker, con ben quattro vittorie di fila tra gli ultimi tre round di Coppa e questo mondiale così tanto voluto. “Non ci ho creduto fino a quando non ho visto il tempo visualizzato sul maxi schermo. È stata una gara incredibile e sono emozionatissimo. Sono anche contentissimo per il mio compagno di team Laurie Greenland, sapevo che poteva far bene ma non mi aspettavo di trovarlo sulla hot set quando ho tagliato il traguardo” ha dichiarato un visibilmente commosso Danny Hart a fine premiazioni.
La sua vittoria non è stata così scontata perché il suo connazionale, il 19enne Greenland, ha fatto la gara della vita facendo segnare un tempo incredibile: 3’35”411, in linea con quello ottenuto da Hart nelle prove cronometrate del sabato. Un argento che vale oro vista la sua giovane età, da affiancare a quello junior vinto nel 2015. Il francese Florent Payet è stato in grado di avvicinarsi al crono di Greenland (+2”120), rimanendo seduto a lungo sul secondo gradino del podio virtuale. Il transalpino aveva però già impressionato durante le prove cronometrate del giorno primo quando aveva fatto segnare il terzo tempo. Ma è stato impossibile per tutti battere Danny “Redcar Rocket” Hart che ha fermato il crono a 3’32”484, con Greenland e Payet che sono scivolati dietro al britannico mettendosi comunque al collo un argento e un bronzo insperati alla vigilia.
Il migliore degli italiani è stato il ligure Francesco Colombo, 31° a 21”250 dalla vetta. Seguono Johannes Von Klebelsberg,36°, Carlo Caire, 40°, Gianluca Vernassa 53°, e Mario Milani 89°. Ritirato Loris Revelli.

(fonte: Federciclismo.it)