Conferma Berta, sorpresa Kerschbaumer: sono loro i campioni italiani mtb
VALLE DI CASIES (BZ) – Sono Gerhard Kerschbaumer e Martina Berta i nuovi campioni italiani di cross country della stagione 2022. I due atleti sono imposti sul selettivo tracciato disegnato dalla SSV Pichl Gsies: il portacolori del Specialized Factory Racing (nella foto di Michele Mondini all’arrivo) ha preceduto al termine di una gara molto tattica Juri Zanotti e Luca Braidot; non ha avuto rivali l’atleta del Team Santacruz Fsa, per l’occasione in maglia dell’Esercito, che è stata accompagnata sul podio da Chiara Teocchi e Giorgia Marchet.
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Se questi sono gli epiloghi delle gare regine della seconda giornata del week end tricolore, nel corso della giornata si sono assegnati anche i titoli italiani per le categorie Under 23 e junior. Andiamo quindi a riepilogare le sei gare che, al netto di Kerschbaumer, non hanno regalato grosse sorprese rispetto alle previsioni della vigilia.
KERSCHBAUMER DA IMPAZZIRE: TRICOLORE DA SOGNO IN VAL CASIES
La Val Casies ha atteso l’ultimo evento del programma dedicato agli agonisti del Cross Country per offrire la gara più tirata e spettacolare di giornata, quella riservata agli uomini Elite, con tre grandi protagonisti a dare spettacolo fino agli ultimissimi metri.
A indossare il Tricolore è stato Gerhard Kerschbaumer (Specialized Factory Racing), che ha ritrovato il titolo a tre anni di distanza dal trittico 2017-2018-2019. Non è stata una vittoria qualunque: al 31enne di Bressanone il successo mancava da oltre un anno, proprio dalla gara di Internazionali d’Italia Series in Valle di Casies, un luogo di enorme significato per la sua carriera sportiva fin dalle primissime mosse. Kerschbaumer non partiva da favorito, impossibile con in lista Luca Braidot (Santa Cruz-FSA) con il numero 1 e reduce da due successi di fila in Coppa del Mondo, anche se i segnali di risveglio dopo un avvio di stagione ampiamente sottotono non erano mancati.
Che l’altoatesino fosse in giornata lo si era capito però fin dalle battute iniziali, quando quattro atleti si portavano subito al comando, lasciando intendere che il Tricolore sarebbe stato affar loro: oltre a Luca Braidot e Kerschbaumer, si mettevano in luce Daniele Braidot (CS Carabinieri) e Juri Zanotti (BMC Racing Team), mentre cedeva il passo il campione uscente Nadir Colledani (MMR Factory Racing), ancora fiaccato dai postumi del COVID, così come Gioele Bertolini, reduce da un’influenza.
I quattro al comando procedevano senza strappi fino alla quinta delle sette tornate, quando Luca Braidot provava a scrollarsi la compagnia di dosso: a cedere era il gemello Daniele, mentre gli altri due avversari concedevano una decina di secondi per poi recuperarli ad inizio del giro successivo, forzando anche in discesa sul terreno reso infido dalla pioggia, tornata a cadere proprio nel corso dell’ultima gara.
I tre leader iniziavano insieme l’ultima tornata, a metà della quale è stato Kerschbaumer a forzare in salita: Braidot era ostacolato da un inconveniente meccanico, superato da Zanotti che, alla prima recita da Elite ai Campionati Italiani, andava a caccia del portacolori della Specialized per giocarsi il titolo fino agli ultimi metri. In Val Casies ha dovuto accontentarsi della piazza d’onore, ma le occasioni non gli mancheranno.
Sul traguardo la gioia è tutta per Kerschbaumer, acclamato dal pubblico di casa e dai suoi affetti, a cominciare dalla moglie e i suoi due bambini. Oltre a lui festeggia il primo anno Zanotti, che mette al collo un argento pesante, mentre Luca Braidot riparte dalla Val Casies con un piazzamento sul podio tricolore, da cui non scende da un decennio.
