Cavalcata solitaria di Francesca Genna: sua la maglia tricolore delle Allieve
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LA GARA – Dopo le prove delle esordienti del 2009 e del 2008, l’onore di chiudere la prima giornata dei Campionati Italiani Giovanili spetta alle 151 Donne Allieve al via, attese da un percorso più lungo e impegnativo rispetto a quello dedicato alle Donne Esordienti. Per loro 75 km, caratterizzati non solo da due passaggi sullo strappo di via Erbanno e il falsopiano di Esine, ma anche e soprattutto dalla salita di via Colture, una ‘appendice’ di via Erbanno, le cui rampe terminano a 3000 metri dal traguardo.
Una parte di percorso provata e riprovata dalle atlete le quali, forse intimorite dal finale di gara, nella prima ora non sembrano volersi fare troppo male: andatura bassa e gruppo spesso e sovente compatto.
A spezzare l’equilibrio ecco l’affondo di tre atlete, che se ne vanno proprio sul secondo passaggio in via Erbanno: all’attacco si lanciano la toscana Nelia Kabetaj, Letizia Pirola (Lombardia) e la veneta Francesca Genna. Il gruppo sembra lasciarle a bagnomaria, controllando la situazione, ma a 15 km dal traguardo al trio si aggiunge un’altra atleta veneta, Asia Sgaravato, che dà nuovo impulso all’azione. È il momento decisivo: le due venete sfruttano il falsopiano di Esine per staccare le due compagne di fuga. Il gruppo invece tentenna, lasciando incrementare il vantaggio delle battistrada fino a 40”.
Un gap irrecuperabile, anche sulla salita di via Colture, visto che Francesca Genna dimostra di averne ancora, staccando Asia Sgaravato e filando senza tentennamenti verso il traguardo e la sua prima vittoria stagionale su strada (dopo il titolo veneto su pista nell’Inseguimento a squadre).
«Sinceramente non so cosa dire. Non credo di aver ancora capito bene che questo sia il campionato italiano e quella che sto indossando è la maglia tricolore», ammette la vincitrice. «Sulla terza salita ci ho provato, pensando mi venissero indietro alcune atlete. Non pensavo si formasse la fuga decisiva; anzi, forse non ci ho creduto fino ai 3 km dal traguardo».
Tremila metri interminabili.
«All’inizio dell’ultima salita ho deciso di provarci, perché c’era il rischio che il gruppo ci venisse a prendere. Mi sono detto che il gioco valesse la candela e quindi ho attaccato. Nel finale, sugli ultimi due rettilinei, mi sono voltata indietro ma il gruppo era lontano».
Gruppo che ha chiuso la sua fatica a 16” dalla vincitrice, regolato dalla piemontese Anita Baima e dalla friulana Chantal Pegolo, compagna di squadra della vincitrice all’Uc Conscio.
Media km/h: 33,876
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