Daniele Braidot e Martina Berta brillano a La Thuile
LA THUILE (AO) – Resta in casa di Martina Berta e della famiglia Braidot la La Thuile Mtb Race. Dopo i successi di dodici mesi fa della valdostana e di Luca Braidot, oggi Daniele Braidot (CS Carabinieri) e Martina Berta (Santa Cruz-Rockshox) hanno centrato un successo benauguranti in vista del prossimo mese, in cui sono calendarizzate tre prove di Coppa del Mondo e i Campionati Europei.
Il goriziano (nella foto di Mario Pierguidi) ha avuto la meglio sui sorprendenti Alessio Agostinelli e Andreas Vittone (KTM-Protek-Elettrosystem); la campionessa italiana, invece, è stata autrice di una cavalcata solitaria conclusa davanti a Giada Specia (Wilier Pirelli Factory team) e Janika Loiv (KMC MTB Racing Team). Nelle categorie juniores affermazioni per Elian Paccagnella (Junior Team Südtirol) e Valentina Corvi (Trinx Factory Team).
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Il giorno di Daniele Braidot
Dopo il successo di Luca Braidot, che nel 2022 centrò successo di tappa e la classifica generale di Internazionali d’Italia Series, Sabato 3 Giugno è stato l’altro Braidot, Daniele, ad entrare nell’albo d’oro di La Thuile MTB Race.
Un successo a lungo cercato e inseguito per il portacolori del CS Carabinieri, sempre in evidenza in questa prima parte di stagione e premiato, finalmente, dei suoi sforzi con un risultato pesante per prestigio e non soltanto, visto che il primo posto in una gara di categoria HC gli consentirà di guadagnare posizioni in griglia nelle prossime gare di Coppa del Mondo.
Una gara dal pronostico molto aperto iniziava con la fuga bruciante di Simon Andreassen (Cannondale Factory Racing), in netto vantaggio dopo la prima tornata ma messo fuori causa poco dopo da un problema di natura tecnica. La testa della corsa veniva così presa da Daniele Braidot, Cameron Orr (Wilier-Pirelli) e il brasiliano Xavier de Oliveira (Specialized Racing Brazil), seguiti a poca distanza dall’enfant de pays Andreas Vittone (KTM-Protek-Elettrosystem) ed il talentuoso Under 23 francese Adrien Boichis (Trinity Racing).
È stata nella quarta delle sette tornate in programma che Daniele Braidot ha capito di essere il più forte, scrollandosi di dosso Orr dopo aver fatto altrettanto con Oliveira, mentre alle sue spalle emergeva un sorprendente Alessio Agostinelli (KTM-Protek-Elettrosystem), di gran lunga alla sua miglior esibizione ad Internazionali d’Italia Series, mentre Boichis e Vittone (quest’ultimo nonostante una scivolata in discesa) procedevano in tandem in cerca della terza piazza.
Alla fine Braidot ha preceduto Agostinelli di 55 secondi, Vittone di 1.23, Xavier de Oliveira di 1.55 e Boichis di 2.10.
“Finalmente è arrivato il mio momento”, ha commentato un raggiante Daniele Braidot, “già diverse volte in questa stagione ero arrivato vicino al risultato più importante, ma per un motivo o un altro era sempre sfuggito. Oggi mancava qualche avversario al via, ma avevo una gamba super: battermi non sarebbe stato semplice per nessuno, e io ho saputo sfruttare la mia occasione. L’anno scorso Luca iniziò da qui la sua striscia vincente: chissà che La Thuile non porti fortuna anche a me”.
Intanto il goriziano si è tolto lo sfizio di balzare al comando di Internazionali d’Italia Series, sfilando il simbolo del primato a Simone Avondetto, oggi solo decimo.
In campo Under 23 continua invece a condurre Vittone, che con il terzo posto odierno ha sostanzialmente messo al sicuro la sua maglia di leader. “Sono felice, da Capoliveri in avanti non ho più sbagliato una gara, e oggi prendermi questo terzo posto e il successo fra gli Under 23 in casa ha un sapore speciale, davanti alle persone a me vicine, che sono state importanti anche nei brutti momenti che ho passato in questo inverno. Adesso posso dirlo: sono tornato nella mia versione migliore.”
Implacabile Martina Berta
Era la favorita d’obbligo, ma vincere da favoriti non è mai semplice, meno ancora in casa davanti ai propri tifosi. A La Thuile, tuttavia, Martina Berta questo certamente non lo ha dato a vedere, aggiudicandosi la quarta tappa di Internazionali d’Italia Series con una prestazione senza sbavature dall’inizio alla fine delle sei tornate di gara.