“Qui avevo vinto l’anno scorso, su un percorso che mi piace moltissimo,” ha spiegato Kerschbaumer. “Alla vigilia non credevo di poter vincere, visti i risultati che Luca ha raccolto in Coppa del Mondo nelle ultime settimane, ma sono felice di essermi sbagliato. Due settimane fa in Coppa a Lenzerheide ho fatto una buona gara, terminando nono, e anche ad Andorra mi aspettavo un bel risultato, ma non ho trovato la mia giornata. Questa vittoria dimostra che non bisogna mai mollare e smettere di crederci. E indossare questa maglia qui in Alto Adige è qualcosa di speciale”.
DOMINIO BERTA FRA LE DONNE ELITE: SUO IL TITOLO ITALIANO
Arrivava in Val Casies forte delle ultime ottime prestazioni e dei favori del pronostico, e Martina Berta (Centro Sportivo Esercito) non ha fallito l’appuntamento con la maglia tricolore ai Campionati Italiani 2022 di Cross Country MTB. La valdostana non ha lasciato scampo alcuno alle avversarie, il cui distacco è apparso difficilmente colmabile fin dalle primissime battute. Nelle fasi iniziali la rivale più vicina era proprio l’atleta di casa, Greta Seiwald (Santa Cruz-FSA), poi messa fuori causa nella seconda tornata dalle conseguenze di un incidente in discesa.
Le proporzioni del monologo di Berta sono nei distacchi inflitti alle avversarie: al termine dei cinque giri previsti, la neo-tricolore ha inflitto 5:32 alla comunque bravissima Chiara Teocchi (Centro Sportivo Esercito), tornata su livelli molto buoni, e 6:53 a Giorgia Marchet (Trinx Factory Team). Solo quarto posto per la campionessa uscente Eva Lechner (Centro Sportivo Esercito), il cui avvicinamento agli italiani era stato ostacolato da un’influenza al termine del ritiro a Livigno.
“Mi aspettavo una gara più tirata, più di attesa, soprattutto nelle fasi iniziali”, ha commentato Martina Berta. “Nel primo passaggio nel bosco mi sono già trovata con un piccolo margine, così ho insistito nell’azione. Tenevo tantissimo a questa gara e a questa maglia, non volevo solo vincere ma dimostrare fino in fondo di meritare l’onore di questa maglia: credo di esserci riuscita. Questo tricolore è dedicato a chi ci ha creduto, a chi mi è stato vicino e mi ha aiutato a rialzarmi nei momenti più difficili”, ha ricordato la neo-campionessa d’Italia, che ad aprile a Capoliveri fu vittima di un grave incidente in prova, con una frattura alla colonna vertebrale.
FESTA WILIER-PIRELLI FRA GLI U23: TITOLI PER AVONDETTO E SPECIA
Reduci dalle ottime prestazioni dei Campionati Europei Under 23 in Portogallo, i portacolori della Wilier-Pirelli non hanno deluso le attese, mettendo il sigillo sui titoli italiani di categoria al maschile e al femminile.
Simone Avondetto (Wilier-Pirelli) ha fatto valere i gradi di favorito nella prova Under 23 uomini, conquistando il tricolore al termine di una gara che lo ha visto sempre al comando, contrastato dal rivale più accreditato, Filippo Fontana (CS Carabinieri) solo nelle prime due delle sei tornate di gara.
Lo strappo è avvenuto nel terzo giro, quando il piemontese, Campione d’Europa di categoria, è riuscito a mettere 13 secondi fra sé e il primo inseguitore: un vantaggio che è andato crescendo giro dopo giro, fino agli 1.49 finali.
