Apoteosi Filippo D'Aiuto al 52° Gran Premio di Capodarco
CAPODARCO DI FERMO (AP) – A distanza di 12 mesi dalla piazza d’onore del 2023, Filippo D’Aiuto scala l’ultimo scalino del podio aggiudicandosi la 52esima edizione del Gran Premio Capodarco. Il friulano della General Store, al termine di una gara esplosa sin dalle prime tornate, è andato a riprendere nel finale l’infaticabile attaccante slovacco Dominik Dunar, per poi staccarlo sull’ultimo muro e andare a prendersi la prima vittoria di quella che sembrava una stagione per lui stregata e compromessa dai guai respiratori accusati dopo il Giro Next Gen (nella foto di Mario Zannoni, l’arrivo).
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Terzo posto per Manuel Oioli (Q36.5 Continental Cycling Team), che ha regolato il drappello dei più immediati inseguitori di cui facevano parte anche Niccolò Arrighetti (Biesse Carrera) e Dennis Lock (Zalf Euromobil Desiree Fior).
La cronaca
Dopo la commemorazione al monumento dedicato a Fabio Casartelli, i 164 partenti si alzano sui pedali e percorrono i sei chilometri di trasferimento fino a Porto San Giorgio, da dove viene dato il via ufficiale. Durante i giri pianeggianti, al chilometro 23 attacca Roman Ermakov della CTF Victorious, al cui inseguimento si porta Aronne Antonetti del VC Mendrisio, al quale si aggiungono Riccardo Lorello dell’Hopplà-Petroli Firenze-Don Camillo e Roberto Bottaro del VC Mendrisio. Attorno al chilometro 31 gli inseguitori chiudono sul fuggitivo: quattro al comando. Sono loro ad attaccare la prima ripetizione della salita che porta a Capodarco. Antonetti in primis e Lorello poco dopo si staccano e in testa rimangono in due. Attorno al chilometro 56 Filippo D’Aiuto della General Store-Essegibi-F.lli Curia rientra sui battistrada. All’inizio della seconda ripetizione della salita Bottaro perde contatto e in testa rimangono Ermakov e D’Aiuto, mentre al loro inseguimento si portano otto corridori, che al chilometro 79 piombano sui fuggitivi: dieci al comando. Il drappello si va via via rinfoltendo, finché al chilometro 112 in testa sono segnalate oltre 30 unità. Il gruppo si va poi assottigliando fino a quando al comando restano in undici: Diego Bracalente del MBHBank Colpack Ballan CSB, Nicolò Arrighetti del Biesse-Carrera, Bryan Olivo del CTF Victorious, Filippo D’Aiuto del General Store-Essegibi-F.lli Curia, Manuel Oioli del Q36.5 Continental Cycling Team, Cesare Chesini della Zalf Euromobil Desiree Fior, Dennis Lock della Zalf Euromobil Desiree Fior, Dominik Dunár dello Slovak National Team, Simone Griggion dell’Uc Trevigiani Energiapura Marchiol, George Wood della Zappi Racing Team e William Harding della Zappi Racing Team. Dai fuggitivi, poco prima del chilometro 140, si stacca Olivo. Nel penultimo giro, lungo la salita allunga Dunár, che da solo affronta la prima ripetizione del “muro” di Capodarco, scollinando con circa 15” di vantaggio sugli inseguitori. Su di lui, in discesa, rientra poi D’Aiuto. Saranno loro due a lottare per la vittoria.
Queste le parole del vincitore Filippo D’Aiuto prima della cerimonia protocollare, rilasciate ai microfoni di Toscana Sprint: «Ritrovare il successo qui, dopo il secondo posto dell’anno scorso e tutte le sfortune arrivate dopo il Giro, è tanta roba. Volevo onorare l’appuntamento, attaccando sin da subito, e la corsa è andata come speravo. Nel finale ho capito che Dunar poteva arrivare, quindi ho cercato in tutti i modi di andarlo a prendere, facendo tanta fatica; nel finale pensavo di mollare, ma anche lo slovacco era a tutta dopo una prova tutta all’attacco, quindi sono riuscito a staccarlo».
Vede il bicchiere mezzo pieno anche Manuel Oioli: «Stavo molto bene e, anche per questo, un filo di rammarico ce l’ho. Però non posso lamentarmi di questo risultato, che certifica il buono stato di forma mostrato anche al Gran Premio Sportivi di Poggiana. Spero che questo sia un segnale e che possa convincere sia una squadra professionistica per la prossima stagione, sia Marino Amadori in vista dei Campionati Europei».
Media km/h: 42,95
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