PLUMELEC (FRANCIA) – Dopo l’Olimpiade di Rio2016, un’altra medaglia d’oro finisce al collo della campionessa olandese Anna Van der Breggen che oggi a Plumelec ha conquistato il titolo europeo della categoria Donne Elite. La ventiseienne di Zwolle ha regolato nello sprint ristretto la polacca Katarzyna Niewiadoma (argento e campionessa continentale Under 23) e l’ossolana Elisa Longo Borghini, al secondo bronzo europeo dopo quello ottenuto a cronometro nel 2012. Il podio Under 23 è composto, oltre alla medaglia d’oro Niewiadoma, dalla danese Cecilie Uttrup-Ludwig e dalla francese Séverine Eraud.

La volata della prova femminile dell'Europeo di Plumelec

La volata della prova femminile dell’Europeo di Plumelec (foto UEC/BettiniPhoto)

Le atlete punzonate sono 122 in rappresentanza di 31 nazioni. L’edizione 2016 dei Campionati Europei su strada assegnerà per la prima volta il titolo continentale anche nella categoria Donne Elite. Al termine della corsa di 109,6 km pari a 8 giri del circuito di 13,7 km intorno a Plumelec verranno quindi stilate due classifiche e doppio sarà anche il podio con la vestizione delle maglie di Campionessa Europea Under 23 ed elite.
Non succede nulla per i primi due giri, con il gruppo compatto e la noia che regna sovrana. Soltanto nel corso del terzo giro, dopo oltre 30 km di gara, il ritmo inizia ad alzarsi e qualche atleta prova velleitariamente ad evadere dal gruppo. Si prosegue senza emozioni fino a metà gara, quando le atlete olandesi provano a forzare l’andatura per fare selezione: Lucinda Brand, Marianne Vos e Chantal Blaak si alternano in testa al gruppo con l’intento di ridurne le dimensioni.
A 50 km dal traguardo nasce la prima fuga di giornata grazie all’azione di 8 atlete: Olena Pavlukina (Azerbaijan), Anisha Vekemans (Belgio), Lucinda Brand (Olanda), Anna Plichta (Polonia), Anna Zita Maria Stricker (Italia), Séverine Eraud (Francia), Nicole Hanselmann (Svizzera) e Emilia Fahlin (Svezia). All’attacco della salita di Cadoudal, posta nella parte finale del circuito, il vantaggio delle battistrada è di circa 45”. L’ucraina Tetyana Riabchenko guida le inseguitrici lungo l’ascesa e il vantaggio scende a 25” a tre giri dal termine.
Le otto di testa guadagnano nuovamente terreno nel tratto in discesa. Il loro vantaggio passa rapidamente a 1’35” grazie anche alle compagne di squadra che rompono i cambi nel gruppo delle inseguitrici. Come un elastico il distacco torna a scendere quando il percorso si fa vallonato e ritorna a 30” sul Cadoudal. Lucinda Brand prova a prendere in contropiede le compagne di fuga e spinge sui pedali. Anna Plichta, Séverine Eraud e Olena Pavlukina reagiscono immediatamente e riescono inizialmente a restare a ruota dell’olandese. In seguito la Eraud perde contatto e viene raggiunta e superata dalla Fahlin, mentre Stricker, Hanselmann e Vekemans accusano il colpo e non riescono a tenere il ritmo delle prime.
Brand, Plichta, Fahlin e Pavlukina guidano la corsa. In gruppo le maglie dell’Italia, della Polonia e dell’Olanda si affacciano nelle posizioni di testa, ma, come nella tornata precedente, il vantaggio del quartetto di testa cresce velocemente nella parte centrale del circuito. Eraud, Stricker, Hanselmann e Vekemans viaggiano con circa 20” di ritardo rispetto alle 4 al comando.
Il gruppo cambia decisamente ritmo e mette nel mirino il secondo gruppetto di attaccanti. Riprese le contrattaccanti il gruppo è guidato dalle maglie della nazionale russa. La testa della corsa è a soli 20” dalle inseguitrici in forte rimonta. Il Cadoudal è fatale per le 4 di testa: gruppo compatto e tutto da rifare a 14 km dalla conclusione. Poco più di un giro per definire i due podi europei in rosa.
Ci prova Anna Van Der Breggen, campionessa olimpica di Rio e logica favorita numero uno della prova odierna. Sulla ruota della fuoriclasse olandese si portano in un primo momento Elisa Longo Borghini, Alena Amialiusik (Bielorussia) e Katarzyna Niewiadoma (Polonia) prima che tutto il gruppo si riporti sulle attaccanti e annulli il principio di fuga.
In discesa l’esperta bretone Edwige Pitel (Francia) strappa applausi al pubblico e prende qualche metro di vantaggio. Gli scatti in testa si susseguono senza sosta, ma tutto sembra inutile: non c’è fuga né selezione. Le francesi provano l’attacco a sorpresa con Amélie Rivat. Alla transalpina si accodano Niewiadoma, Longo Borghini e Amy Pieters (Olanda), ma in pochi secondi il gruppo è di nuovo compatto. La Rivat ci prova una seconda volta, ma Svezia e Polonia lavorano per neutralizzare l’attacco. Nessuna atleta riesce ad organizzare un’azione da lontano: l’ultima ascesa del Cadoudal sarà decisiva per stabilire chi sarà la prima campionessa europea elite.
La formazione polacca è compatta in testa al gruppo ai piedi del Cadoudal a soli 3 km dall’arrivo. Al trenino polacco si contrappone quello francese per prendere le migliori posizioni in vista di uno sprint sulla salita finale. Olanda e Polonia fanno l’andatura. Chantal Blaak è in prima posizione con la connazionale Van der Breggen a ruota. Katarzyna Niewiadoma forza l’andatura e si ricompone lo stesso quartetto di testa dell’inizio dell’ultimo giro: Niewiadoma, Van Der Breggen, Longo Borghini e Amialiusik. A loro si aggiunge la lituana Rasa Leleivyte.
Lo sprint è serrato con l’olimpionica Van Der Breggen che riesce a resistere alla rimonta di Niewiadoma e Longo Borghini. La piazza d’onore è comunque sufficiente alla ventiduenne polacca per laurearsi anche campionessa europea under 23 per il secondo anno di fila. Per la Van Der Breggen una stagione finora da incorniciare con le vittorie nella Freccia Vallone, ai Giochi Olimpici di Rio e al Campionato Europeo, oltre al terzo posto nella classifica generale del Giro Rosa. Elisa Longo Borghini, come lo scorso anno al Mondiale di Richmond, si improvvisa velocista e chiude al terzo posto conquistando la medaglia di bronzo. Sesta posizione per la piacentina Giorgia Bronzini, che a 12″ regola in volata il resto del gruppo.
Ottimo anche l’undicesimo posto assoluto della giovane Alice Maria Arzuffi che l’ha portata ai piedi del podio delle Under 23.

