Felicia Stencil e Simon Marquart campioni del mondo nella bmx
NANTES (FRA) – La pista francese di Nantes, nel suo evento più importante, incorona due piloti a cui la sorte sembrava aver voltato le spalle. Sono infatti la statunitense Felicia Stencil e lo svizzero Simon Marquart i nuovi campioni del mondo della specialità, titolo conquistato al termine di un periodo nero che li ha visti restare a lungo ai box per recuperare dai rispettivi infortuni.
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Insomma il miglior modo per voltare pagina, anche perché per salire sul tetto del mondo i due atleti hanno dovuto dare il massimo.
La gara femminile, infatti, si è decisa con un colpo di reni che ha visto l’americana prevalere sulla svizzera Zoe Claessens per un solo decimo di secondo, con Merel Smulders (Olanda) che ha completato il podio.
“E’ incredibile e stento ancora a capacitarmi di quello che sta succedendo. All’inizio dell’anno ho avuto il mio peggior infortunio e sono stata in grado di riprendere la bicicletta solo tre mesi fa; aver vinto il mondiale, il primo tra le Elite, mi sembra assolutamente un sogno”, ha affermato la neo campionessa del mondo, a cui evidentemente le rassegne iridate in Francia portano bene. “In Francia ho vinto il mio secondo Campionato del Mondo quando avevo 10 anni , quindi questo posto era già speciale per me. Da oggi lo sarà ancora di più”.
Non meno eclatante è stato il successo di Simon Marquart, capace di lasciarsi alle spalle tutti i rivali in una finale incandescente in cui quattro piloti francesi partivano con i favori dei pronostici. Il momento decisivo all’ultima curva, momento in cui lo svizzero è riuscito a sprigionare una migliore velocità di uscita riuscendo ad anticipare l’inglese Kye Whyte, Joris Daudet, bravo a rimontare dopo una brutta partenza.
Un felice Simon Marquart ha detto: “Sapevo che ci sarebbe stata una lotta senza quartiere in finale, quindi ero abbastanza felice di partire dalla corsia sei. Pensavo fosse la corsia perfetta per stare fuori dai guai, a patto di partire bene e quando sono arrivato secondo o terzo alla prima curva e ho visto i contatti tra Eddy e gli altri piloti ho pensato: ‘sì, dolcezza, è la mia grande occasione. È fantastico, è un sogno d’infanzia che si realizza”.
Per i tifosi transalpini, la delusione per la finale Elite è stata parzialmente cancellata dal francese, Leo Garoyan, che ha fatto esplodere il pubblico transalpino regalando loro il primo titolo iridato tra gli Under 23, e la junior Léa Brindjonc (nella foto in apertura di Alex Whitehead/SWpix.com), che con il suo successo aveva aperto la rassegna iridata precedendo la lettone Veronika Monika Sturiska e la ceca Sabina Kosarkova.
Festa anche per i tifosi danesi, che hanno visto vincere nella nuova categoria delle U23 Malene Sørensen che ha battuto al traguardo la svizzera Nadine Aeberhard e la canadese Molly Simpson. Uno-due olandese invece tra gli junior, con gli orange che hanno fatto festa per merito di Julian Bijsterbos e Jaymio Brink, capaci di scavalcare nel finale il belga Wannes Magdelijns , bronzo.
BILANCIO AZZURRO / SCURO – Per l’Italia una gara iridata con alcuni segnali negativi, uniti ad altri molto interessanti, come l’8° posto di Tommaso Frizzarin, 17 enne al primo anno nella categoria, incredulo per il risultato raggiunto nella prova che ha registrato il dominio olandese con il successo di Julian Bijsterbosch (29.917), davanti al connazionale Jaymio Brink e al belga Wannes Magdelijns. Tra le donne junior oro per Léa Brindjonc.
Il più soddisfatto di tutti, al traguardo era proprio Frizzarin, varesino di Cardano al Campo. “E’ stato un Mondiale emozionante – le parole dell’atleta – dove abbiamo dovuto affrontare una selezione con avversari di alto livello. Per me una grande esperienza agonistica. Ringrazio il mio team, l’allenatore, il CT Tommaso Lupi e la Federciclismo per aver creduto in me. Quest’anno ho occupato la 5° posizione del ranking internazionale e quindi credo di essere stato continuo nel rendimento”.
Il bilancio di squadra spetta al CT Tommaso Lupi. “Ci aspettavamo qualcosa in più. Ci sono aspetti positivi, aver portato 7 atleti al 2° giorno di gara, e altri su cui lavorare. In particolare, oggi alcune situazioni che andavano gestite meglio con gli Under 23, e l’emozione che ha frenato lo Junior Fendoni. Il team è comunque solido. Ripartiamo da qui”.