Elia Viviani incontra i bambini dell’Associazione Bambino Emopatico Oncologico
VERONA (VR) – «Parto per Maiorca con un’esperienza in più e devo dire grazie a tutti i bambini che mi hanno festeggiato qui Al Calmiere da Piero». Elia Viviani va a ruota libera. L’ultima sera libera prima del duro allenamento alle Baleari, l’ha trascorsa con i bimbi affetti da tumori solidi e leucemie.
«Sono stati fantastici» ha detto, «mi hanno festeggiato ed hanno voluto sapere tutto della mia medaglia d’oro a Rio. A dir la verità sono onorato che loro stessi mi abbiano chiesto di diventare testimonial dell’Abeo». Già perchè la notizia è di quelle bomba. Mai Abeo (Associazione Bambino Emopatico Oncologico) aveva avuto un alfiere così importante per richiamare l’attenzione sull’associazione e sui prossimi progetti: «Siamo felicissimi» ha raccontato Piero Battistoli, presidente di Abeo, «che Viviani abbia accettato il ruolo di nostro ambasciatore. Lui è un campionissimo in attività che ha appena vinto le Olimpiadi nel ciclismo. Uno sport faticoso che ti insegna a superare durante la gara tante difficoltà. L’immagine più bella» continua Battistoli, «è quella della finale quando Elia cade e poi si rialza per andare a vincere. Ho visto i bambini rapiti dai suoi racconti e felici di posare con lui. In ospedale hanno già la cartolina di Viviani autografa sopra i lettini. Vogliamo ringraziare lui, il Team Sky, la sensabilità di Remo Cordioli e Francesco Rossignoli che hanno reso possibile quest’incontro e soprattutto questa connubio Viviani-Abeo, troppo bello e troppo importante».
Alla serata hanno partecipato anche numerosi genitori e volontari. «Il tempo è volato» ammette Viviani, «mi sarei fermato di più, ma sono in allenamento. Ho appreso del progetto di Villa Fantelli e conosciuto bambini che soffrono, ma dai grandi sorrisi. Dopo Rio ho detto di no a molte iniziative, perchè devo concentrarmi sul lavoro in strada, che avevo trascurato per l’obiettivo olimpico. Quando me ne ha parlato Remo Cordioli, ho accettato immediatamente, perchè Abeo è una grande famiglia che non abbandona nessuno ed ha portato la sua esperienza anche all’estero. La domanda più singolare? Me ne hanno fatte molte, ma la cosa più bella è l’entusiasmo di questi bambini, davvero contagioso. C’è chi mi ha parlato di Valentino Rossi, chi mi ha chiesto se la medaglia è davvero d’oro e poi c’è stata la curiosità dei genitori. Loro hanno un ruolo determinante. Non avrei mai vinto se non avessi avuto una famiglia così importante alle spalle. Convivo con Elena la mia fidanzata (Cecchini anch’essa ciclista professionista n.d.r) siamo ancora giovani, ma l’idea è quella di mettere su famiglia».
Viviani in questi giorni sta completando l’allenamento al caldo di Maiorca, poi andrà a correre a Dubai, ma l’obiettivo principale resta la Milano-Sanremo e qualche altra classica, prima del Giro d’Italia. «Le prime tappe» dice, «della corsa rosa potrebbero essere a me congeniali, vedremo. Con Sky abbiamo vinto tutto, grazie alla forza della squadra e del nostro capitano Froome, Ci manca forse una classica “monumento” ma le vittorie al Tour de France parlano per noi . Vedremo. Quando torno, farò un salto in ospedale a salutare i miei nuovi piccoli e speciali tifosi: promesso».
Intanto Elia Viviani ha registrato un breve spot istituzionale di Abeo per Villa Fantelli che verrà trasmesso anche nelle tv locali. «Sono o non sono, il testimonial dell’associazione?» sorride Elia guardando ancora la medaglia d’oro e stringendo la mano a Piero Battistoli. «Presto sarà pronta Villa Fantelli davanti al Geriatrico, la nuova casa di Abeo, grazie anche alla sensibilità di Elia Viviani, il nostro Campione».
(Servizio a cura di Gianluca Tavellin)