BARCELLONA POZZO DI GOTTO (ME) – La notizia che scuote il mondo del ciclismo siciliano, e non solo, è stata data questa mattina da diversi organi di stampa dell’isola. Vi riportiamo di seguito quanto scritto da La Gazzetta del Sud.

Il Procuratore della Repubblica Emanuele Crescenti e del sostituto Alessandro Liprino, hanno concluso le indagini eseguite dalla Guardia di finanza e notificato 31 informazioni di garanzia in cui si ipotizza l’esistenza di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, grazie alla creazione di 30 associazioni dilettantistiche di ciclismo che con artifici e raggiri avrebbero percepito dalla Regione siciliana in danno della Federazione ciclistica italiana contributi pubblici per attività che sarebbero risultate inesistenti o parzialmente attuate.

Ideatore del sistema sarebbe stato l’ex sindaco, già ufficiale sanitario, del Comune di Terme Vigliatore, Giovanni Duci che da consigliere federale della Federazione ciclistica avrebbe agito in concorso con altro dirigente di Barcellona nel frattempo deceduto.

Tutti gli indagati sono accusati del reato di associazione per delinquere perché – partecipando ad un artificioso sistema di associazioni sportive dilettantistiche, realizzato anche mediate il fittizio tesseramento di atleti e la simulazione totale o parziale di competizioni o manifestazioni sportive, di cui si avvalevano per la commissione dei reati fine – si associavano allo scopo di commettere una serie indeterminata di delitti contro la fede pubblica e il patrimonio, tra i quali, in particolare, quelli di falsità in dichiarazioni rese ai sensi del Dpr 28 dicembre 2000 n°.445 e di truffa ai fini del conseguimento dei contributi regionali, destinati al potenziamento delle attività sportive, previsti dalla legge della regione Sicilia n°.9 del 16 maggio 1978, ad essi rispettivamente ascritti in ben 30 capi di imputazione.

Per Giovanni Duci, che ha rivestito per il quadriennio 2013-2016 la carica di vice presidente della Federazione ciclistica italiana (poi squalificato per illecito sportivo, ndr), si contestano le aggravanti previste dall’articolo 416 commi 1 e 3, in quanto considerato – in concorso con altro indagato nel frattempo deceduto che era stato presidente del Comitato regionale della Federazione ciclistica italiana per i quadrienni 2004-2008 e 2008-2012- quale capo promotore e organizzatore dell’associazione a delinquere.
A tutti i 31 indagati invece si contesta un’altra aggravante dell’associazione prevista dall’articolo 416 comma 5 essendo il numero degli associati superiore a dieci.

I fatti contestati dalla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto sono avvenuti nei territori di Terme Vigliatore Barcellona e paesi limitrofi in data antecedente al 2011 e con condotta permanente.

Oltre all’associazione, ai singoli indagati in qualità di presidenti delle Associazioni sportive dilettantistiche di ciclismo, si contestano in concorso con Giovanni Duci, vice presidente della Fci e dell’indagato deceduto che rivestiva la carica di presidente del Comitato regionale della Fci fino al 2012, i reati di truffa aggravata perchè con un artificioso sistema di associazioni sportive dilettantistiche realizzato attraverso il fittizio tesseramento di atleti e le simulazione totali o parziali di competizioni o manifestazioni sportive, avrebbero-secondo l’accusa della procura fatto “figurare falsamente lo svolgimento, da parte delle singole associazioni di attività sportive in realtà non eseguite o comunque svolte da altri soggetti”; nello specifico avrebbero “indicato falsamente come tesserati delle associazioni, un numero di atleti non corrispondente al vero o comunque superiore a quello effettivo; nel redigere e presentare istanze, ai fini della concessione dei contributi destinati al potenziamento delle attività sportive, inducendo attraverso autocertificazione di dati ritenuti falsi gli enti e gli organi competenti all’erogazione dei contributi dell’assessorato regionale Turismo sport e spettacolo e il comitato regionale Sicilia della Federazione ciclistica italiana. Con questo comportamento – secondo la procura – gli indagati “si procuravano l’ingiusto profitto pari all’importo dei contributi indebitamente percepiti, con corrispondente danno per l’ente erogatore”.

Altro reato contestato è quello di aver reso dichiarazioni false in merito ai requisiti posseduti e alle attività svolte dalle singole associazioni, con particolare riferimento al numero e tipologia di campionati o delle manifestazioni a cui la società aveva partecipato l’anno precedente. 

I NOMI DEGLI INDAGATI

Nell’inchiesta risultano indagate per associazione a delinquere e truffa le seguenti persone: Giovanni Duci 70 anni, già ex sindaco di Terme Vigliatore, nella qualità di vice presidente del Comitato nazionale della Federazione Ciclistica Italiana per il quadriennio 2013-2016; Domenico Recupero 33 anni, originario di Barcellona e residente a Fondachelli Fantina; Sebastiano Cotugno 76 anni, San Filippo del Mela; Antonino Bellinvia 75 anni, Terme Vigliatore; Catena Da Campo 56 anni, originaria di Fondachelli Fantina e residente a Rodi Milici; Carmela Pietrini 66 anni, Barcellona; Girolamo Sindoni 74 anni, Milazzo; Giuseppe Catania 64 anni, Terme Vigliatore; Nunzio Aragona 69 anni, San Filippo del Mela; Giuliano Molino 68 anni, Terme Vigliatore; Fiorella Sheila Duci 37 anni, Tonnarella di Furnari; Nunziata La Rosa 64 anni, Mazzarrà sant’Andrea; Sergio Miligi 54 anni, Furnari; Maria Catena Giunta 36 anni, Terme Vigliatore; Pietro Maio 77 anni, Rodì Milici; Florinda Duci 39 anni, già assessore e vice sindaco fino a pochi mesi fa del comune di Terme Vigliatore; Sebastiano Calabrò 50 anni, Barcellona; Pierpaolo Attanasio 41 anni, Barcellona; Felice Germanò 49 anni, attuale presidente del consiglio comunale di Furnari; Mario Bucolo 56 anni, originario di Mazzarrà e residente a Terme Vigliatore; Morena Duci 38 anni, Tonnarella di Furnari; Francesca Calagna 71 anni, Terme Vigliatore; Anna Antonella Ciccolo 49 anni, Terme Vigliatore; Angela Perdichizi 64 anni, Barcellona; Giovanni Salamone 67 anni, Terme Vigliatore; Maria Luisa Pagano 28 anni, Barcellona; Mario Barresi 43 anni, Barcellona; Anna Pagano 35 anni, originaria di Barcellona e residente a Bolzano; Concetto Munafò 71 anni, Rodì Milici; Gila Mimosa Duci 31 anni, Terme Vigliatore e Marco Failla 34 anni, Furnari.

(fonte: Gazzetta del Sud)