L’atleta del Team Santa Cruz-Rockshox ha avuto sulla sua ruota Giada Specia (Wilier-Pirelli) solo durante la prima tornata: da lì in avanti è stato un assolo senza soluzione di continuità, con un margine che è andato crescendo giro dopo giro fino al minuto e 45 secondi impartiti proprio a Specia sul traguardo. Potente in salita ed efficace sulle tecniche discese di La Thuile, la valdostana Berta ha trovato un tracciato in grado di esaltarne le qualità, supportata da una grande condizione atletica.
“Sono felicissima di aver centrato il bis nella gara di casa, ha sempre un sapore speciale”, ha esordito Berta, “non mi aspettavo di trovarmi da sola così a lungo ma nel complesso era per me la soluzione migliore. Nei primi due giri ho faticato un po’, poi mi sono resa conto che potevo allungare su Giada e ho forzato il ritmo. Da metà gara in avanti mi sono sentita meglio, e ho potuto gestire fino al traguardo. Qualche giorno di riposo dopo la Coppa del Mondo mi ha fatto bene, questo successo è il viatico ideale per tuffarsi in un mese importante e intensissimo”.
Alle spalle di Berta anche il secondo posto di Specia non è mai stato in discussione, mentre la terza piazza è stata a lungo occupata da Chiara Teocchi (KTM-Protek-Elettrosystem), che è poi calata alla distanza, mentre emergeva la rimonta dell’estone Janika Loiv (KMC MTB Racing Team), che ha infine centrato il terzo gradino del podio a 2.17.
Al quarto posto ha concluso la neozelandese Samara Jackson davanti a Chiara Teocchi, mentre la vincitrice di Esanatoglia Sofie Heby Pedersen (Wilier-Pirelli) ha dovuto accontentarsi di un sesto posto che le consente di consolidare la leadership fra le Under 23 ma la allontana da Martina Berta nella sfida per la maglia della classifica Donne Open. Berta comanda ora infatti con 280 punti, 60 più di Giada Specia e 90 di vantaggio sulla stessa Pedersen con una sola gara da disputare, quella di Alpago.
UCI Junior Series: squilli di Paccagnella e Corvi
Elian Paccagnella ci ha preso gusto, e non vuole fermarsi più. Dopo il successo di Esanatoglia, il talento dello Junior Team Südtirol si è preso anche il trono della prova UCI Junior Series di La Thuile, apertura della quarta tappa di Internazionali d’Italia Series di Sabato 3 Giugno.
Dopo un primo giro nel segno dei tanti – e forti – avversari d’oltralpe, francesi e tedeschi su tutti, e nel quale l’atteso rider di casa Gabriel Borre (KTM Protek Elettrosystem) ha subito la rottura di un cerchio nel passaggio nel nuovo rock garden “The King”, Paccagnella ha preso la situazione in pugno dal secondo giro, dapprima riportandosi su Sofian Corniglion (Francia) e Jonas King (Germania), e poi staccandoli di mezzo minuto dalla terza tornata.
“Vincere una tappa di UCI Junior Series era uno degli obiettivi della mia stagione, sono felice di esserci riuscito qui a La Thuile, su un percorso così bello e così tecnico”, ha commentato Paccagnella al traguardo. “Sono arrivato qui una settimana fa per prepararmi e abituarmi al contesto, oggi ho faticato un po’ nel primo giro, ma dal secondo mi sono accorto che riuscivo a guadagnare in discesa, e ho iniziato a forzare. Arrivato davanti, ho tenuto il mio ritmo fino alla fine”.
Alle sue spalle si sono piazzati i due francesi Julien Hemon e Sofian Corniglion, mentre da sottolineare è il quarto posto di Gabriel Borre, che senza l’incidente del primo giro avrebbe potuto puntare a qualcosa in più nella gara di casa. Decimo posto per l’ex leader di Internazionali d’Italia Series Diego Milan (ASD Rock Bike Team).
Successo italiano anche nella prova femminile delle UCI Junior Series, che ha visto l’affermazione di Valentina Corvi (Trinx Factory Racing), autrice di un assolo vincente al termine delle quattro tornate di gara. Secondo posto per la tedesca Carla Hahn (+27 secondi), terza posizione a 55 secondi per la leader di categoria di Internazionali d’Italia Series, Elisa Lanfranchi (KTM-Protek-Elettrosystem).