Per Fontana rimane la medaglia d’argento, mentre il terzo gradino del podio è stato appannaggio di Filippo Agostinacchio (Trinx Factory Team, +4:27). Quarto posto per Emanuele Huez (CS Carabinieri, +5:08), quinto per Matteo Siffredi (Scott Racing Team, +5:09). Se si esclude i primi due, quindi, tanti giovani del primo e secondo anno al vertice.
“Mi sono divertito”, ha esordito Avondetto. “Dopo due giri insieme a Fontana mi sentivo bene e ho provato ad allungare. Da lì in avanti, ho pensato solo a spingere forte fino al traguardo. Dopo quella di Campione Europeo, sono felice di aggiungere un’altra maglia in bacheca, anche perché tra gli Under 23 non ero ancora riuscito a vincerla”.
In ambito Under 23, l’attesa sfida fra Giada Specia (Wilier-Pirelli) e Sara Cortinovis (Santa Cruz-FSA) ha tenuto banco solo nelle primissime battute: più forte e più esperta la veneta, reduce dal successo assoluto fra le Donne Open a Internazionali d’Italia Series e dal bronzo Europeo Under 23, che giro dopo giro ha distanziato la giovane bergamasca fino ai 3:14 finali. Terzo gradino del podio per Noemi Plankensteiner (Trinx Factory Team, +3.58). Da segnalare, comunque, che le prime due inseguitrici della dominatrice della gara sono entrambe classe 2003, quindi al loro primo anno in categoria.
“Negli ultimi giorni non avevo avuto grandi sensazioni, e per questo sono ancora più felice di aver conquistato questa maglia”, racconta Specia. “Fino all’ultimo ho avuto il dubbio se provare a correre nella categoria Elite, ma essendo al mio ultimo anno come Under 23 ho creduto più giusto competere per questo titolo: avrò molti anni per inseguire il titolo Elite”. I tempi realizzati sul giro dall’atleta veneta, comunque, dicono che sarebbe arrivata seconda anche tra le Elite, preceduta solo da Martina Berta.
JUNIORES, BETTEO E CORVI SI CONFERMANO AL VERTICE
Le prove riservate alle categorie Juniores hanno confermato le indicazioni della lunga e importante stagione di Internazionali d’Italia Series, chiusasi poco meno di un mese fa a La Thuile: i nuovi campioni italiani di categoria sono infatti Marco Betteo (Scott Racing Team) e Valentina Corvi (Trinx Factory Team), già dominatori della stagione del più importante circuito italiano di cross country.
A dispetto della pioggia caduta nelle prime ore del mattino, cambiando il fondo del percorso testato dagli atleti alla vigilia, Marco Betteo ha saputo confermare i pronostici, uscendo vincitore in una gara ad eliminazione che fino alle ultimissime battute lo ha visto sfidarsi testa a testa con Fabio Bassignana (Trinx Factory Team), superato sul traguardo per soli sei secondi.
“Sull’ultima salita Bassignana ha accelerato ed era riuscito a distanziarmi, ma in qualche modo sono riuscito a tornare sotto in discesa e piazzare l’attacco decisivo nel bosco”, racconta Betteo. “Tenevo troppo a questo Campionato Italiano, dopo la vittoria di Internazionali d’Italia Series, questo è il proseguimento di una stagione perfetta”. Terza posizione finale per Tommaso Ferri (+0.38), davanti a Nicolas Milesi (+0.59) e Gabriel Borre (+1.39).
Fra le Juniores, Valentina Corvi (Trinx Factory Team) ha aggiunto la maglia tricolore a una stagione piena di soddisfazioni, imponendosi davanti a Lucrezia Braida (Team Rudy Project, +1.57) e Sophie Auer (Junior Team Südtirol Asv, +2.41).
“Sono felice, era uno dei miei obiettivi stagionali. All’inizio della gara ho avuto un momento di crisi, nel quale le mie avversarie erano riuscite a superarmi, ma ho avuto la forza di reagire, tornare sotto e andare a vincere. È un successo importante, che dedico alla squadra e a tutti coloro che mi stanno vicino”.
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