Festa per Anna Van Der Breggen e Katarzyna Niewadoma

Festa per Anna Van Der Breggen e Katarzyna Niewadoma (foto UEC/BettiniPhoto)

ORDINE D’ARRIVO DONNE ELITE E UNDER 23:
1. Anna Van der Breggen (Olanda) 109,6 km in 2h55’55”
2. Katarzyna Niewiadoma (Polonia)
3. Elisa Longo Borghini (Italia)
4. Alena Amialiusik (Bielorussia)
5. Rasa Leleivyte (Lituania) a 1″
6. Giorgia Bronzini (Italia) a 12″
7. Marianne Vos (Olanda)
8. Emma Johansson (Svezia)
9. Cecilie Uttrup Ludwig (Danimarca)
10. Severine Eraud (Francia)
11. Alice Maria Arzuffi (Italia)
49. Tatiana Guderzo (Italia) a 1’04”
58. Soraya Paladin (Italia) a 1’51”
74. Ilaria Sanguineti (Italia) a 4’33”
76. Anna Zita Stricker (Italia)
DNF Sofia Bertizzolo (Italia)
ORDINE D’ARRIVO DONNE UNDER 23:
1. Katarzyna Niewiadoma (Polonia) 109,6 km in 2h55’55”
2. Cecilie Uttrup Ludwig (Danimarca) a 12″
3. Severine Eraud (Francia)
4. Alice Maria Arzuffi (Italia)
5. Riejanne Markus (Olanda) a 26″
6. Eider Merino (Spagna) a 29″
7. Olga Shekel (Ucraina) a 35″
8. Kseniya Tuhai (Bielorussia) a 37″
9. Svetlana Vasilieva (Russia) a 43″
23. Ilaria Sanguineti (Italia) a 4’33”
24. Anna Zita Stricker (Italia)
DNF Sofia Bertizzolo (Italia)