Diario Rosa/3: il Team Colpack racconta il Giro d’Italia Under 23
Popolo che pedala, ciao a tutti voi. Oggi è stata una giornata piena di emozioni ed anche se voi sapete già che il finale ci ha regalato una grande gioia voglio raccontarvi un po’ di particolari ed emozioni che ci hanno accompagnato in questa giornata agonistica impegnativa per i 5 GPM inserti nella tappa e per il caldo che oggi è stato veramente un compagno di viaggio “pesante”.
Siamo al villaggio di partenza a Bagnara di Romagna e prima di entrare nel centro storico, incontro il personaggio che è perno di questo Giro Under 23 – Davide Cassani – che con emozione mi mostra la sua prima maglia vestita ad un Gro d’Italia dilettanti, una maglia gialla della Giacobazzi, una di quelle vecchie maglie di lana che fanno un certo effetto oggi che ci sono in circolazione maglie o body di tessuti leggerissimi.
Lui la mostra con grande orgoglio e poi mi dice anche che le ha conservate tutte le maglie che ha indossato. Una cosa che gli fa onore e che ci fa capire quanto lui tenga ai giovani ed al nostro sport.
Prima della partenza, c’è il tempo per fare due chiacchiere con il DS della Zalf Luciano Rui e fargli i complimenti per i suoi ragazzi che in queste tappe si sono fatti valere; un saluto al figlio di Merckx, e a lui invece faccio gli auguri di pronta guarigione per i suoi due atleti che purtroppo si sono infortunati. Andando verso l’ammiraglia poi scambio due parole con il mitico Umbertone del GS Aran: con lui è sempre un piacere parlare di ciclismo perché lui l’ha sempre vissuto con il cuore ed è un po’ come me – ci piace ancora sognare –, ma sarebbe troppa lunga cercare di spiegarvi il perché.
Oggi siamo saliti sul motorhome per andare alla gara e mentre tutti erano impegnati ad ascoltare la musica di Sobrero, mi sono accorta subito che Zaccanti si era un po’ isolato: si era sdraiato dietro a tutti noi e con le cuffie nelle orecchie e gli occhi chiusi si era totalmente isolato da tutto il resto del mondo. Ieri per lui non è stata una giornata facile e come avete potuto vedere nei filmati messi sulla nostra pagina Facebook, si era ripromesso di attaccare sin dalle prime fasi di gara. E così è stato: lo ha detto ieri e con grinta oggi ha mantenuto il suo proposito. Ha attaccato prima con altri 11 atleti, poi ha cercato l’attacco in solitaria ed è rimasto fino ai 20 km dall’ arrivo in testa con altri 5 uomini.
La gara quindi si è concretizzata tutta negli ultimi 25 km, dove noi ci siamo ritrovati con Zaccanti in fuga e nelle prime posizioni del gruppetto degli inseguitori avevamo Negrente e Padun. Nelle fasi inziali e per le prime tre salite sono stati Lizde e Sobrero le guardie del corpo di Padun che non aveva nascosto a nessuno di sentirsi bene, ma soprattutto di puntare a questa tappa che era molto adatta alle sue caratteristiche.
Un piccolo pensiero, anzi no, un grande in bocca al lupo lo voglio fare a Fedeli che purtroppo anche oggi è stato coinvolto in una caduta e sembra quasi che la cattiva sorte lo abbia preso di mira in queste ultime tre giornate. Hai voglia a dirgli – Fede vedrai che andrà meglio – perché comunque le botte si fanno sentire e le numerose “sbucciature” della pelle, soprattutto con il caldo sono veramente dolorose. Ma il ciclismo ci insegna che la ruota gira e perciò a lui non possiamo che augurare giornate migliori e cosi sarà.
Gli ultimi km, soprattutto gli ultimi 15, sono stati un susseguirsi di grosse emozioni. Negrente e Padun hanno attaccato più volte sulla testa del gruppo e quando i primi 6 uomini di testa con il nostro Mark hanno accelerato in salita abbiamo capito che forse l’azione avrebbe potuto sconbussolare la classifica generale.
Padun, Fabbro, Hamilton, Hindley, Davis e Sivakov sono i sei atleti in fuga, ma quando mi passano davanti a 6 km dall’arrivo io li vedo come il Frecciarossa che va a Forlì. Mai visto gente andare così forte e il loro vantaggio nei confronti della maglia rosa e gli altri inseguitori è andato sempre più aumentando.
Complimenti a tutti loro….a Padun che ha vinto e a Fabbro che è il primo degli italiani all’arrivo anche perché lui è da poco rientrato da un infortunio.
Volata, quindi, e Mark taglia il traguardo in prima posizione e ci regala una vittoria che ci dà molta soddisfazione (foto Rodella). Siamo felici che Mark abbia superato al meglio i suoi guai fisici ed abbia dimostrato tutto il suo valore. È un ragazzo serio, concentrato al massimo su quello che fa – correre in bici – e a differenza di molti di noi, deve stare parecchio tempo lontano dalla sua famiglia che vive in Ucraina. Questo gli fa un grande onore, perché comunque non è una cosa facile. Lui si è impegnato nello studio dell’italiano, cosa che purtroppo noi italiani non riusciamo a fare con la lingua inglese, e questo è un punto che va sempre a nostro svantaggio.
Vittoria quindi di un ragazzo ucraino che corre in una squadra italiana e, oggi come ieri, ha vinto una squadra di Bergamo…..il Giro Under 23 è iniziato con Merckx …..e da due giorni le tappe sono vinte da squadre che provengono dalla provincia di Gimondi…..come vedete la ruota del ciclismo gira sempre, ci possiamo sempre collegare agli anni mitici del nostro sport. Siamo partiti con la maglia di lana di Cassani e siamo arrivati a Merckx/Gimondi……il bello del ciclismo popolo che pedala è questo.
Un grazie a tutti i ragazzi. Vorrei chiedere anche scusa agli atleti che oggi mi hanno chiesto più volte l’acqua e io non sono riuscita ad accontentare le loro richieste perché purtroppo non mi è stato possibile farlo……mi dispiace un sacco, ma a volte non è proprio possibile e faccio talmente fatica che vorrei “sparire” dalla strada.
Inutile nascondere che una vittoria ci regala tanta gioia: dico una e scrivo una e poi mi viene comunicato che Lamon ha vinto la gara dello Scratch al GP Brno……pista e strada….strada e pista…..grazie ragazzi!!!
Rossella Dileo